HTML SitemapExplore
logo
Find Things to DoFind The Best Restaurants

Museo Casa Galimberti — Attraction in Cuneo

Name
Museo Casa Galimberti
Description
Nearby attractions
Città dei Talenti
Via Luigi Gallo, 1, 12100 Cuneo CN, Italy
Monument to the Resistance
Viale degli Angeli, 12100 Cuneo CN, Italy
Nearby restaurants
Galì
Piazza Tancredi Galimberti, 6, 12100 Cuneo CN, Italy
Ristorante Pechino
Via Gustavo Ponza di S. Martino, 1, 12100 Cuneo CN, Italy
Il Girasole Galimberti
Piazza Tancredi Galimberti, 10, 12100 Cuneo CN, Italy
Al Bistrot dei Vinai
Via XX Settembre, 8, 12100 Cuneo CN, Italy
Ristorante pizzeria Amatruda
Via Franco Andrea Bonelli, 2, 12100 Cuneo CN, Italy
Open Baladin Cuneo
Piazza Foro Boario, 12100 Cuneo CN, Italy
Capri
Via Seminario, 2, 12100 Cuneo CN, Italy
Caffè Nazionale
Piazza Tancredi Duccio Galimberti, 11, 12100 Cuneo CN, Italy
Infernotto Yum Pub
Vicolo Cattedrale, 4, 12100 Cuneo CN, Italy
Maccheria - Pastificio con cucina
Via XX Settembre, 12c, 12100 Cuneo CN, Italy
Nearby hotels
Best Western Plus Hotel Royal Superga
Via Carlo Pascal, 3, Piazza Tancredi Galimberti, 4, 12100 Cuneo CN, Italy
Phi Hotel Principe
Piazza Tancredi Galimberti, 5, 12100 Cuneo CN, Italy
Cuneo Hotel
Via Vittorio Amedeo Secondo, 2, 12100 Cuneo CN, Italy
B&B Virgula
Via Carlo Pascal, 1, 12100 Cuneo CN, Italy
Hotel Palazzo Lovera
Via Roma, 37, 12100 Cuneo CN, Italy
La Locanda del Bistrot dei Vinai
Via Vittorio Amedeo Secondo, 11, 12100 Cuneo CN, Italy
Hotel Ligure s.a.s.
Via Savigliano, 11, 12100 Cuneo CN, Italy
B&B LE CHEVALIER
Corso Dante Alighieri, 43, 12100 Cuneo CN, Italy
la petite maison de Claire
V. Basse Sant'Anna, 22b, 12100 Cuneo CN, Italy
Ostello Cuneo
Via Monsignore Dalmazio Peano, 8, 12100 Cuneo CN, Italy
Related posts
Keywords
Museo Casa Galimberti tourism.Museo Casa Galimberti hotels.Museo Casa Galimberti bed and breakfast. flights to Museo Casa Galimberti.Museo Casa Galimberti attractions.Museo Casa Galimberti restaurants.Museo Casa Galimberti travel.Museo Casa Galimberti travel guide.Museo Casa Galimberti travel blog.Museo Casa Galimberti pictures.Museo Casa Galimberti photos.Museo Casa Galimberti travel tips.Museo Casa Galimberti maps.Museo Casa Galimberti things to do.
Museo Casa Galimberti things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Museo Casa Galimberti
ItalyPiedmontCuneoMuseo Casa Galimberti

Basic Info

Museo Casa Galimberti

Piazza Tancredi Galimberti, 6, 12100 Cuneo CN, Italy
4.4(44)
Open 24 hours
Save
spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Accessibility
attractions: Città dei Talenti, Monument to the Resistance, restaurants: Galì, Ristorante Pechino, Il Girasole Galimberti, Al Bistrot dei Vinai, Ristorante pizzeria Amatruda, Open Baladin Cuneo, Capri, Caffè Nazionale, Infernotto Yum Pub, Maccheria - Pastificio con cucina
logoLearn more insights from Wanderboat AI.
Phone
+39 0171 444801
Website
comune.cuneo.it

Plan your stay

hotel
Pet-friendly Hotels in Cuneo
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
Affordable Hotels in Cuneo
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
The Coolest Hotels You Haven't Heard Of (Yet)
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.
hotel
Trending Stays Worth the Hype in Cuneo
Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Reviews

