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Forte Bravetta — Attraction in Rome

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Forte Bravetta
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Il Forte caffè e cucina
Via di Bravetta, 752, 00164 Roma RM, Italy
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Arya Roma Vaticano
Via di Bravetta, 566, 00164 Roma RM, Italy
Residenza Villa Agnese
Via della Casetta Mattei, 315, 00148 Roma RM, Italy
B&B Mayflower
Via Francesco de Ficoroni, 9, 00164 Roma RM, Italy
Il quattro e l'otto
Via degli Ordelaffi, 43, 00164 Roma RM, Italy
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Forte Bravetta things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Forte Bravetta
ItalyLazioRomeForte Bravetta

Basic Info

Forte Bravetta

00164 Rome, Metropolitan City of Rome Capital, Italy
4.3(74)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
attractions: , restaurants: Il Forte caffè e cucina, Cacciatore, On the road - steak house- ristorante, La Bufalina, Artepizza, Punto Pizza, Ristorante Casette di Campagna, Pepe Restaurant, Le Spighe, Ristorante Cinese Fantastico
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Pasta and Pizza cooking class with wine and more
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00142, Rome, Lazio, Italy
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Roberto CecchiniRoberto Cecchini
Costruito all’interno della riserva naturale della Valle dei Casali, è un esempio di architettura militare tardo ottocentesca: venne edificato, infatti, per volere dei Savoia, come strumento di difesa contro un possibile attacco dei francesi, tra 1877 e 1883 grazie alla particolare posizione strategica. Si tratta di uno dei 15 fortini costruiti in quella che un tempo era la prima fascia periferica di Roma e questo in particolare avrebbe dovuto proteggere dagli arrivi dal mare. Fu progettato come postazione d’artiglieria in difesa della Capitale ma in realtà non aveva artiglieria sufficiente a svolgere questa funzione: forse per questo venne successivamente trasformato in caserma, prima, e deposito militare, successivamente. La fase per la quale è noto risale purtroppo al regime fascista, quando venne utilizzato come luogo di detenzione ed esecuzione delle sentenze di morte, il Forte è tristemente famoso perché, con l’occupazione militare tedesca della città , tra il 43 e il 44, è il posto dove vennero giustiziati numerosi partigiani e militari tra i quali Don Giuseppe Morosini, eroe al quale si ispirò il personaggio interpretato da Aldo Fabrizi nel capolavoro "Roma città aperta". Per questo motivo, il luogo divenne un simbolo della resistenza romana e dei valori della difesa della libertà e ospita da tempo un monumento a quelle vittime, essendo poi diventato da circa 15 anni inserito in un parco aperto al pubblico e oggi riqualificato. Proprio al custode del parco dobbiamo la custodia di questa struttura che appare in buone condizioni, con i suoi chilometri di gallerie ipogee, la piazza d'armi ancora perfetta, con i canali di raccolta delle acque in sanpietrini ancora distinguibili, gli alloggi e le gallerie, i condotti di areazione, i locali comuni, le insegne. Sembra che, passando quel portone che era preceduto da un ponte levatoio che sorpassava il fossato, il tempo si sia fermato. Problemi di areazione consistente impediscono la sua riqualificazione come spazio vissuto (le leggi sono stringenti altrimenti il ricambio c'è, eccome) e purtroppo è raramente aperto alle visite ma si tratta di una testimonianza eccezionale e di un luogo di memoria che non andrebbe trascurato. Se potete, visitatelo. Utili info? Allora lasciate un like e guardate le mie altre recensioni su Roma e non solo.
Stefano RodariStefano Rodari
