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National Museum of San Matteo — Attraction in Pisa

Name
National Museum of San Matteo
Description
The National Museum of San Matteo in Pisa displays works from historic ecclesiastical buildings in the city and Province of Pisa.
Nearby attractions
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Lungarno Mediceo, 42, 56127 Pisa PI, Italy
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Geoglobe Chambre d'hotes
Via Ettore Sighieri, 17, 56127 Pisa PI, Italy
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Piazza Cairoli, 12, 56127 Pisa PI, Italy
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National Museum of San Matteo
ItalyTuscanyPisaNational Museum of San Matteo

Basic Info

National Museum of San Matteo

Piazza San Matteo In Soarta, 1, 56127 Pisa PI, Italy
4.4(347)
Open until 7:00 PM
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Info

The National Museum of San Matteo in Pisa displays works from historic ecclesiastical buildings in the city and Province of Pisa.

Cultural
Family friendly
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attractions: Palazzo Medici, Giardino Scotto, Museo della Grafica Palazzo Lanfranchi, Teatro Verdi, Ex Chiesa di Sant’Andrea Forisportam, GAMeC CentroArteModerna PISA, Casa Ammannati (casa natale di Galileo Galilei), Santo Sepolcro, Logge dei Banchi, Parco delle Concette, restaurants: Ristoro pisano, GUI Pizzeria & Bistrot, Argini e Margini Pisa, GUStO al 129 Ristorante Pizzeria Pisa, L’isola dei gabbiani by Tripola, Ristorante Galileo, Pizza&Pasta • Gastronomia da Salva, La Pergoletta, Numeroundici, Pizzeria Funiculà Pisa
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Giardino Scotto

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Reviews of National Museum of San Matteo

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Il Museo Nazionale di San Matteo è tappa fondamentale per comprendere cosa fu la potente Repubblica Marinara di Pisa. Si trova sul Lungarno Mediceo, decentrato e un pò bistrattato, a torto, dal grande flusso turistico di Piazza dei Miracoli. Qui sono raccolte testimonianze del periodo romanico e gotico del Medioevo, provenienti dalle Chiese della Città e zone limitrofe, che raccontano il dominio di Pisa anche attraverso l'Arte, egemone fino al XIII secolo, con una vera e propria Scuola Pisana con nomi quali Nicola Pisano, di suo figlio Giovanni e degli allievi di quest'ultimo, Lupo di Francesco e Tino da Camaino, per la scultura, e Giunta Pisano per la pittura. Segnalo, al Piano Terra, per la scultura il Monumento funebre dei Conti della Gherardesca e la Madonna con Bambino di Lupo di Francesco. Al Primo Piano invece sono collocate le sculture, i capitelli, le acquasantiere di piccole dimensioni ma, soprattutto, le sculture provenienti dalla Chiesa di Santa Maria della Spina con la stupenda Madonna del Latte, di Andrea Pisano (sono collocate tutte in una Sala a se). Le sorprese iniziano con la prima sala, quelle dove sono collocate le Croci dipinte (unico esempio che io ricordi per numero e qualità in tutta la Toscana) che "raccontano" il passaggio dall'arte bizantina all'arte "latina". Le Croci erano definite "le Bibbie dei poveri", perché rendevano "leggibili", attraverso le immagini, la Storia Sacra a persone non erudite. Sono essenzialmente, qui a confronto, di due tipi: le Croci con "Cristo Trionfante" (il Cristo che non soffre sulla Croce e vince sulla morte) e il "Cristo Sofferente" (il Cristo, appunto, sofferente, che è "piegato" e sanguina sulla Croce) che si diffuse con gli Ordini Mendicanti, trovando in Giunta Pisano il maggior interprete del nuovo pensiero. Nella Sala che segue, dedicata al periodo che va dal '200 al '300, segnalo una Croce Processionale in Cristallo di Rocca che "secondo la tradizione" contenere una scheggia della Croce; un Dorsale di San Francesco, di Giunta Pisano, tra le prime rappresentazioni del Santo, morto nel 1226; una "Coperta", di Paolo Guidotti, detto Cavalier Borghese, un pò ... diversa dove, alla tavola del '600 è inglobato un dipinto del XIII secolo, con Santa Caterina d'Alessandria e Storie di vita che produce un "cortocircuito" tra stili diversi (questo necessità nacque dopo il Concilio di Trento per salvare opere ritenute "Icone" e quindi oggetto di particolare devozione). Nel '300 "arrivano" i grandi Polittici quali la Madonna con Bambino e Santi, di Simone Martini (ben 43 figure a completare l'opera), o il Trittico di Francesco Traini, suo allievo, con San Domenico e Storie di vita (entrambe le opere erano in origine collocate nella Chiesa di Santa Caterina). Nelle Sale successive seguono capolavori quali Gentile Fabriano, con la Madonna dell'Umiltà; Benozzo Gozzoli, con una Madonna con Bambino e la Crocefissione con Martiri; Domenico Ghirlandaio, con una Sacra Conversazione; i fiamminghi, con Quentin Metsys, con la Madonna Addolorata (le lacrime che scendono sulle guance della Madonna, da occhi colmi d'infinita tristezza e dolore sono di grande impatto emotivo); Masaccio, con San Paolo, unico pannello rimasto a Pisa del Polittico dei Carmelitani, smembrato e disperso; Donatello, con il Busto Reliquario di San Lussorio ... e questo solo per segnalare i più importanti arrivati, i più, al seguito dei Medici che nel 1406 ebbero la meglio ... nel derby tra Pisa e Firenze. Ultima "chicca" sono le Statue lignee, alcune veramente di ottima fattura, molte incentrate sul tema dell'Annunciazione (tema caro e presente in Toscana) con opere di Agostino di Giovanni, Andrea Pisano e Lupo di Francesco (bottega). Termino con segnalare una collezione numismatica, con molti "pezzi" pisani o in oro, e i Catini in ceramica, di fattura islamica, che una volta adornavano le facciate delle Chiese Pisane. Non appena mi sarà possibile completerò la...