Nearby attractions of Museo Casa Galimberti

Città dei Talenti

Monument to the Resistance

Città dei Talenti

Città dei Talenti

4.8

(16)

Open until 8:00 PM
Click for details
Monument to the Resistance

Monument to the Resistance

4.3

(461)

Open 24 hours
Click for details

Things to do nearby

Castello della Manta
Castello della Manta
Fri, Dec 5 • 12:00 AM
Via De Rege Thesauro, 5, Manta, 12030
View details
Guided tour of the Manta Castle
Guided tour of the Manta Castle
Sat, Dec 6 • 12:30 PM
12030, Manta, Piedmont, Italy
View details
IL MUSEO NELLA VALIGIA | 0-3 ANNI
IL MUSEO NELLA VALIGIA | 0-3 ANNI
Fri, Dec 5 • 3:30 PM
15 Contrada Mondovì, 12100 Cuneo
View details

Nearby restaurants of Museo Casa Galimberti

Galì

Ristorante Pechino

Il Girasole Galimberti

Al Bistrot dei Vinai

Ristorante pizzeria Amatruda

Open Baladin Cuneo

Capri

Caffè Nazionale

Infernotto Yum Pub

Maccheria - Pastificio con cucina

Galì

Galì

4.5

(1.3K)

Click for details
Ristorante Pechino

Ristorante Pechino

4.4

(278)

Click for details
Il Girasole Galimberti

Il Girasole Galimberti

4.2

(129)

Click for details
Al Bistrot dei Vinai

Al Bistrot dei Vinai

4.2

(1.9K)

$$

Click for details
Get the Appoverlay
Get the AppOne tap to find yournext favorite spots!
Wanderboat LogoWanderboat

Your everyday Al companion for getaway ideas

CompanyAbout Us
InformationAI Trip PlannerSitemap
SocialXInstagramTiktokLinkedin
LegalTerms of ServicePrivacy Policy