Il Forte Bravetta è uno dei 15 forti di Roma, edificati nel periodo compreso fra gli anni 1877 e 1891.Fu costruito a partire dal 1877 e terminato nel 1883, su una superficie di 10,6 ha, verso la fine di via di Bravetta, dalla quale prende il nome, fra la via Aurelia e la via Portuense, a poca distanza da Villa York e Casal Ninfeo nella Riserva naturale della Valle dei Casali, sui resti della villa romana di L. Fabio Pollione. Durante il periodo fascista fu adibito a luogo di esecuzione delle sentenze di morte del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Il 17 giugno 1932 vi vennero fucilati il repubblicano Domenico Bovone e l'anarchico Angelo Sbardellotto, rei di aver progettato attentati alla vita di Mussolini.[1] Fra l'11 ottobre 1943 e il 3 giugno 1944, nel periodo dell'occupazione tedesca di Roma furono eseguite, per ordine del Tribunale militare di Guerra germanico e per mano della Gestapo di Herbert Kappler le fucilazioni di settantasette partigiani.[2] Un monumento, posto accanto l'ingresso del forte, ricorda i martiri della Resistenza. Tra il 1944 e il 1945 vi furono fucilati anche dei fascisti condannati a morte dall'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo. In data 9 settembre 2009 il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha inaugurato in questo luogo il "Parco dei Martiri", un nuovo giardino comunale di dieci ettari aperti al pubblico, consacrato alle vittime del nazifascismo. Nel corso della cerimonia è stato piantato un ulivo simbolo di pace donato dal Fondo Nazionale Ebraico e proveniente da Gerusalemme. In occasione della riapertura al pubblico avvenuta nel giugno 2011, si è ricordata la decisione di instaurare negli edifici del forte un "Museo della Memoria".
Alessandro MartorelliAlessandro Martorelli
Forte storico con parco annesso di origine ottocentesca, poi riutilizzato in epoca fascista. Le associazioni civiche municipali organizzano una tantum visite guidate. Per la fruizione quotidiana rappresenta invece un piccolo spazio verde (la circonferenza completa è di circa 500 m...) per passeggiate, running ed eventualmente per il piacere dei nostri amici a 4 zampe. È fornito di fontanella, ma per lo più è scarsamente mantenuto (erba alta, recinzioni fatiscenti, reperti vandalizzati). Facile il parcheggio nelle zone limitrofe.
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Costruito all’interno della riserva naturale della Valle dei Casali, è un esempio di architettura militare tardo ottocentesca: venne edificato, infatti, per volere dei Savoia, come strumento di difesa contro un possibile attacco dei francesi, tra 1877 e 1883 grazie alla particolare posizione strategica. Si tratta di uno dei 15 fortini costruiti in quella che un tempo era la prima fascia periferica di Roma e questo in particolare avrebbe dovuto proteggere dagli arrivi dal mare. Fu progettato come postazione d’artiglieria in difesa della Capitale ma in realtà non aveva artiglieria sufficiente a svolgere questa funzione: forse per questo venne successivamente trasformato in caserma, prima, e deposito militare, successivamente. La fase per la quale è noto risale purtroppo al regime fascista, quando venne utilizzato come luogo di detenzione ed esecuzione delle sentenze di morte, il Forte è tristemente famoso perché, con l’occupazione militare tedesca della città , tra il 43 e il 44, è il posto dove vennero giustiziati numerosi partigiani e militari tra i quali Don Giuseppe Morosini, eroe al quale si ispirò il personaggio interpretato da Aldo Fabrizi nel capolavoro "Roma città aperta". Per questo motivo, il luogo divenne un simbolo della resistenza romana e dei valori della difesa della libertà e ospita da tempo un monumento a quelle vittime, essendo poi diventato da circa 15 anni inserito in un parco aperto al pubblico e oggi riqualificato. Proprio al custode del parco dobbiamo la custodia di questa struttura che appare in buone condizioni, con i suoi chilometri di gallerie ipogee, la piazza d'armi ancora perfetta, con i canali di raccolta delle acque in sanpietrini ancora distinguibili, gli alloggi e le gallerie, i condotti di areazione, i locali comuni, le insegne. Sembra che, passando quel portone che era preceduto da un ponte levatoio che sorpassava il fossato, il tempo si sia fermato. Problemi di areazione consistente impediscono la sua riqualificazione come spazio vissuto (le leggi sono stringenti altrimenti il ricambio c'è, eccome) e purtroppo è raramente aperto alle visite ma si tratta di una testimonianza eccezionale e di un luogo di memoria che non andrebbe trascurato. Se potete, visitatelo. Utili info? Allora lasciate un like e guardate le mie altre recensioni su Roma e non solo.
Roberto Cecchini

