This beautiful church San Giovanni in Bragora is located in the sestiere of Castello. The origin of the term Bragora is unclear. It could derive from the Greek agorà (square), referring to the campo facing the church, or from the dialect bragora ("market") or bragolare ("fishing"). It could also be from the word brago, meaning mud, on account of the former swampy state of islands of Venice. The church was founded in the early 8th century, allegedly by St. Magnus of Oderzo. In the following century, under doge Pietro III Candiano, it was rebuilt to house the alleged relics of St. John the Baptist, to which the church is entitled. The interestingness and significance of this church is that they Pietro Barbo, future Pope Paul II, and Antonio Vivaldi ( in 1678 ) were baptised in the church. It is thought his family lived close to the church at the time. The current appearance dates from the last renovation (1475-1505), which kept the basilica plan but added a brickwork façade in local late-Gothic style, and a façade divided into three sections. The interior is beautiful and richly decorated with works by master Cima da Conegliano (Baptism of Christ, 1492 and St. Helena and Constantine at the Cross, 1501-1503), Alvise Vivarini (Cristo benedicente, Madonna col Bambino, Cristo risorto) and a beautiful work by master Bartolomeo Vivarini (Madonna col Bambino e Santi). The church has been enriched over the centuries with Capella (Chapels) - The chapel of the Blessed Virgin of Sorrows, The chapel of San Giovanni Elemosinario, The apse chapels and The chapels of...
Read moreSi trova nell’ampio e alberato campo Bandiera e Moro, più familiarmente chiamato della Bragora. Uno dei pochi non vicino ai canali ma chiusi da edifici. La chiesa è un gioiello nascosto, in un angolo lontano dal transito e dai punti turistici. Diverse sono le interpretazioni di “bragora”; una di questa deriva da Bragola, regione dell’Oriente di cui provenivano le reliquie di San Giovanni Battista; per altri da un antico verbo “bragolar” cioè pescare, o dalla condizione dei terreni quali si doveva presentare ai primi abitanti: brago = fango e gora= canale d’acqua stagnante o ancora dalla parola greca “agorà”, piazza.
Le cronache parlano di sue origini molto antiche, a inizi dell’VIII secolo, quando ottiene la dignità di parrocchia. Più volte ricostruita e rimaneggiata, assume l’attuale aspetto gotico con i lavori iniziati nel 1475 e protrattisi fino alla fine del secolo, in cui a Venezia si era ormai diffuso il gusto rinascimentale. Lo testimonia la parte absidale realizzata tra il 1490 e 1495 da Sebastiano Mariani. La facciata in cotto, tripartita e di aspetto modesto presenta un interessante coronamento, costituito da un ampio arco centrale. Tra le numerose opere qui ospitate citiamo la grande tela sulla parete d’ingresso, Cristo dinanzi a Caifà, di Palma il Giovane. L’altare è probabilmente opera di Giorgio Massari contiene la ricca urna delle reliquie del Santo. Altre opere sono presenti quelle di Alvise Vivarini, tra altre opere, quella la splendida pala Battesimo di Gesù di Cima di Conegliano, Paris Bordone e Palma il Giovane, Bartolomeo Vivarini. Nel fonte battesimale in marmo rosso di Verona, degno di nota, fu battezzato il grande musicista...
Read moreQuivi, nel quattrocento, è stato battezzato un bimbo che sarebbe poi diventato Papa Paolo II e nel seicento un'altro bimbo che sarebbe assurto alle glorie della musica colta con il nome di Vivaldi. Naturalmente questo non basta per dare importanza e lustro a questa splendida chiesa, in bragora, la cui struttura architettonica e le cui decorazioni offrono ai viandanti che vi sono accolti un piacere estetico ed un elevatissimo spessore artistico. I due Vivarini, Alvise e Bartolomeo, hanno quivi lasciato, nel quattrocento, opere che, allo sguardo attento e stupito del fruitore d'arte, non possono non indurlo ad un'ammirazione sconfinata. La resurrezione dell'altare centrale è opera che sconfina in territori che non sono di questo mondo, apparendo la levità e la raffinatezza dei colori e delle forme un portato ultraterreno. Del medesimo Alvise Vivarini è un Cristo benedicente che si palesa così vicino agli occhi di chi lo guarda, da commuovere ed emozionare. Il battesimo di Cristo di Cima da Conegliano è opera di tale ineguagliabile limpidezza e chiarore, da sembrare reale. Ogni cappella è uno scrigno di bellezza, da osservare con minuziosa attenzione e garbo estetico, poiché l'artista che vi ha lasciato il suo segno e la sua impronta, vi ha lasciato anche il suo cuore e...
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