Get the app

© 2025 Wanderboat. All rights reserved.
logo

Posts

Alessandro VolucelloAlessandro Volucello
Se si vuol esser allegramente schedati, proprio come nel periodo fascista, basta recarsi nella casa museo di un antifascista; incredibile ma vero! Almeno così è nella Casa Museo Galimberti, di Cuneo, da quanto appare sul sito comunale e quanto riferitomi, su richiesta, dalla guida incontrata, amministrata dal Comune del capoluogo piemontese. Andiamo con ordine. Credevo che, per prima cosa, mi sarebbe stato richiesto il pagamento di un prezzo, sia pur irrisorio, mentre la visita è gratuita. Ciononostante, essa ha ben poco gratificato i sensi, oltretutto ritenendo il costo della capata a un luogo d’arte (a meno che non sia davvero sproporzionato) uno degli ultimi elementi da tenere in considerazione per un complessivo giudizio. Il giro comincia, infatti, dovendo sottostare al racconto preimpostato gestito dalla guida, che lo si voglia (generalmente non lo disdegno, ma una cosa è sceglierlo un’altra è vederselo, oserei dire, irrogato) oppure no. In tal guisa diventa difficile soffermarsi dilettevolmente sulle (pur esigue) opere custodite. La casa ha ospitato tre generazioni, a partire dal nonno di Duccio Galimberti, dalla cui moglie ebbe quattordici figli e che al pian terreno aveva installato la propria tipografia, per passare al padre, Tancredi (politico, anche di livello nazionale, di trascorsi intensi e impegno per la popolazione locale, il quale fu nominato, al culmine della carriera, ministro delle Poste e Telegrafi), dell’antifascista che qui si celebra, giustappunto Duccio, avvocato come il padre. Curiosamente (ma com’era anche in potenza supponibile) l’antifascismo del povero Duccio dovette passare per più di quelle che si fanno credere come simpatie fasciste della sua famiglia di provenienza, e come di esse pochissime se non inesistenti sono, di primo acchito, le tracce nel museo. Discretamente consistenti risultano, invece, le effigie di coloro che remarono, non senza macchia di sangue, per un’annessione manu militari di un regno che niuno aveva attaccato e se ne stava pacifico per i fatti propri, come quello delle Due Sicilie. Rappresentazioni di Garibaldi in primis e Mazzini in secundis, ma anche Cavour, adornano gli spazi di questo luogo, il quale rimane testimone di una vita di famiglia di rilievo, particolarmente per il cuneese. L’ambiente è sufficientemente oscuro, in senso figurato, come si sarebbe potuto immaginare un ambiente, pur professionale e domestico a un tempo, Ottocentesco piemontese: austero, della locuzione cogliendo peculiarmente la parte più seriosa dell’imprinting. A fine percorso (e qui giunge la nota la quale mi ha sospinto all’attribuzione di una sola stella), la guida mi dice, come nulla fosse, non che avrei potuto, ma che avrei dovuto: 1) rilasciare nome, cognome e numero di telefono, 2) rispondere a un questionario di apprezzamento destinato al Comune, nonché 3) rispondere a un questionario di apprezzamento destinato alla sua cooperativa (l’Itur). Rimango allibito e quando cerco di farle osservare l’assurdità della cosa, invece di riconoscerla “rincara la dose”, aggiungendo essere ormai prassi un po’ ovunque (una pretesa del genere). Peccato non mi abbia comunicato con precisione dove (e a quel punto il partire nella discussione da due piani non combacianti o anche solo viciniori, domanda non mi avrebbe offerto la minima garanzia di inequivocabile risposta), in modo da verificare (ed eventualmente aiutare altri successivi potenziali visitatori). Malgrado il tentativo di coinvolgere emotivamente l’utente facendo compagnia per tutto il percorso (e qui sta, evidentemente, la tecnica di marketing in uso, che tuttavia contrasta non solo colla costumatezza, altresì con le vere e proprie norme vigenti nel momento stesso in cui si esordisce con <<Lei deve…>>), ho accettato di rispondere (e benevolmente, pur in animo ormai contrariato) al questionario (viziato dalla presenza della guida museale alla compilazione) di apprezzamento destinato alla cooperativa Itur. Al resto, ovviamente, no. A malincuore, ma decisamente, sconsiglio la visita alla Casa Museo Galimberti di Cuneo.
Ronald BosRonald Bos
De spontane ontvangst bij ons niet aangekondigde bezoek was hartverwarmend. Manager Christina gaf ons een boeiende rondleiding waarmee we werden geïntroduceerd in het leven en werk van familie Galimberti. De moeder was een intellectueel, sprak meerdere talen. Zij was actief als vertaalster. Samen met haar man en zoon brachten ze een unieke bibliotheek van meer dan 20.000 werken bij elkaar. De vader was minister van Posterijen en Telegrafie. De zoon Duccio was antifascist. Hij voerde midden in WW2 vanaf het balkon van het ouderlijk huis een antifascistische redevoering. Dat koste hem uiteindelijk zijn leven op 3 december 1944.
Anton MintsAnton Mints
Посетил Museo Casa Galimberti в Куно — невероятное впечатление! Экскурсовод была замечательной: рассказала историю семьи Галимберти и города с любовью и энтузиазмом. Атмосфера музея пронизана духом времени, всё подано с уважением к памяти и культуре. Это место обязательно стоит посетить, чтобы глубже понять историю Италии и Куно.
See more posts
See more posts
hotel
Find your stay