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Il Forte Bravetta è uno dei 15 forti di Roma, edificati nel periodo compreso fra gli anni 1877 e 1891.Fu costruito a partire dal 1877 e terminato nel 1883, su una superficie di 10,6 ha, verso la fine di via di Bravetta, dalla quale prende il nome, fra la via Aurelia e la via Portuense, a poca distanza da Villa York e Casal Ninfeo nella Riserva naturale della Valle dei Casali, sui resti della villa romana di L. Fabio Pollione. Durante il periodo fascista fu adibito a luogo di esecuzione delle sentenze di morte del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Il 17 giugno 1932 vi vennero fucilati il repubblicano Domenico Bovone e l'anarchico Angelo Sbardellotto, rei di aver progettato attentati alla vita di Mussolini.[1] Fra l'11 ottobre 1943 e il 3 giugno 1944, nel periodo dell'occupazione tedesca di Roma furono eseguite, per ordine del Tribunale militare di Guerra germanico e per mano della Gestapo di Herbert Kappler le fucilazioni di settantasette partigiani.[2] Un monumento, posto accanto l'ingresso del forte, ricorda i martiri della Resistenza. Tra il 1944 e il 1945 vi furono fucilati anche dei fascisti condannati a morte dall'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo. In data 9 settembre 2009 il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha inaugurato in questo luogo il "Parco dei Martiri", un nuovo giardino comunale di dieci ettari aperti al pubblico, consacrato alle vittime del nazifascismo. Nel corso della cerimonia è stato piantato un ulivo simbolo di pace donato dal Fondo Nazionale Ebraico e proveniente da Gerusalemme. In occasione della riapertura al pubblico avvenuta nel giugno 2011, si è ricordata la decisione di instaurare negli edifici del forte un "Museo della Memoria".
Stefano Rodari

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Forte storico con parco annesso di origine ottocentesca, poi riutilizzato in epoca fascista. Le associazioni civiche municipali organizzano una tantum visite guidate. Per la fruizione quotidiana rappresenta invece un piccolo spazio verde (la circonferenza completa è di circa 500 m...) per passeggiate, running ed eventualmente per il piacere dei nostri amici a 4 zampe. È fornito di fontanella, ma per lo più è scarsamente mantenuto (erba alta, recinzioni fatiscenti, reperti vandalizzati). Facile il parcheggio nelle zone limitrofe.
Alessandro Martorelli