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7y

Il Museo nazionale di San Matteo è il più importante museo di pittura e scultura a Pisa, situato nella piazzetta di San Matteo in Soarta.

Situato nel convento medievale di San Matteo, si affaccia sull'Arno con un elegante prospetto in stile romanico pisano ed una facciata (dove si trova l'ingresso) classicheggiante. Possiede una serie completa di opere dei principali maestri pisani e più in generale toscani dal XII al XVII secolo, oltre a reperti archeologici e ceramici. Il numero e la rilevanza delle opere qui custodite fanno del San Matteo, sito forse meno noto di quanto meriterebbe, uno dei musei più importanti d'Europa in tema di arte medioevale. Straordinaria in particolare è la collezione di opere pittoriche del territorio pisano del XII e XIII secolo. Il valore di queste opere porta sempre più gli studi storico-artistici a riconoscere che quella pisana sia stata la maggior scuola pittorica italiana sino alle soglie del XIII secolo. Il complesso Modifica La sala delle croci dipinte

Il monastero di San Matteo risale all'XI secolo e venne ampliato nel XIII secolo. L'articolazione delle sale si sviluppa attorno al chiostro quadrato, modificato nel Cinquecento con la costruzione del portico.

L'origine del museo risale alle collezioni raccolte dal canonico Sebastiano Zucchetti, che la donò all'Opera del Duomo di Pisa nel 1796. In seguito altri lasciti, donazioni e acquisti arricchirono il nucleo originario nel corso dell'Ottocento e nel 1893 fu ordinato (come "Museo civico") nell'ex-convento di San Francesco, per trovare la collocazione attuale nel 1949. Il riordino delle collezioni è tuttora in corso.

La descrizione delle sale è tratta dal progetto di ampliamento e risistemaziong e futuro, non ancora completato. The National Museum of San Matteo is the most important museum of painting and sculpture in Pisa, located in the square of San Matteo in Soarta.

Located in the medieval convent of San Matteo, it overlooks the Arno river with an elegant prospect in Pisan Romanesque style and a classical facade (where the entrance is located). It possesses a complete series of works by the main Pisan masters and more generally Tuscan from the 12th to the 17th century, as well as archaeological and ceramic artefacts. The number and relevance of the works kept here make the San Matteo, perhaps less well-known site than it deserves, one of the most important museums in Europe in terms of medieval art. The collection of pictorial works from the Pisan territory from the 12th and 13th centuries is extraordinary. The value of these works increasingly leads the historical-artistic studies to recognize that the Pisan was the greatest Italian painting school until the thirteenth century. The complex Edit The hall of painted crosses

The monastery of San Matteo dates back to the eleventh century and was enlarged in the thirteenth century. The articulation of the rooms is developed around the square cloister, modified in the sixteenth century with the construction of the portico.

The origin of the museum dates back to the collections collected by the canon Sebastiano Zucchetti, who donated it to the Opera del Duomo of Pisa in 1796. Later other legacies, donations and purchases enriched the original nucleus in the nineteenth century and in 1893 was ordered ( as "Civic Museum") in the former convent of San Francesco, to find its current location in 1949. The reorganization of the collections is still ongoing. The description of the rooms is taken from the project of expansion and future reorganization, not...