Pet-friendly Hotels in Cuneo

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Se si vuol esser allegramente schedati, proprio come nel periodo fascista, basta recarsi nella casa museo di un antifascista; incredibile ma vero! Almeno così è nella Casa Museo Galimberti, di Cuneo, da quanto appare sul sito comunale e quanto riferitomi, su richiesta, dalla guida incontrata, amministrata dal Comune del capoluogo piemontese. Andiamo con ordine. Credevo che, per prima cosa, mi sarebbe stato richiesto il pagamento di un prezzo, sia pur irrisorio, mentre la visita è gratuita. Ciononostante, essa ha ben poco gratificato i sensi, oltretutto ritenendo il costo della capata a un luogo d’arte (a meno che non sia davvero sproporzionato) uno degli ultimi elementi da tenere in considerazione per un complessivo giudizio. Il giro comincia, infatti, dovendo sottostare al racconto preimpostato gestito dalla guida, che lo si voglia (generalmente non lo disdegno, ma una cosa è sceglierlo un’altra è vederselo, oserei dire, irrogato) oppure no. In tal guisa diventa difficile soffermarsi dilettevolmente sulle (pur esigue) opere custodite. La casa ha ospitato tre generazioni, a partire dal nonno di Duccio Galimberti, dalla cui moglie ebbe quattordici figli e che al pian terreno aveva installato la propria tipografia, per passare al padre, Tancredi (politico, anche di livello nazionale, di trascorsi intensi e impegno per la popolazione locale, il quale fu nominato, al culmine della carriera, ministro delle Poste e Telegrafi), dell’antifascista che qui si celebra, giustappunto Duccio, avvocato come il padre. Curiosamente (ma com’era anche in potenza supponibile) l’antifascismo del povero Duccio dovette passare per più di quelle che si fanno credere come simpatie fasciste della sua famiglia di provenienza, e come di esse pochissime se non inesistenti sono, di primo acchito, le tracce nel museo. Discretamente consistenti risultano, invece, le effigie di coloro che remarono, non senza macchia di sangue, per un’annessione manu militari di un regno che niuno aveva attaccato e se ne stava pacifico per i fatti propri, come quello delle Due Sicilie. Rappresentazioni di Garibaldi in primis e Mazzini in secundis, ma anche Cavour, adornano gli spazi di questo luogo, il quale rimane testimone di una vita di famiglia di rilievo, particolarmente per il cuneese. L’ambiente è sufficientemente oscuro, in senso figurato, come si sarebbe potuto immaginare un ambiente, pur professionale e domestico a un tempo, Ottocentesco piemontese: austero, della locuzione cogliendo peculiarmente la parte più seriosa dell’imprinting. A fine percorso (e qui giunge la nota la quale mi ha sospinto all’attribuzione di una sola stella), la guida mi dice, come nulla fosse, non che avrei potuto, ma che avrei dovuto: 1) rilasciare nome, cognome e numero di telefono, 2) rispondere a un questionario di apprezzamento destinato al Comune, nonché 3) rispondere a un questionario di apprezzamento destinato alla sua cooperativa (l’Itur). Rimango allibito e quando cerco di farle osservare l’assurdità della cosa, invece di riconoscerla “rincara la dose”, aggiungendo essere ormai prassi un po’ ovunque (una pretesa del genere). Peccato non mi abbia comunicato con precisione dove (e a quel punto il partire nella discussione da due piani non combacianti o anche solo viciniori, domanda non mi avrebbe offerto la minima garanzia di inequivocabile risposta), in modo da verificare (ed eventualmente aiutare altri successivi potenziali visitatori). Malgrado il tentativo di coinvolgere emotivamente l’utente facendo compagnia per tutto il percorso (e qui sta, evidentemente, la tecnica di marketing in uso, che tuttavia contrasta non solo colla costumatezza, altresì con le vere e proprie norme vigenti nel momento stesso in cui si esordisce con <<Lei deve…>>), ho accettato di rispondere (e benevolmente, pur in animo ormai contrariato) al questionario (viziato dalla presenza della guida museale alla compilazione) di apprezzamento destinato alla cooperativa Itur. Al resto, ovviamente, no. A malincuore, ma decisamente, sconsiglio la visita alla Casa Museo Galimberti di Cuneo.
Alessandro Volucello

Alessandro Volucello

hotel
Find your stay

Affordable Hotels in Cuneo

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Get the Appoverlay
Get the AppOne tap to find yournext favorite spots!
De spontane ontvangst bij ons niet aangekondigde bezoek was hartverwarmend. Manager Christina gaf ons een boeiende rondleiding waarmee we werden geïntroduceerd in het leven en werk van familie Galimberti. De moeder was een intellectueel, sprak meerdere talen. Zij was actief als vertaalster. Samen met haar man en zoon brachten ze een unieke bibliotheek van meer dan 20.000 werken bij elkaar. De vader was minister van Posterijen en Telegrafie. De zoon Duccio was antifascist. Hij voerde midden in WW2 vanaf het balkon van het ouderlijk huis een antifascistische redevoering. Dat koste hem uiteindelijk zijn leven op 3 december 1944.
Ronald Bos

Ronald Bos

hotel
Find your stay

The Coolest Hotels You Haven't Heard Of (Yet)

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

hotel
Find your stay

Trending Stays Worth the Hype in Cuneo

Find a cozy hotel nearby and make it a full experience.