Alessandro Martorelli

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Costruito all’interno della riserva naturale della Valle dei Casali, è un esempio di architettura militare tardo ottocentesca: venne edificato, infatti, per volere dei Savoia, come strumento di difesa contro un possibile attacco dei francesi, tra 1877 e 1883 grazie alla particolare posizione strategica. Si tratta di uno dei 15 fortini costruiti in quella che un tempo era la prima fascia periferica di Roma e questo in particolare avrebbe dovuto proteggere dagli arrivi dal mare. Fu progettato come postazione d’artiglieria in difesa della Capitale ma in realtà non aveva artiglieria sufficiente a svolgere questa funzione: forse per questo venne successivamente trasformato in caserma, prima, e deposito militare, successivamente. La fase per la quale è noto risale purtroppo al regime fascista, quando venne utilizzato come luogo di detenzione ed esecuzione delle sentenze di morte, il Forte è tristemente famoso perché, con l’occupazione militare tedesca della città , tra il 43 e il 44, è il posto dove vennero giustiziati numerosi partigiani e militari tra i quali Don Giuseppe Morosini, eroe al quale si ispirò il personaggio interpretato da Aldo Fabrizi nel capolavoro "Roma città aperta". Per questo motivo, il luogo divenne un simbolo della resistenza romana e dei valori della difesa della libertà e ospita da tempo un monumento a quelle vittime, essendo poi diventato da circa 15 anni inserito in un parco aperto al pubblico e oggi riqualificato. Proprio al custode del parco dobbiamo la custodia di questa struttura che appare in buone condizioni, con i suoi chilometri di gallerie ipogee, la piazza d'armi ancora perfetta, con i canali di raccolta delle acque in sanpietrini ancora distinguibili, gli alloggi e le gallerie, i condotti di areazione, i locali comuni, le insegne. Sembra che, passando quel portone che era preceduto da un ponte levatoio che sorpassava il fossato, il tempo si sia fermato. Problemi di areazione consistente impediscono la sua riqualificazione come spazio vissuto (le leggi sono stringenti altrimenti il ricambio c'è, eccome) e purtroppo è raramente aperto alle visite ma si tratta di una testimonianza eccezionale e di un luogo di memoria che non andrebbe trascurato. Se potete, visitatelo. Utili info? Allora lasciate un like e guardate le mie altre recensioni su...

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Durante il periodo fascista fu adibito a luogo di esecuzione delle sentenze di morte del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Il 17 giugno 1932 vi vennero fucilati il repubblicano Domenico Bovone e l'anarchico Angelo Sbardellotto, rei di aver progettato attentati alla vita di Mussolini.[1] Fra l'11 ottobre 1943 e il 3 giugno 1944, nel periodo dell'occupazione tedesca di Roma furono eseguite, per ordine del Tribunale militare di Guerra germanico e per mano della Gestapo di Herbert Kappler le fucilazioni di settantasette partigiani.[2] Un monumento, posto accanto l'ingresso del forte, ricorda i martiri della Resistenza.

Tra il 1944 e il 1945 vi furono fucilati anche dei fascisti condannati a morte dall'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo.

In data 9 settembre 2009 il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha inaugurato in questo luogo il "Parco dei Martiri", un nuovo giardino comunale di dieci ettari aperti al pubblico, consacrato alle vittime del nazifascismo. Nel corso della cerimonia è stato piantato un ulivo simbolo di pace donato dal Fondo Nazionale Ebraico e proveniente da Gerusalemme.

In occasione della riapertura al pubblico avvenuta nel giugno 2011, si è ricordata la decisione di instaurare negli edifici del forte un "Museo...

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Il Forte Bravetta è uno dei 15 forti di Roma, edificati nel periodo compreso fra gli anni 1877 e 1891.

Si trova nel suburbio S. VIII Gianicolense, nel territorio del Municipio Roma XII. Il Forte Bravetta, uno dei primi forti romani realizzati, fu costruito tra il dicembre 1877 e il gennaio 1883 per un costo di lire 1.030.553. Realizzato a ridosso della strada consorziale di casetta Mattei copriva da nord-est l’area della Nocetta, la zona a nord tra via Pisana e Aurelia, e l’area antistante sino alla via Portuense. Il tracciato del forte ha un’originale impostazione pentagonale presentando una faccia in più sul fronte centrale, condizione determinata da particolari esigenze difensive rispetto all’orografia. Il fossato perimetrale è difeso da caponiera centrale e tre mezze caponiere laterali e sul fronte di gola dal tamburo difensivo posto a sinistra dell’ingresso al forte, difeso dal rivellino. Il piano del ramparo è raggiungibile da due rampe poste asimmetricamente rispetto all’ampia piazza d’armi e al traversone, unito al corpo di guardia posto all’ingresso. E’ dotato di tre polveriere, due simmetriche a cui si accede dal muro di controscarpa del fossato l’altra “in caverna”, sotto il terrapieno del muro di scarpa in adiacenza al tamburo difensivo e di due pozzi di...

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