Purtroppo (o per fortuna) potreste capitare nei mesi invernali, quando i preziosi mosaici vengono ricoperti per proteggerli da intemperie e sbalzi termici e quindi non ammirare pienamente la bellezza del luogo. E io stavolta sono stato sfortunato. Comunque l'importanza del sito è percepibile a prescindere, pur senza vedere quei mosaici che raccontano la storia del luogo e che costituiscono una testimonianza anche visiva di alcune pratiche (tra i più famosi ci dovrebbe essere quello che descrive il trasbordo delle merci). E' una vasta area rettangolare (il lato lungo sono oltre cento metri, NdR) che aveva un portico: venne progettato insieme al teatro all'epoca di Augusto ma solo all’epoca di Claudio (metà I secolo d.C.) vennero aggiunti i portici e più tardi venne eretto al suo centro un tempio rialzato dedicato a qualche divinità ancora incerta. Successivamente il portico venne raddoppiato e vennero identificate le aree dei vari ambienti (una sessantina) dedicati alle varie corporazioni commerciali presenti (non è un caso che durante il ventennio proprio questo piazzale venisse preso come modello artistico e organizzativo, quando le corporazioni ripresero vigore). Si ritiene che il piazzale, il portico, il tempio e il teatro fossero un tutt'uno non solo come architettura ma anche come complesso funzionale e che questi mosaici fossero una sorta di insegna pubblicitaria che i soggetti privati infatti finanziavano. Lo troverete o venendo dalla via degli scavi o deviando a destra sul decumanto in corrispondenza del Teatro che ne costituisce una quinta ideale. Utili info? Lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte su Ostia, Roma e non solo.