Посетил Museo Casa Galimberti в Куно — невероятное впечатление! Экскурсовод была замечательной: рассказала историю семьи Галимберти и города с любовью и энтузиазмом. Атмосфера музея пронизана духом времени, всё подано с уважением к памяти и культуре. Это место обязательно стоит посетить, чтобы глубже понять историю Италии и Куно.
Anton Mints

Anton Mints

See more posts
See more posts

Reviews of Museo Casa Galimberti

4.4
(44)
avatar
1.0
2y

Se si vuol esser allegramente schedati, proprio come nel periodo fascista, basta recarsi nella casa museo di un antifascista; incredibile ma vero! Almeno così è nella Casa Museo Galimberti, di Cuneo, da quanto appare sul sito comunale e quanto riferitomi, su richiesta, dalla guida incontrata, amministrata dal Comune del capoluogo piemontese.

Andiamo con ordine.

Credevo che, per prima cosa, mi sarebbe stato richiesto il pagamento di un prezzo, sia pur irrisorio, mentre la visita è gratuita. Ciononostante, essa ha ben poco gratificato i sensi, oltretutto ritenendo il costo della capata a un luogo d’arte (a meno che non sia davvero sproporzionato) uno degli ultimi elementi da tenere in considerazione per un complessivo giudizio. Il giro comincia, infatti, dovendo sottostare al racconto preimpostato gestito dalla guida, che lo si voglia (generalmente non lo disdegno, ma una cosa è sceglierlo un’altra è vederselo, oserei dire, irrogato) oppure no. In tal guisa diventa difficile soffermarsi dilettevolmente sulle (pur esigue) opere custodite. La casa ha ospitato tre generazioni, a partire dal nonno di Duccio Galimberti, dalla cui moglie ebbe quattordici figli e che al pian terreno aveva installato la propria tipografia, per passare al padre, Tancredi (politico, anche di livello nazionale, di trascorsi intensi e impegno per la popolazione locale, il quale fu nominato, al culmine della carriera, ministro delle Poste e Telegrafi), dell’antifascista che qui si celebra, giustappunto Duccio, avvocato come il padre. Curiosamente (ma com’era anche in potenza supponibile) l’antifascismo del povero Duccio dovette passare per più di quelle che si fanno credere come simpatie fasciste della sua famiglia di provenienza, e come di esse pochissime se non inesistenti sono, di primo acchito, le tracce nel museo. Discretamente consistenti risultano, invece, le effigie di coloro che remarono, non senza macchia di sangue, per un’annessione manu militari di un regno che niuno aveva attaccato e se ne stava pacifico per i fatti propri, come quello delle Due Sicilie. Rappresentazioni di Garibaldi in primis e Mazzini in secundis, ma anche Cavour, adornano gli spazi di questo luogo, il quale rimane testimone di una vita di famiglia di rilievo, particolarmente per il cuneese. L’ambiente è sufficientemente oscuro, in senso figurato, come si sarebbe potuto immaginare un ambiente, pur professionale e domestico a un tempo, Ottocentesco piemontese: austero, della locuzione cogliendo peculiarmente la parte più seriosa dell’imprinting.

A fine percorso (e qui giunge la nota la quale mi ha sospinto all’attribuzione di una sola stella), la guida mi dice, come nulla fosse, non che avrei potuto, ma che avrei dovuto: 1) rilasciare nome, cognome e numero di telefono, 2) rispondere a un questionario di apprezzamento destinato al Comune, nonché 3) rispondere a un questionario di apprezzamento destinato alla sua cooperativa (l’Itur). Rimango allibito e quando cerco di farle osservare l’assurdità della cosa, invece di riconoscerla “rincara la dose”, aggiungendo essere ormai prassi un po’ ovunque (una pretesa del genere). Peccato non mi abbia comunicato con precisione dove (e a quel punto il partire nella discussione da due piani non combacianti o anche solo viciniori, domanda non mi avrebbe offerto la minima garanzia di inequivocabile risposta), in modo da verificare (ed eventualmente aiutare altri successivi potenziali visitatori).

Malgrado il tentativo di coinvolgere emotivamente l’utente facendo compagnia per tutto il percorso (e qui sta, evidentemente, la tecnica di marketing in uso, che tuttavia contrasta non solo colla costumatezza, altresì con le vere e proprie norme vigenti nel momento stesso in cui si esordisce con ), ho accettato di rispondere (e benevolmente, pur in animo ormai contrariato) al questionario (viziato dalla presenza della guida museale alla compilazione) di apprezzamento destinato alla cooperativa Itur. Al resto, ovviamente, no.