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3y

Il complesso monumentale del Museo di S.Matteo di Pisa è già un luogo speciale di suo; la Chiesa omonima ed adiacente al museo, è infatti la più antica di tutta la città, e si può notare subito dal fatto che si devono scendere alcuni scalini per arrivare al pavimento. Ciò denota che alla sua edificazione era quello il piano stradale, sé non addirittura più basso, visto che spesso si devono salire uno o più gradini sui sagrati delle chiese, a maggior ragione in questo caso, vista la vicinanza dell'Arno. Comunque non è rimasto molto dell'impianto originale, quello ancora visibile è all'esterno, nella parte superiore della copertura e del campanile; che si scorge solo osservando la struttura dalla spalletta opposta del fiume, unico punto di vista abbastanza distante che regala una bella visione dell'intero complesso monumentale. Tornando alla parte museale è veramente una delle più importanti collezioni di arte medioevale del Mondo intero, testimonianza dello splendore cittadino del periodo repubblicano. Comprende la più numerosa e completa serie di crocifissi del 1200; e da questa particolare collezione dipendente l'astio secolare tra Pisa e Lucca, e per non lasciarvi sulle spine, vado a declamarvela. Intorno al 1500( ma non sono sicuro sulle date precise) Lucca si preparava ad accogliere il Pontefice in visita alla città, da sempre profondamente devota. Conoscendo la bellissima collezione dei Crocifissi di S.Matteo di Pisa; chiesero all'allora Arcivescovo di poterne usufruire in parte, in modo da poter onorare nel migliore dei modi il passaggio del Papa. Il clero pisano acconsentì alla richiesta, vista anche la bella figura che indirettamente avrebbe investito anche Pisa. Tutto andò benissimo, tranne il fatto che la piena restituzione dei preziosi avvenne in quelli che si potrebbero chiamare " tempi biblici ". I lucchesi si prodigarono nello sparpagliare e nascondere i pezzi migliori; tanto che ci vollero molti anni per vedersi rendere per intero il generoso prestito. La rabbia e l'assurdità di quel gesto generarono la poca fiducia che ancora oggi è presente nei confronti di Lucca e dei suoi cittadini, Vista la scorrettezza evidente, in un ambito sacro oltretutto, non è difficile capire le ragioni di tale imperitura diffidenza. Comunque ai posteri l'ardua sentenza.... Mi fermo qui nel mio racconto, ora di sicuro non potete mancare di visitare il Museo, e di osservare i numerosi Crocifissi con una attenzione particolare!!. Alla...

