Il Palazzetto Baviera si affaccia su Piazza del Duca e venne costruito per volontà di Giovanni Giacomo Baviera, zio materno e luogotenente di Giovanni della Rovere, contemporaneamente alla Rocca. La famiglia Baviera assunse da subito un ruolo di primo piano nella nobiltà senigalliese e mantenne la proprietà del Palazzetto fino al 1956, quando la marchesa Barbara Marazzani Baviera Benedetti ha donato l’edificio e tutti gli oggetti in esso contenuti al Comune di Senigallia che ancora oggi ne è il proprietario. L’attuale facciata è il frutto del restauro effettuato negli anni successivi al terremoto del 1930 che provocò gravi danni strutturali al palazzo. Oltrepassando il portone d’ingresso si accede a un piccolo cortile porticato con archi a tutto sesto sostenuti da bianche colonne, al centro del quale si trova un elegante pozzo decorato con lo stemma nobiliare della famiglia, ma è sicuramente al piano superiore che si svela uno dei tesori più belli della città di Senigallia: sei ambienti del palazzo che Giuseppe Baviera fece abbellire nel 1560 dall'urbinate Federico Brandani d’Urbino “stuccatore famosissimo” ovvero ciò che di meglio si potesse avere nel panorama artistico del tempo. Quello che il visitatore trova, sala dopo sala, è un vero e proprio trionfo di stucchi che ricoprono interamente i soffitti a testimonianza del prestigio e della ricchezza intellettuale e materiale che la famiglia Baviera intendeva comunicare. Brandani spese molti anni della sua vita nella realizzazione di quest'opera in cui si alternano rappresentazioni di battaglie, racconti biblici, gesta eroiche e fatti storici senza che venga mai meno l'armonia del tutto. I sei ambienti, collegati da porte con stipiti in marmo su cui è scolpita la sigla del committente e padrone di casa “J.B.” (Josepho Baviera), sono denominati rispetto ai soggetti rappresentati nelle scene degli stucchi e rappresentano un viaggio ideale che ripercorre la storia dell’umanità, dagli episodi tratti dalle Sacre Scritture nella Sala dell’Antico Testamento, a quelli mitologici nella Sala delle fatiche di Ercole, passando per le imprese epiche nella Sala di Ilìo e ai fatti della storia di Roma nella Sala della Roma Repubblicana e nella Sala della Roma Imperiale per terminare nel piccolo ambiente detto Camerino della Vittoria con la rappresentazione di una Vittoria alata e medaglioni con rappresentazioni degli dei. Molto consigliata la visita di questo piccolo gioiello a mio avviso da valorizzare e far conoscere maggiormente...
Read moreMolto bella la mostra ''Rimasto nell’Ombra'', personale dedicata al fotografo di still life Christopher Broadbent, a cura di Mario Trevisan. Christopher Broadbent è un fotografo specializzato in still-life. Nato e cresciuto in Inghilterra, ha studiato cinematografia e fotografia a Parigi all'Institut des Hautes Etudes Cinèmatographiques. Dopo alcuni anni a Roma come aiuto regista, si è trasferito a Milano per lavorare nella fotografia pubblicitaria ed editoriale. Premiato sia in Italia che negli Stati Uniti per i suoi lavori fotografici, da dieci anni si dedica alla sua ricerca intorno alla natura morta. La mostra resta aperta fino al 28 febbraio 2022, organizzata da Senigallia Città della Fotografia, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Il Palazzetto Baviera si affaccia su Piazza del Duca e venne costruito per volontà di Giovanni Giacomo Baviera, zio materno e luogotenente di Giovanni della Rovere, contemporaneamente alla Rocca, forse su progetto di Baccio Pontelli, come suggerisce l'armoniosa proporzione del piccolo cortile. Il palazzetto diviene proprietà della famiglia nel 1512 e lo rimarrà fino al 1956, quando la famiglia Baviera lo dona al comune di Senigallia insieme agli arredi. Costruito e poi riadattato tra la fine del Quattrocento e il primo decennio del Cinquecento, il Palazzetto Baviera riproduce, nel piccolo chiostro e nell'atmosfera sobria ed elegante, i motivi e le proporzioni del chiostro del Convento delle Grazie. Ma è sicuramente al piano superiore che si svela uno dei tesori più belli della città di Senigallia, i soffitti cinquecenteschi interamente decorati a stucco da Federico Brandani. Orari: Da mercoledì a venerdì: 15-20 Sabato e domenica: 10-13 / 15-20 Lunedì e martedì: chiuso Gli orari possono subire variazioni in base alle norme di...
Read moreLa costruzione fu voluta da Giovanni Giacomo Baviera, luogotenente e zio di Giovanni della Rovere, nei primi anni del '400, forse su progetto di Baccio Pontelli, come suggerisce l’armoniosa proporzione del piccolo cortile. Riadattato intorno alla metà del '500 da Giuseppe Baviera che fece incidere, tra l'altro, sugli stipiti in pietra delle porte il suo stemma familiare e le iniziali I. B. = losepho Baviera. Incaricò, inoltre, al rinomato scultore urbinate Federico Brandani, aiutato dello scultore Donnino Ambrosi, di adornare i soffitti di cinque sale dell'appartamento nobile; l’opera venne conclusa nel 1574. Gli stucchi illustrano episodi tratti dall’Iliade, dalla Genesi, dalla Storia di Roma e le fatiche di Ercole, al centro un ovale con all’interno la Madre Terra. Ai vani dell'appartamento superiore corrispondono, al piano terreno, altrettanti ambienti caratterizzati da soffitti lignei a cassettoni...
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