Ai piedi della città di Narni, percorrendo la via Flaminia, si giunge, lungo la strada della Funara, poco prima della frazione di Stifone, vicino al fiume Nera. Questo, imboccando la gola dei monti Corviano e Santa Croce, va ad infrangersi sui piloni del ponte romano di Augusto, che originariamente univa i due monti. Citato dalle fonti classiche, raffigurato da artisti e viaggiatori, vero capolavoro dell'architettura romana, è da porre in relazione alle grandi ristrutturazioni volute da Augusto nel 27 a.C., lungo il percorso della strada consolare Flaminia. Dell'imponente struttura originaria restano due piloni voltati ad arco sulla sponda del monte Corviano, una contrapposta sezione sulla sponda del monte Santa Croce e i ruderi di due piloni dell'arcata centrale, crollata prima del 1055. La lunghezza originaria del ponte doveva essere di circa 160 m per un'altezza di 30 m, con una luce mirabile dell'arco centrale di circa 32 m, mentre la larghezza del piano stradale era di 8 m. Il fronte, realizzato in nucleo cementizio e paramenti di blocchi squadrati con bugnature e a corsi alternati, presenta (a due terzi dell'altezza dei pilastri) una cornice aggettante, che si ritrova nella parte interna dell'arcata. I piloni hanno una pianta rettangolare e sono in parte impostati sulla roccia. Nel corso del tempo, è stato più volte soggetto a crolli e gravi danneggiamenti, come quelli risalenti al 1053-54. Si suppone che il ponte s'innalzasse su quattro arcate, tutte con un'ampiezza diversa che variava dai 19 m della prima, 32 m dell'arcata centrale, circa 17 m della terza e 16 m della quarta, se esisteva. Secondo il Guattani, le pietre furono levate da un luogo chiamato Valle Mantea, presso Civitella San Paolo, alla volta di Fiano Romano; nel 1724 venne inoltre scoperto come le pietre rimanessero saldamente connesse tra loro in quanto, oltre alla calce, erano state adoperate delle anime di ferro saldamente piombate alle...
Read moreQuesto attraversamento risale circa al 27 a.C. e sorge proprio lungo la via Flaminia, voluta dal console Caio Flaminio per poter giungere fino a Rimini nel 220 a.C. La forma originaria prevedeva ben quattro archi di luce; oggi ne è visibile invece solo uno, il primo e più grande, e qualche frammento della struttura. Il ponte ha dovuto resistere ad un primo crollo nel VIII secolo. In seguito, fu ricostruito con materiali di recupero ma nuovamente danneggiato nell'anno 847 a causa di un terremoto. Una piena eccezionale, negli ultimi anni dell'Ottocento procurò nuovi e consistenti danni. Intorno al 1053, a causa di una piena eccezionale, si è assistito ad un successivo cedimento della parte superiore, che non è stato più sistemato. Ecco spiegato perché, in molti scritti di quel periodo, si parla di un certo Ponte Rotto. Ciò non ha comunque impedito ad artisti e pittori provenienti da tutto il mondo di ammirarlo e trarne ispirazione. Lo stesso Jean Baptiste Camille Corot, che venne in Italia nell'Ottocento, durante il suo Grand Tour, passò proprio da Narni e ne rimase incantato. Il suo dipinto, raffigurante il viadotto, si trova attualmente al Louvre di Parigi. Oggi, il luogo, immerso nella natura incontaminata, ben si presta a lunghe passeggiate ed escursioni all'aria aperta da fare in famiglia o...
Read moreIl Ponte di Augusto è un antico ponte romano situato nei pressi di Narni, in Umbria. Costruito intorno al 27 a.C. durante il regno dell’imperatore Augusto, faceva parte della Via Flaminia, la strada consolare che collegava Roma a Rimini, permettendo l’attraversamento del fiume Nera. 
Originariamente, il ponte misurava circa 160 metri di lunghezza e raggiungeva un’altezza di 30 metri, con quattro arcate di dimensioni variabili: la prima di circa 19 metri, la seconda (centrale) di 32 metri, la terza di circa 17 metri e la quarta di 16 metri. Oggi, solo l’arcata meridionale è ancora in piedi, mentre delle altre rimangono solo rovine. 
Il ponte è stato celebrato nel corso dei secoli per la sua imponenza e ingegnosità costruttiva. Artisti e viaggiatori del Grand Tour lo hanno spesso rappresentato nelle loro opere. Ad esempio, il pittore francese Jean-Baptiste Camille Corot dipinse “Il ponte di Narni” nel 1826, un’opera oggi esposta al Museo del Louvre di Parigi.  
Oggi, i resti del Ponte di Augusto rappresentano una testimonianza significativa dell’architettura romana e sono una meta affascinante per i visitatori interessati alla storia antica e...
Read more