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Michele De GruttolaMichele De Gruttola
Il Museo Nazionale di San Matteo è tappa fondamentale per comprendere cosa fu la potente Repubblica Marinara di Pisa. Si trova sul Lungarno Mediceo, decentrato e un pò bistrattato, a torto, dal grande flusso turistico di Piazza dei Miracoli. Qui sono raccolte testimonianze del periodo romanico e gotico del Medioevo, provenienti dalle Chiese della Città e zone limitrofe, che raccontano il dominio di Pisa anche attraverso l'Arte, egemone fino al XIII secolo, con una vera e propria Scuola Pisana con nomi quali Nicola Pisano, di suo figlio Giovanni e degli allievi di quest'ultimo, Lupo di Francesco e Tino da Camaino, per la scultura, e Giunta Pisano per la pittura. Segnalo, al Piano Terra, per la scultura il Monumento funebre dei Conti della Gherardesca e la Madonna con Bambino di Lupo di Francesco. Al Primo Piano invece sono collocate le sculture, i capitelli, le acquasantiere di piccole dimensioni ma, soprattutto, le sculture provenienti dalla Chiesa di Santa Maria della Spina con la stupenda Madonna del Latte, di Andrea Pisano (sono collocate tutte in una Sala a se). Le sorprese iniziano con la prima sala, quelle dove sono collocate le Croci dipinte (unico esempio che io ricordi per numero e qualità in tutta la Toscana) che "raccontano" il passaggio dall'arte bizantina all'arte "latina". Le Croci erano definite "le Bibbie dei poveri", perché rendevano "leggibili", attraverso le immagini, la Storia Sacra a persone non erudite. Sono essenzialmente, qui a confronto, di due tipi: le Croci con "Cristo Trionfante" (il Cristo che non soffre sulla Croce e vince sulla morte) e il "Cristo Sofferente" (il Cristo, appunto, sofferente, che è "piegato" e sanguina sulla Croce) che si diffuse con gli Ordini Mendicanti, trovando in Giunta Pisano il maggior interprete del nuovo pensiero. Nella Sala che segue, dedicata al periodo che va dal '200 al '300, segnalo una Croce Processionale in Cristallo di Rocca che "secondo la tradizione" contenere una scheggia della Croce; un Dorsale di San Francesco, di Giunta Pisano, tra le prime rappresentazioni del Santo, morto nel 1226; una "Coperta", di Paolo Guidotti, detto Cavalier Borghese, un pò ... diversa dove, alla tavola del '600 è inglobato un dipinto del XIII secolo, con Santa Caterina d'Alessandria e Storie di vita che produce un "cortocircuito" tra stili diversi (questo necessità nacque dopo il Concilio di Trento per salvare opere ritenute "Icone" e quindi oggetto di particolare devozione). Nel '300 "arrivano" i grandi Polittici quali la Madonna con Bambino e Santi, di Simone Martini (ben 43 figure a completare l'opera), o il Trittico di Francesco Traini, suo allievo, con San Domenico e Storie di vita (entrambe le opere erano in origine collocate nella Chiesa di Santa Caterina). Nelle Sale successive seguono capolavori quali Gentile Fabriano, con la Madonna dell'Umiltà; Benozzo Gozzoli, con una Madonna con Bambino e la Crocefissione con Martiri; Domenico Ghirlandaio, con una Sacra Conversazione; i fiamminghi, con Quentin Metsys, con la Madonna Addolorata (le lacrime che scendono sulle guance della Madonna, da occhi colmi d'infinita tristezza e dolore sono di grande impatto emotivo); Masaccio, con San Paolo, unico pannello rimasto a Pisa del Polittico dei Carmelitani, smembrato e disperso; Donatello, con il Busto Reliquario di San Lussorio ... e questo solo per segnalare i più importanti arrivati, i più, al seguito dei Medici che nel 1406 ebbero la meglio ... nel derby tra Pisa e Firenze. Ultima "chicca" sono le Statue lignee, alcune veramente di ottima fattura, molte incentrate sul tema dell'Annunciazione (tema caro e presente in Toscana) con opere di Agostino di Giovanni, Andrea Pisano e Lupo di Francesco (bottega). Termino con segnalare una collezione numismatica, con molti "pezzi" pisani o in oro, e i Catini in ceramica, di fattura islamica, che una volta adornavano le facciate delle Chiese Pisane. Non appena mi sarà possibile completerò la recensione con le foto
Steve TurnerSteve Turner
This is a gem of a museum housed in the former Benedictine Convent of Sam Matteo. It houses a fabulous collection of paintings and sculptures from the 12th-14th centuries. The highlights were: The collection of wooden sculptures from various churches which were amazing - many intact and still richly painted; The collection of 12th-14th century crucifixes (considered the best in the world); Madonna del Lette (1340) - picture attached. We were the only people there for our entire visit which is a shame because this is the best museum in Pisa.
Michele SoldovieriMichele Soldovieri
