Piccolo straordinario giardino pubblico situato sulle colline a nord di Firenze, in prossimità della trafficata via Bolognese; l'ingresso si trova al n° 11 di via Trento che peraltro termina -a senso unico- nella suddetta via Bolognese. Gli Orti del Parnaso sono direttamente collegati al sottostante Giardino dell'Orticoltura tramite un vialetto pedonale che scavalca la linea ferroviaria creando una passeggiata unica nel verde. L'estensione del giardino -se paragonata ad altri ben più noti parchi cittadini- è relativamente ridotta, non vi sono aree giochi per bambini né punti ristoro -presenti invece entrambi nel vicino Giardino dell'Orticoltura- in compenso, da ogni punto del parco, si può godere un panorama mozzafiato sulla città con vista privileggiata verso la cupola del duomo. Ma, l'attrazione principale che lo rende senz'altro unico sul territorio è la bizzarra e divertente scultura a forma di serpente-dragone alato, con il corpo tutto tempestato da schegge di pietra coloratissime, che si snoda sinuoso sul profilo collinare e termina con la bocca spalancata nella parte bassa del parco. Il concept artistico di questa eclettica opera d'arte, palesemente ispirato ad alcuni temi del Parco Guell (le superfici rivestite con frammenti di pietra locale, l'assetto formale dell'opera adattato alla conformazione del terreno, il dinamismo generale della composizione dominata da linee mosse e sinuose) ne fanno un piccolo gioiellino locale di grande spessore artistico che, meriterebbe una gestione più attenta e accurata tesa ad esaltare l'originaria idea scenagrafica dell'opera...il solco che percorre la schiena del serpentone è in realtà un ruscello che dovrebbe concludersi con una cascata d'acqua uscente dalla sua enorme bocca e riempire la sottostante vasca di rocce, mentre, le sue ali (costituite da tondini di ferro piegato) dovrebbero essere avviluppate da una rampicante che sottolinei così l'idea del serpente alato...le stesse ali andrebbero inoltre a creare una sorta di pergola dove sostare all'ombra nei mesi caldi a fianco all'enorme bocca da cui “dovrebbe” sfociare il getto d'acqua...il ruscello è invece asciutto da anni e le ali appaiono come un'inutile baldacchino fatiscente! Il parco è comunque molto apprezzato dai cittadini, i quali soprattutto in primavera-estate vi trovano relax sui prati da dove si può contemplare la bella...
Read moreTutti conoscono il giardino dell'Orticultura. Meno nota invece la parte più alta del parco, una splendida terrazza panoramica e dimora del mostruoso serpente. Sebbene più bassa rispetto al Forte Belvedere o a Piazzale Michelangelo, anche da qui potrete godere di una vista completa sui monumenti fiorentini, magari trattenendovi ben oltre l’ora del tramonto e assistere alla visione paradisiaca del Tepidario di Giacomo Roster completamente illuminato. Il nome del luogo deriva dalla bizzarra scultura presente all’interno di questa piccola area verde: una fontana a forma di serpente (secondo altri un drago) che si snoda lungo una scalinata, attraverso cui è possibile raggiungere il parco dell’Orticultura e il suo famoso Tepidarium. Il Parnaso indica un monte della Grecia centrale, nell’antichità ritenuto sacro al dio Apollo e alle nove Muse che proprio qui avevano una delle loro sedi, un massiccio montuoso dal quale sgorgava la fonte Castalia, passaggio per gli inferi nonché sorgente di purificazione. Nello specifico la statua del parco, completata nel 1990 su progetto di Marco Dezzi Bardeschi, fa riferimento al mito di Pitone, un mostruoso serpente figlio di Gea, impastato col fango del Diluvio, che con le sue spire poteva avvolgere sette volte la città di Delfi e il suo alito era talmente pestilenziale da far seccare tutte le piante con cui entrava in contatto (non a caso in greco antico il verbo “pyzein” significa appunto “imputridire”). Fu il dio Apollo a ucciderlo proprio sul monte Parnaso, nei pressi dell’Oracolo di Delfi, e in suo onore vennero istituiti i giochi pitici, festività sacre dell’antica Grecia. Nel 2003 gli Orti del Parnaso sono divenuti la sede del Giardino dei Giusti, un luogo dedicati al ricordo e alla commemorazione di tutte quelle persone comuni che hanno cercato di salvare altri esseri umani da persecuzioni, genocidi e atti di violenza. Nella parte superiore del parco si trova infatti un esemplare di Carrubo di circa 60 anni, l' albero simbolo del Giardino dei Giusti di Gerusalemme, dedicato alla memoria di Chico Mendes, sindacalista brasiliano ucciso nel 1988 per la sua azione di difesa degli indios...
Read moreAll humans is attracted to a good view. it gives us an better understanding our surroundings and a sense of safety. Ortie del Parnaso gives you that understanding and as well as a wonderful grassy hill with a human made dragon waterfall, bees bussing and flowers blooming. We spent many ours laying in the grass, smelling the air and enjoying the view. Around us people was practicing their music, a small band jammed in the background and a man with a cello played classical music beneath us. It was like a 18th...
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