L'antica basilica di San Pancrazio è una delle basiliche minori di Roma. Sorge sul Gianicolo, nel quartiere di Monte Verde presso il parco di Villa Doria Pamphilj. È titolo cardinalizio, ed è affidata dal XVII secolo all'Ordine dei carmelitani scalzi.
La basilica fu costruita per volere di papa Simmaco (498-514) sul luogo dove venne sepolto il famoso giovane martire San Pancrazio, che subì il martirio a Roma all'età di circa 14 anni (12 maggio 304) durante il regno dell'imperatore Diocleziano, il quale promosse l'ultima, e durissima, persecuzione contro i cristiani, in cui persero la vita circa 15.000 cristiani. La rapida diffusione della fama di San Pancrazio fece sì che già alla metà del VI secolo, la vicina Porta Aurelia delle Mura Aureliane avesse cambiato il suo nome in Porta San Pancrazio. Per assicurare alla basilica la regolarità dello svolgimento, al suo interno, delle funzioni religiose, papa Gregorio I volle che accanto ad essa fosse eretto un monastero, intitolato a San Vittore, affidato a monaci benedettini. Nella prima metà del VII secolo, durante il pontificato di papa Onorio I, la basilica venne completamente ricostruita, affinché il sepolcro di San Pancrazio si trovasse esattamente sotto l'altar maggiore. Gli affreschi della tribuna sono attribuiti al pittore Antonio Tempesta. Wikipedia
Purtroppo, come da testimonianza del parroco della Basilica, la stessa non viene presa molto in considerazione dalle autorità ecclesiastiche. Comunque, vale la pena di visitarla, in quanto oltre alla bellezza della Basiica ci sono delle catacombe molto interessanti da visitare.
The ancient basilica of San Pancrazio is one of the minor basilicas of Rome. It stands on the Janiculum Hill, in the Monte Verde district near the park of Villa Doria Pamphilj. It is a cardinal title, and has been entrusted to the Order of Discalced Carmelites since the 17th century.
The basilica was built at the behest of Pope Symmachus (498-514) on the place where the famous young martyr San Pancrazio was buried, who suffered martyrdom in Rome at the age of about 14 (12 May 304) during the reign of the emperor Diocletian, who promoted the last, and very harsh, persecution against Christians, in which about 15,000 Christians lost their lives. The rapid spread of the fame of San Pancrazio meant that already in the middle of the 6th century, the nearby Porta Aurelia of the Aurelian Walls had changed its name to Porta San Pancrazio. To ensure the regularity of the performance of religious services inside the basilica, Pope Gregory I wanted a monastery to be erected next to it, dedicated to San Vittore, entrusted to Benedictine monks. In the first half of the seventh century, during the pontificate of Pope Honorius I, the basilica was completely rebuilt, so that the tomb of San Pancrazio was located exactly under the main altar. The frescoes in the tribune are attributed to the painter Antonio Tempesta. Wikipedia
Unfortunately, as evidenced by the parish priest of the Basilica, the same is not taken into much consideration by the ecclesiastical authorities. However, it is worth a visit, as in addition to the beauty of the Basiica there are some very interesting...
Read moreBellissima ed antichissima Basilica, sacerdoti davvero preparati e cordiali. Nel cuore di Monteverde a Roma, poco fuori la porta Aurelia, c’è un’antica basilica martiriale paleocristiana, San Pancrazio, inserita in una vasta area funeraria all’aperto e insistente sulle gallerie di una interessante catacomba. La sua storia è complessa e per molti versi ancora da approfondire. Dei quattro nuclei cemeteriali cristiani che corredarono le due vie Aurelie, la vetus e la nova, quello di S. Pancrazio sulla vetus fu senza dubbio il più importante.