Prendiamoci il giusto tempo ed uno spazio non esiguo della giornata, per visitare questo splendido museo pisano, dove sono raccolte opere d'arte di incommensurabile valore artistico e di eccelsa bellezza. Un'intera sala al piano terra, allocata su di un lato del chiostro, ospita sculture monumentali in pietra e marmo che, allo sguardo del viandante, non possono non accendere un sentimento di forte partecipazione raccolta, per la forza che sprigionano le figure realizzate dall'artista. Madonne con bambino, tabernacoli, rosoni, angeli annunciati, Madonne annunciate, monumenti funebri e il Cristo pantocratore sono, tra i marmi e gli architravi, le opere d'arte che commuovono chi pone lo sguardo verso di essi e lo trattiene. Al piano superiore, una messe di dipinti di primitivi trecenteschi, dove lo splendore dell'oro si coniuga con le figurazioni ieratiche dei personaggi dipinti. La sala delle croci dipinte costituisce la summa del sentimento religioso, per il quale il popolo offre la propria devozione e la propria spiritualità alla chiesa. La Madonna del latte a figura non intera in marmo policromato e dorato dei Pisano che offre la tenerezza del proprio sguardo al bambino che allatta, attrae lo sguardo del viandante allo stesso modo del San Tommaso dipinto da Masaccio e del busto di San Rossore in bronzo dorato di Donatello. Le Madonne del Beato Angelico e di Gentile da Fabriano catturano lo sguardo che si sofferma sui loro visi e non vorrebbe andare oltre. La bellezza delle opere d'arte di questo meraviglioso museo sembra non finire mai.
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Il Museo Nazionale di San Matteo è tappa fondamentale per comprendere cosa fu la potente Repubblica Marinara di Pisa. Si trova sul Lungarno Mediceo, decentrato e un pò bistrattato, a torto, dal grande flusso turistico di Piazza dei Miracoli. Qui sono raccolte testimonianze del periodo romanico e gotico del Medioevo, provenienti dalle Chiese della Città e zone limitrofe, che raccontano il dominio di Pisa anche attraverso l'Arte, egemone fino al XIII secolo, con una vera e propria Scuola Pisana con nomi quali Nicola Pisano, di suo figlio Giovanni e degli allievi di quest'ultimo, Lupo di Francesco e Tino da Camaino, per la scultura, e Giunta Pisano per la pittura. Segnalo, al Piano Terra, per la scultura il Monumento funebre dei Conti della Gherardesca e la Madonna con Bambino di Lupo di Francesco. Al Primo Piano invece sono collocate le sculture, i capitelli, le acquasantiere di piccole dimensioni ma, soprattutto, le sculture provenienti dalla Chiesa di Santa Maria della Spina con la stupenda Madonna del Latte, di Andrea Pisano (sono collocate tutte in una Sala a se). Le sorprese iniziano con la prima sala, quelle dove sono collocate le Croci dipinte (unico esempio che io ricordi per numero e qualità in tutta la Toscana) che "raccontano" il passaggio dall'arte bizantina all'arte "latina". Le Croci erano definite "le Bibbie dei poveri", perché rendevano "leggibili", attraverso le immagini, la Storia Sacra a persone non erudite. Sono essenzialmente, qui a confronto, di due tipi: le Croci con "Cristo Trionfante" (il Cristo che non soffre sulla Croce e vince sulla morte) e il "Cristo Sofferente" (il Cristo, appunto, sofferente, che è "piegato" e sanguina sulla Croce) che si diffuse con gli Ordini Mendicanti, trovando in Giunta Pisano il maggior interprete del nuovo pensiero. Nella Sala che segue, dedicata al periodo che va dal '200 al '300, segnalo una Croce Processionale in Cristallo di Rocca che "secondo la tradizione" contenere una scheggia della Croce; un Dorsale di San Francesco, di Giunta Pisano, tra le prime rappresentazioni del Santo, morto nel 1226; una "Coperta", di Paolo Guidotti, detto Cavalier Borghese, un pò ... diversa dove, alla tavola del '600 è inglobato un dipinto del XIII secolo, con Santa Caterina d'Alessandria e Storie di vita che produce un "cortocircuito" tra stili diversi (questo necessità nacque dopo il Concilio di Trento per salvare opere ritenute "Icone" e quindi oggetto di particolare devozione). Nel '300 "arrivano" i grandi Polittici quali la Madonna con Bambino e Santi, di Simone Martini (ben 43 figure a completare l'opera), o il Trittico di Francesco Traini, suo allievo, con San Domenico e Storie di vita (entrambe le opere erano in origine collocate nella Chiesa di Santa Caterina). Nelle Sale successive seguono capolavori quali Gentile Fabriano, con la Madonna dell'Umiltà; Benozzo Gozzoli, con una Madonna con Bambino e la Crocefissione con Martiri; Domenico Ghirlandaio, con una Sacra Conversazione; i fiamminghi, con Quentin Metsys, con la Madonna Addolorata (le lacrime che scendono sulle guance della Madonna, da occhi colmi d'infinita tristezza e dolore sono di grande impatto emotivo); Masaccio, con San Paolo, unico pannello rimasto a Pisa del Polittico dei Carmelitani, smembrato e disperso; Donatello, con il Busto Reliquario di San Lussorio ... e questo solo per segnalare i più importanti arrivati, i più, al seguito dei Medici che nel 1406 ebbero la meglio ... nel derby tra Pisa e Firenze. Ultima "chicca" sono le Statue lignee, alcune veramente di ottima fattura, molte incentrate sul tema dell'Annunciazione (tema caro e presente in Toscana) con opere di Agostino di Giovanni, Andrea Pisano e Lupo di Francesco (bottega). Termino con segnalare una collezione numismatica, con molti "pezzi" pisani o in oro, e i Catini in ceramica, di fattura islamica, che una volta adornavano le facciate delle Chiese Pisane. Non appena mi sarà possibile completerò la recensione con le foto
Michele De Gruttola

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Michele Soldovieri

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