A malincuore, ma decisamente, sconsiglio la visita alla Casa Museo...

   Read more
avatar
4.0
8y

mi trovavo a Cuneo per visitare il museo civico e la mostra sulla pop art italiana e per puro caso transitando sotto i portici della enorme Piazza Galimberti ho visto il cartello appeso che segnalava questa casa-museo. l'ora per combinazione coincideva con quella della visita guidata e così, guidata dall'ignoranza più assoluta su ciò che stavo per vedere ma come sempre molto curiosa di tutto quello che è "museo" son salita al secondo piano dove si trova l'appartamento. le scale sono un po' anguste e necessiterebbero di manutenzione. magari una bella riverniciata. l'ascensore è assai vecchiotto. del resto è un palazzo dell'800. con 5 minuti di anticipo un ragazzo molto gentile ha aperto la porta e ho potuto così fare la visita che avviene solo in modo guidato e dura più o meno 40 minuti. si visitano 7 o 8 ambienti. si inizia nel corridoio di accesso allo studio del babbo di Duccio Galimberti, dove viene raccontata la storia di questa famiglia che inizia con il nonno Bartolomeo, tipografo e ideatore di un giornale politico-economico i cui fascicoli sono stati raccolti, rilegati e conservati in questo spazio. l'appartamento è stato pensato per il figlio Tancredi, che potesse qui sia abitare che esercitare la professione di avvocato. Tancredi ebbe due figli, uno ingegnere e l'altro, detto Duccio, avvocato come lui e fondatore della prima brigata partigiana piemontese nel 43. lodevole iniziativa considerando che il padre fu fascista per tutta la vita fino alla morte avvenuta nel 39, dopo esser stato tra le altre cose anche ministro. Duccio assume un ruolo direttivo e viene arrestato a fine 44. viene ucciso prima del processo. il fratello, sopravvissuto alla guerra, ha donato la proprietà al comune di Cuneo con l'intento che casa e enorme biblioteca restassero aperti al pubblico e i testi fruibili. parte della biblioteca si trova nell'ingresso. sono i testi giuridici. la prima stanza è lo studio del padre Tancredi, con la sua macchina da scrivere Olivetti bellissima, il suo cappello a bombetta, il bastone con testa di Garibaldi sul pomello e gli attestati partigiani dei 2 figli alle pareti. si entra quindi nell'appartamento della famiglia, molto sobrio, con i soffitti dipinti a colori vividi, tutti restaurati e rivitalizzati ad eccezione di quello della cucina che è stato mantenuto così come fu trovato. anche i pavimenti in legno sono quasi tutti originali. l'allestimento è stato risistemato così com'era negli anni 20. nei due salotti si possono vedere molti quadri e alcune sculture degli artisti famosi del tempo: Delleani, Olivero, Sacheri, Troubetzkoy, Bistolfi... tra le curiosità si può notare un piatto etrusco. nella cucina sono riuniti i ritratti - fotografie e dipinti - di nonni, genitori e i due bambini. i ritratti di Tancredi e della moglie Alice sono stati realizzati dal Grosso di cui in questo periodo e fino a gennaio si può vedere una mostra su più sedi a Torino - pinacoteca albertina e museo accorsi - e nel suo paese natale Cambiano. una vetrina ospita diverse medaglie e onorificenze di Tancredi. tenerissimo il seggiolone in legno dei bimbi. la visita prosegue nella stanza dove sono collocati la vasca da bagno della madre Alice, alcuni ritratti dei bambini e testi scritti da lei, che oltre che professoressa era anche scrittrice e studiosa. attraverso un vetro è visibile la stanza dei bambini dove attualmente è collocata la gran parte della biblioteca, aperta dal martedì al venerdì dalle 8.30 alle 12 e il mercoledì anche dalle 14.30 alle 17 oppure su prenotazione telefonica. una rampa conduce agli ultimi due ambienti di cui uno ospitava la camera di Tancredi e Alice, oggi vuota. qui si effettuano eventi, laboratori, ecc.

davvero una scoperta piacevole e una storia che merita di essere conosciuta! le visite si svolgono sabato, domenica e festivi alle 15.30 e alle 17 e sono gratuite! consigliatissima!! meriterebbe molta più visibilità. ho consigliato di insistere con chi è responsabile affinchè questa struttura entri nel circuito dell'Abbonamento Musei di modo da avere un po'...

