La statua in bronzo dedicata alla Spigolatrice, è una figura simbolica e protagonista della celebre poesia di Mercantini, poeta e patriota marchigiano, fervente sostenitore di Giuseppe Mazzini. La spigolatrice di Sapri nacque da un evento realmente accaduto: la spedizione di Carlo Pisacane che ebbe un tragico epilogo nel giugno 1857- Pisacane, insieme a poco più di trecento uomini — per lo più ex prigionieri liberati dal carcere di Ponza — cercò di innescare una rivolta antiborbonica per liberare il Regno delle Due Sicilie ma l’impresa fallì e la polizia borbonica, per screditare i patrioti, diffuse la falsa notizia che si trattasse di una banda di delinquenti. I contadini locali, spaventati e disinformati, invece di accogliere i rivoluzionari, li affrontarono con violenza. Il tentativo di insurrezione si concluse con arresto o morte di gran parte dei partecipanti e Pisacane stesso si tolse la vita.
Nonostante la sconfitta, l’episodio è rimasto nella memoria collettiva come uno dei momenti più eroici e drammatici del Risorgimento italiano tanto da spingere Mercantini a scrivere quella che ancora oggi è considerata la sua opera più famosa e una delle più intense della letteratura patriottica ottocentesca. La spigolatrice era una contadina povera che raccoglieva le spighe cadute dopo la mietitura. La scelta di Mercantini non fu casuale, ma profondamente simbolica. La spigolatrice rappresenta il popolo semplice del Sud, testimone degli eventi storici senza esserne protagonista, ma comunque toccato nel profondo da ciò che accade. Attraverso i suoi occhi ingenui e sinceri, si percepisce il coraggio, la bellezza, la determinazione. Il contrasto tra l’innocenza della spigolatrice e la drammaticità dell’impresa rivoluzionaria amplifica il tono emotivo della poesia, rendendo ancora più struggente il racconto della sconfitta. Inoltre, la sua voce contribuisce a idealizzare i protagonisti non come semplici soldati, ma come eroi romantici, capaci di sacrificarsi per un ideale di libertà.
La scelta stilistica di dare voce a una figura umile si inserisce perfettamente nella corrente del tardo Romanticismo che spesso esaltava i sentimenti popolari e l’eroismo visto attraverso la lente del cuore più che della ragione.
In questo modo, la statua della spigolatrice a Sapri non è solo un omaggio alla poesia di Mercantini, ma anche un simbolo eterno della memoria storica e dell’eroismo popolare, capace di trasformare una sconfitta in un esempio indimenticabile di...
Read more«Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Me ne andava al mattino a spigolare quando ho visto una barca in mezzo al mare: era una barca che andava a vapore, e alzava una bandiera tricolore. All’isola di Ponza si è fermata, è stata un poco e poi si è ritornata; s’è ritornata ed è venuta a terra; sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra. Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Sceser con l’armi e a noi non fecer guerra, ma s’inchinaron per baciar la terra. Ad uno ad uno li guardai nel viso: tutti aveano una lagrima e un sorriso. Li disser ladri usciti dalle tane, ma non portaron via nemmeno un pane; e li sentii mandare un solo grido: “Siam venuti a morir pel nostro lido”. Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro un giovin camminava innanzi a loro. Mi feci ardita, e, presol per la mano, gli chiesi: “Dove vai, bel capitano?” Guardommi, e mi rispose: “O mia sorella, Vado a morir per la mia patria bella”. Io mi sentii tremare tutto il core, né potei dirgli: “V’aiuti il Signore!” Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Quel giorno mi scordai di spigolare, e dietro a loro mi misi ad andare: due volte si scontrâr con li gendarmi, e l’una e l’altra li spogliâr dell’armi: ma quando fûr della Certosa ai muri, s’udirono a suonar trombe e tamburi; e tra ’l fumo e gli spari e le scintille piombaron loro addosso più di mille. Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Eran trecento e non voller fuggire, parean tre mila e vollero morire; ma vollero morir col ferro in mano, e avanti a loro correa sangue il piano: fin che pugnar vid’io per lor pregai, ma a un tratto venni men, né più guardai: io non vedea più fra mezzo a loro quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro. Eran trecento, eran giovani e forti, e...
Read more"Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti. Me ne andava al mattino a spigolare quando ho visto una barca in mezzo al mare..." Sono i versi di una famosissima poesia risorgimentale, "La spigolatrice di Sapri" di Luigi Mercantini, scritta nel 1858 e direttamente ispirata alla spedizione di Sapri del 1857, guidata da Carlo Pisacane, purtroppo terminata con il massacro dei patrioti. Al di là delle buone intenzioni, la statua, inaugurata nel 2021, è stata ampiamente criticata perché le sue fattezze non ricordano certo quelle di una spigolatrice (che era una povera contadina che raccoglieva le spighe di grano) dell'Ottocento, quanto quelle di una ragazza dei nostri tempi e per giunta vestita in abiti succinti. Le polemiche possono essere legittime, ma si sa che l'arte spesso è anche anticonformismo. A me più che altro ha stupito che Sapri abbia aspettato oltre 170 anni per celebrare la sua...
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