L'Arco dei Quattro venti sorge dove prima c'era il Casino dei Quattro Venti, all'epoca parte della Villa Corsini (poi divenuta parte di Villa Pamphilj) era così detto per la posizione elevata ed esposta da tutti e quattro i lati, esposta quindi "ai quattro venti". Quando nel 1859 venne costruito l'Arco dei Quattro Venti che ricorda il distrutto casino, in cima alla struttura vennero collocate quattro statue che raffigurano proprio i quattro venti. Statue che rappresentano i venti: Borea (il vento del nord), Auster (il vento del sud), Euro (il vento dell'est) e Zefiro (il vento dell'ovest). Sotto le statue si trovano quattro bassorilievi che rappresentano le stagioni L’arco è completato da due avancorpi a pianta quadrangolare, destinati a sostenere gruppi scultorei mai realizzati. Le due cancellate a chiusura dell’arco, opera del fabbro Tommaso de Santis, furono messe in opera nel 1860, quando furono scolpite e sistemate sui quattro angoli della sommità dell’arco le quattro “figure colossali in pietra calcarea”, raffiguranti i “Quattro Venti”, opera dello scultore Luigi Roversi. Nel 1861 furono sistemate dallo scalpellino Vincenzo Ricci le altre decorazioni, tra cui “8 busti di marmo e 5 sarcofagi“. Sull’arco e sugli avancorpi alterali sono incise alcune epigrafi che siglano l’intera operazione: “Phil(ilippus) And(drea) ab auria Pamphilius ampliori c(irc)uitu aditum fecit a(nno) D(omini) MDCCCLIX coempta villa quam superioris belli furore subversam restituit ornavit ad suburbani amoenitatem“; all’interno di un vano vi è un’altra epigrafe che ricorda i combattimenti del 1849.
Il casino dei Quattro Venti, con la sua caratteristica pianta quadrata con quattro ingressi al centro di ogni lato e salone centrale, era rimasto irrimediabilmente compromesso. Poco restava dei frontoni guarniti di ghirlande e dei vasi di fiori che il pittore olandese Jan Philip Koelman aveva visto splendere al mattino sotto i raggi del sole nascente. I suoi resti furono inglobati nell’Arco quadrifronte dei Quattro Venti, costruito tra il 1856 e il 1859 dall’architetto Andrea Busiri Vici, che oggi si innalza presso l’ingresso di villa Pamphili. L’arco riutilizza anche le strutture murarie del piano d’imposta e parte del mattonato. E’ decorato con statue dei venti e con lo stemma di papa Innocenzo X. Recenti restauri hanno evidenziato anche alcune iscrizioni sui muri...
Read moreE' parte integrante della struttura del parco ma la sua storia intreccia leggende e mezze verità. Posto quasi a ingresso dell'attuale parco, subito dopo l'ingresso del Busiri Vici a roccaglie, è la ricostruzione fatta dallo stesso architetto tra il 1856 e il 1859, utilizzando in parte le strutture dell'omonimo Casino seicentesco della Villa Corsini, pesantemente danneggiato durante i combattimenti del 1849. E qui la leggenda si innesta nella storia, laddove si sostiene che una ottantina di garibaldini arroccati in questa struttura pesantemente bombardata diedero così prova del loro valore che il generale francese volle rendere loro omaggio intitolando quel viale (in francese ottanta è quatre-vingt ossia quattro volte venti ovvero quattro venti), cosa che invece avvenne successivamente e in memoria del vecchio casino che a sua volta prendeva la denominazione dalla posizione, in altura ed esposta a tutti i venti. Non è un caso che a dominare sui quattro lati della costruzione siano state poste le statue di alcuni venti per l'appunto mentre nella parte sotto l'arco centrale furono murati numerosi reperti archeologici, oggi per fortuna sostituiti da copie (gli originali sono conservati a Villa Vecchia, non molto distante e accanto al portone d'ingresso su via Aurelia antica). E’ decorato anche con lo stemma di papa Innocenzo X e alcuni restauri in passato hanno evidenziato anche alcune iscrizioni sui muri realizzate nel 1849. Purtroppo lo stato di conservazione è pietoso e andrebbe sistemato ma assieme alla cancellata posta in un secondo momento risulta essere monumentale e molto scenografico, soprattutto nella parte esterna. Andrebbe valorizzato. Utili info? Lasciate un like e se volete guardate anche le altre recensioni...
Read moreThis is a very important site in Rome - the arch is where a villa stood (Villa Corsini) that was the base for the French army invading Rome in 1849. There is a placard on the path up to the arch that tells the incredible (and heavy) history of this place. The french used this hill as a base for their artillery and troops and successfully fought back the Italians until they entered the city walls. Doria Pamphilij park beyond is an incredibly...
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