   Read more
avatar
4.0
8y

Tancredi Achille Giuseppe Olimpio Galimberti, detto Duccio (Cuneo, 30 aprile1906 – Cuneo, 3 dicembre 1944), è stato un avvocato, antifascista e partigiano italiano.

Fu la figura più importante della Resistenza in Piemonte. Medaglia d'Oro al Valor Militare e Medaglia d'oro della Resistenza, fu proclamato Eroe nazionale dal CLNpiemontese.

Biografia

Figlio di Tancredi (che era stato ministro delle Poste con Giuseppe Zanardelli e poi senatore fascista) e di Alice Schanzer, studiosa e poetessa di origini austriache, gli vennero imposti i nomi di Tancredi, Achille, Giuseppe, Olimpio, ma per tutta la vita sarebbe stato, appunto, Duccio. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza a Torino, esercitò l'attività di avvocato e continuò a svolgere studi inerenti a problemi giuridici. Divenne un valente penalista già in giovane età e, nonostante la posizione del padre, non venne mai a compromessi con il fascismo. Quando giunse il momento della chiamata obbligatoria alle armi, decise di svolgere il servizio di leva come soldato semplice, perché per poter frequentare il corso di allievo ufficiale avrebbe dovuto iscriversi al partito fascista. Mazziniano fervente, negli anni tra il 1940 e il 1943 tentò di organizzare gli antifascisticuneensi. Nel 1942 fu tra gli organizzatori del Partito d'Azione nella sua città, raccogliendo attorno a sé personaggi di antiche convinzioni democratiche e un gruppo di giovani cresciuti nell'ambito delle organizzazioni universitarie fasciste e maturati agli ideali dell'antifascismo. Galimberti venne clamorosamente allo scoperto dopo la destituzione di Mussolini: il 26 luglio del 1943si affacciò alla finestra del suo studio che dava sulla Piazza Vittorio (divenuta negli anni successivi piazza Galimberti in suo onore) e arringò la folla. Intervenne la polizia e le persone che accorsero ad ascoltarlo vennero disperse a colpi di manganello. Nello stesso giorno parlò in un comizio a Torino. Riferendosi al proclama del generale Badoglio gridò: «Sì, la guerra continua fino alla cacciata dell'ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del regime fascista!». Queste frasi gli causarono subito un mandato di cattura delle autorità badogliane, che fu revocato soltanto tre settimane dopo. L'8 settembre lo Studio Galimberti a Cuneo si trasformò in centro operativo per l'organizzazione della lotta armata popolare, dopo che Galimberti non riuscì a convincere il Comando militare di Cuneo ad opporsi in armi all'avanzata dell'esercito tedesco che stava calando dal Brennero in tutta la penisola. Tre giorni dopo Duccio, con Dante Livio Bianco ed altri dieci amici si recò in Valle Gesso, dove costituì il primo nucleo della banda partigiana Italia Della Guerra (analoga banda viene formata in Valle Grana da Giorgio Bocca, Benedetto Dalmastro ed altri amici di Duccio), dalla quale nacquero le Brigate Giustizia e Libertà. Duccio dimostrò rilevanti capacità di organizzazione e conduzione della lotta partigiana. Egli si occupava tra l'altro del reclutamento di nuovi partigiani vagliando la validità "morale" dei nuovi arrivati. Infatti era altissimo il rischio che fra loro si annidassero delle spie fasciste. Dimostrò inoltre una grande cultura politica e progettuale e, soprattutto, una grande umanità. L'umanità di Galimberti traspariva dal suo tratto, dal suo sorriso, dalla sua saggezza, ed anche dal suo disagio di fronte alle crudeltà, quali erano le rappresaglie ritenute indispensabili sui tedeschi e i fascisti che avessero infierito sulla popolazione civile. Trasferitosi più tardi in valle Grana, alla frazione San Matteo, Galimberti impostò il lavoro di organizzazione delle unità partigiane da cui sarebbero nate le Brigate Giustizia e Libertà...

   Read more
Page 1 of 7
Previous
Next