Il Teatro di Corte, molto simile al San Carlo di Napoli, è ubicato nel lato occidentale della Reggia di Caserta. Fu progettato da Luigi Vanvitelli solo dopo il 1756, a lavori già iniziati. Collocato all'interno del Palazzo ad uso esclusivo della Corte, il teatro fu inaugurato nel gennaio del 1769 dalla giovane coppia reale, Ferdinando e Maria Carolina. Dotato di un ingresso riservato che consentiva al re di accedere direttamente al Palco Reale, ha una classica forma a ferro di cavallo, con cinque ordini di palchi e colonne di marmo alabastrino, proveniente dalle cave di Gesualdo. La volta è suddivisa in spicchi da voluminosi costoloni e presenta nella parte centrale una decorazione ad affresco eseguita da Crescenzo La Gamba raffigurante Apollo che calpesta il pitone, simbolo del vizio. Il palcoscenico, delimitato dalle statue della Musica e della Tragedia, è dotato di un portale che, aprendosi sul Parco, crea una suggestiva scenografia naturale. L'unica scenografia rimasta è una grande tela attribuita ad Antonio Joli. Restaurata grazie al sostegno di Tom Cruise, in occasione delle riprese di Mission Impossible III, immortalava la figura di Ercole, figura cara alla...
Read moreExtremely disappointing experience. We paid €18 each and waited in line, only to be told—without any clear explanation—that we wouldn’t be allowed in. A staff member eventually showed up, didn’t speak English, and simply said they would only let in the people ahead of us. No reason was given, no apology, nothing. Completely unprofessional and frustrating. Would...
Read moreAbisso, di Per Barclay, è una mostra che trasforma il Teatro settecentesco della Reggia di Caserta in un abisso riflettente, colmando il pavimento con un fluido nero simile al petrolio. Questa superficie liscia, specchiante e oscura, immerge i visitatori in un mondo di riflessi enigmatici. L’installazione affronta tematiche profonde e contemporanee, come l’estrazione e l’industria petrolifera: il petrolio diventa metafora del subconscio, del mistero e dell’oscurità interiore. Con Abisso, Barclay affronta la potenza ambivalente degli idrocarburi, materia prima che ha modellato il destino dell’umanità, generando ricchezza e distruzione, progresso e tragedia. Il visitatore è così invitato a confrontarsi con il proprio riflesso: lo specchio nero non restituisce solo l’immagine di chi guarda, ma suggerisce l’esistenza di un mondo nascosto, misterioso e straniante. In questa superficie che simula l’idea di un abisso, l’artista sembra voler evocare la verità nascosta, l’attrazione insita nella vertigine della...
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