La basilica fu costruita per volere di papa Simmaco (498-514) sul luogo di sepoltura del famoso martire giovinetto, venerato come vendicatore e custode dei giuramenti. Che il suo culto fosse in piena fioritura durante il VI secolo, possiamo dedurlo da incontestabili dati storici: già al tempo delle guerre greco-gotiche (535-553) la porta dell’Aurelia vetus viene chiamata porta San Pancrazio, nome rimasto costante fino ai nostri giorni. E’ nel corso del V, ma forse anche nel VI secolo che viene elaborato il racconto edificante, la passio, della fine del giovane martire riferita al tempo delle persecuzioni dioclezianee, per l’esattezza al maggio del 304: il quattordicenne Pancrazio, rimasto orfano, era giunto a Roma dalla Frigia, insieme allo zio Dioniso. Entrambi si erano convertiti ben presto al cristianesimo, ma Dioniso cade subito vittima delle persecuzioni, mentre il giovane nipote viene catturato e condotto al cospetto dell’imperatore. Senza mostrare alcuna paura, rigetta con parole di fuoco il culto degli dei ed inveisce contro di loro, procurandosi così un rapido martirio. A notte fonda, una pia matrona cristiana di nome Ottavilla recupera nascostamente il corpo del ragazzo, abbandonato lungo la via Aurelia, riuscendo a dargli una sepoltura dignitosa nel vicino cimitero.
In questo racconto ci sono due elementi da tenere in considerazione: il fatto che il martire venne sepolto in un cimitero della via Aurelia, e la sua origine orientale, che trova riscontro nelle numerose sepolture ed iscrizioni greche ritrovate nella catacomba sottostante la basilica di Pancrazio. Dal Liber Pontificalis apprendiamo che, quando papa Simmaco dedicò la sua fondazione, la dotò di un arco d’argento e di un balneum, fatto quest’ultimo che fa riflettere sull’importanza del primitivo complesso e dei servizi di cui fu corredato. Secondo le ipotesi la basilica simmachiana era a tre navate, compresa nel perimetro di quella attuale e pressappoco delle medesime dimensioni. La venerazione e l’affetto dei fedeli per S. Pancrazio non venne meno con il passare del tempo, al punto che nel corso della prima metà del VII secolo si resero necessari nuovi e radicali interventi, eseguiti per volontà di papa Onorio I (625-638), forse anche in seguito ai danni delle guerre...
Read moreLa mia recente visita alla Chiesa di San Pancrazio, situata nella vivace città di Roma, è stata un'esperienza che ha arricchito sia lo spirito che la mente. Questo storico edificio si trova poco fuori le mura aureliane, in una zona che coniuga serenità e una ricca storia religiosa e culturale.
All'arrivo, la facciata sobria e maestosa della chiesa subito attira l'attenzione. Originariamente costruita nel IX secolo e poi ricostruita nel XVII secolo, San Pancrazio offre un intrigante mix di architettura antica e più moderna. L'ingresso è preceduto da un piccolo cortile, che contribuisce a creare un'atmosfera di calma e riflessione prima ancora di entrare nell'edificio stesso.
L'interno della chiesa è altrettanto impressionante. La navata centrale, circondata da colonne robuste che sostengono archi eleganti, guida lo sguardo verso l'altare maggiore. Gli affreschi e le opere d'arte che adornano le pareti narrano la vita di San Pancrazio, il giovane martire al quale la chiesa è dedicata. Queste rappresentazioni non solo sono significative dal punto di vista religioso ma sono anche di grande valore artistico, riflettendo lo stile e le tecniche dei vari periodi in cui sono stati creati.
Uno degli aspetti più notevoli di San Pancrazio è la sua cripta, accessibile tramite una scala situata vicino all'altare. La cripta ospita reliquie e antichi affreschi, offrendo una connessione tangibile con il passato della chiesa e la sua lunga storia di luogo di culto. La temperatura più fresca e l'atmosfera raccolta qui sotto aggiungono un senso di misticismo e profondità all'esperienza della visita.
Durante la mia visita, ho avuto anche l'opportunità di partecipare a una breve guida offerta da uno dei volontari della chiesa. La guida ha enfatizzato non solo l'importanza architettonica e artistica della chiesa, ma anche il suo ruolo attivo nella comunità locale. Questo ha arricchito ulteriormente la mia comprensione dell'importanza di San Pancrazio non solo come monumento, ma anche come centro vivente della fede e della comunità.
In conclusione, la Chiesa di San Pancrazio è una destinazione che consiglio vivamente a chiunque visiti Roma e sia interessato alla sua storia religiosa. La bellezza tranquilla dell'edificio, unita alla sua ricca storia e all'arte che ospita, rende la visita un'esperienza memorabile e significativa. È un luogo che offre non solo riflessione spirituale, ma anche un profondo apprezzamento per l'arte e la storia della...
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