Imponente e perfettamente conservata, la Rocca Roveresca è il risultato della sovrapposizione di strutture difensive costruite nel corso dei secoli. La struttura attuale è dovuta a Giovanni della Rovere, signore di Senigallia e genero di Federico III da Montefeltro, duca di Urbino che nel 1478 mise a disposizione di Giovanni i migliori architetti dell'epoca, Luciano Laurana e Baccio Pontelli, con lo scopo di adattare la precedente costruzione alle nuove esigenze difensive: risale a quel periodo la costruzione delle torri quattrocentesche rotonde ai lati, necessarie sia per aumentare potenza e prestigio, sia per difendere la città dall’invasione dei Turchi. La Rocca si presenta come uno straordinario libro di storia: all’interno della struttura a pianta quadrata si possono distinguere almeno quattro fasi costruttive che si sono avvicendate nell’arco di quasi due millenni. Guardando con attenzione si nota che il corpo centrale destinato a residenza signorile è circondato dalla costruzione destinata alla difesa militare ed è così possibile distinguere due rocche, una inglobata dentro l’altra. Espugnata nel 1503 da Cesare Borgia che proprio a Senigallia compì la celebre strage descritta da Niccolò Machiavelli, nella sua storia millenaria la Rocca non è stata solo una fortezza e dimora signorile ma anche sede di una scuola di artiglieria e dopo il ritorno nel 1631 sotto il dominio della Chiesa, utilizzata come carcere e successivamente come orfanotrofio. L' interno della Rocca è piuttosto spoglio; molto d'effetto sono le scale elicoidali, costruite a blocchi monolitici sovrapposti incassati nel muro, che conducono fino ai sotterranei. La Rocca è aperta al pubblico tutti i giorni ed ospita mostre d'arte ed eventi, conservando il fascino della fortezza militare e l’eleganza delle residenze signorili rinascimentali. In accordo con il Comune di Senigallia, il biglietto d’ingresso dà diritto ad una riduzione del biglietto delle sedi espositive del Palazzo del Duca e del...
Read moreLa rocca così come appare oggi è il prodotto di un processo evolutivo verificatosi attraverso i secoli. Il monumento risulta articolato in due rocche, l'una inglobata dentro all'altra: il corpo centrale, destinato a residenza signorile, è circondato dalla costruzione destinata alla difesa militare. Il grande complesso architettonico è frutto di fasi costruttive succedutesi nel corso dei secoli a partire dalla prima torre difensiva di epoca romana; a seguire la rocca voluta dal cardinal Albornoz nel XIV secolo, l'ampliamento dei Malatesta alla metà del
XV secolo e infine l'intervento roveresco degli anni Ottanta del XV secolo. Quest'ultima ristrutturazione rinascimentale predomina sulle altre.
La Rocca Roveresca mostra all'esterno una struttura semplice e regolare dovuta al progetto di Baccio Pontelli che circondò la residenza signorile con una cinta quadrilatera ai cui angoli sono posti quattro bassi torrioni circolari, collegati fra loro e con il corpo centrale, da un organico sistema di comunicazione, verticale e orizzontale. L'apparente irregolarità degli spazi interni e dei percorsi è una caratteristica delle fortificazioni alla "moderna" e quindi cercata dallo stesso Pontelli, con lo scopo di creare un senso di disorientamento. La complessità della struttura, dovuta anche alle stratificazioni storiche e progettuali, si manifesta dunque all'interno dove la dislocazione degli spazi risulta labirintica. Il cortile adempiva al duplice uso di cortile di casermaggio e di cortile di rappresentanza con un pozzetto decentrato tipico del rinascimento ed è funzionalmente elemento di raccordo tra l'ingresso dall'esterno, dal quale si accede attraverso il ponte levatoio e tra la parte residenziale e...
Read moreLa Rocca è un simbolo per la città e risale al Cinquecento. Al momento della nostra visita erano in corso caotici lavori sia all'esterno (probabilmente per allestimento feste nel fossato e nel piazzale antistante) che all'interno per adeguamenti vari (alcuni locali non visitabili). In complesso la visita è stata interessante e si effettua in autonomia. La biglietteria ha sede nel cortile di ingresso (personale gentile). Collegandosi in rete nel sito ufficiale della Rocca, si trovano utili audioguide numerate in sequenza, corrispondenti ai numeri in loco che contraddistinguono i locali che si incontrano durante il percorso. Si parte dai sotterranei, che hanno avuto diverse funzioni e nei quali si può ammirare la "scala elicoidale" che sale fino al piano più alto del castello. Non la si può percorrere. Al piano rialzato vi sono gli appartamenti nobili, con sale senza affreschi ma intonacate di bianco. Nota elegante: i peducci in pietra istoriati con stemmi araldici dei proprietari e altri simboli. Al secondo piano vi sono i camminamenti di ronda, oggi bellissime terrazze panoramiche. Attraverso una passerella lignea si entra in un'altra ala, più antica, dove sopravvivono un forno, un camino e locali di prigionia. Vi è anche una piccola raccolta di frammenti vitrei e ceramici ritrovati in loco. Parcheggio più vicino è quello della Stazione ferroviaria,...
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