il museo del paesaggio è in pieno centro a Pallanza, a pochi metri dall'imbarcadero, in una via dove si trova facilmente parcheggio gratuito la domenica. al piano terra si trova la gipsoteca Troubetzkoy, scultore nato a Intra da madre americana e padre russo. il percorso si snoda attraverso 9 sale, che presentano circa 90 opere dello scultore a cui si aggiungono le altre circa 90 dell'ultima sala dove è stato ricreato il suo studiolo francese. nel percorso si possono ammirare i mezzi busti e le figure intere che ritraggono personaggi famosi che intrattennero relazioni di amicizia con lo scultore o anonimi committenti: tra questi il pittore Segantini, Gabriele d'Annunzio, il politico greco Venizelos, nonchè la moglie e la madre di Troubetzkoy.. due sezioni sono dedicate ai soggetti da lui più amati: i bambini, talvolta raffigurati con i loro compagni di giochi a 4 zampe e le donne, un'altra al suo soggiorno russo tra il 1898 e il 1905 con i ritratti di vari personaggi dell'aristocrazia e il bozzetto del monumento allo zar Alessandro III e l'ultima ai monumenti realizzati a Verbania in onore del senatore Cadorna e ai caduti nonchè ai bozzetti del monumento a Garibaldi, poi non realizzato. il percorso si conclude con la riproduzione del suo studiolo. in ogni sala un pannello informativo molto semplice e ben fatto - in italiano e in inglese - introduce la sezione spiegando vari aspetti della vita e del lavoro di Troubetzkoy, dalla sua formazione alla tecnica utilizzata, dai soggetti prediletti ai personaggi da lui conosciuti e immortalati. predominano i gessi ma non mancano le sculture in bronzo. l'illuminazione e l'allestimento sono semplici e nello stesso tempo veramente ben congeniati, specialmente nella sala del grande monumento a garibaldi, dove la luce soffusa permette di godere appieno dell'opera alta più di 3 metri consentendo di leggere senza problemi al contempo i 3 pannelli informativi. al piano superiore la prima sala, corredata da 4 pannelli informativi molto semplici, espone affreschi del 1400 staccati da una cappella dedicata a San Rocco con scene di vita del santo, un Cristo in mandorla e un annunciazione e da un paio di ville dei dintorni - che raffigurano una scena di vita cortese e i volti di esponenti delle famiglia Visconti e Sforza di Milano -. le 13 sale successive, con bei soffitti a cassettoni sono dedicate alla mostra, allestita fino al 30 settembre, "Armonie verdi", che espone 53 quadri di proprietà del museo e della Fondazione Cariplo. nella prima sala, introduttiva, accanto a due pannelli informativi un video di un paio di minuti mostra immagini delle sedi di questa mostra itinerante. le sezioni in cui si divide sono 3: la scapigliatura e gli altri movimento artistici di fine 800, gli artisti del '900 italiano e oltre il '900. si tratta di quadri in cui il paesaggio è il protagonista assoluto, realizzati tra la seconda metà dell'800 e i primi decenni del '900. ai 3 pannelli che spiegano le sezioni se ne aggiungono 8 con le brevissime biografie dei pittori più rappresentati. sono veramente ben fatti, in italiano, inglese e francese. tra i pittori troviamo Ranzoni, Gignous, Fornara, Ferraguti con due belle opere che rappresentano le lavandaie al lago e uomini e donne che zappano un campo - quest'ultimo di dimensioni monumentali -, Tozzi, Sironi, De Pisis, ecc. nelle ultime due sale sono presentati due brevi video con 4 pannelli che spiegano le attività filantropiche della fondazione che allestisce la mostra e il palazzo che la ospita con le sue collezioni. le pareti, di colore azzurro e rosso intenso, sono piacevoli. peccato per l'illuminazione che a volte rende difficile vedere bene i quadri. è necessario in alcuni casi allontanarsi per non vederne il rfilesso. il museo è aperto dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18 e sabato e domenica dalle 10 alle 19. costa 5€, gratis la prima domenica del mese per gli abitanti della provincia di Verbania e negli altri giorni 3€. gratis con abbonamento musei. consigliata la visita, per cui occorrono circa 2...
Read moreA volte è il caso, più che la motivazione, a condurci in un posto. Poi un incontro inaspettato lo catapulta tra i nostri luoghi del cuore. A farmi acquistare il biglietto per il Museo del Paesaggio è stata la formula 13+2: 13 euro per l’ingresso ai Giardini di Villa Taranto e 2 euro per questo museo. Il lungolago, baciato dal sole dopo tanta pioggia, nell'ultimo giorno di vacanza era molto più invitante dell'attraversamento di varie sale al chiuso. Alla fine, però, ha prevalso la curiosità: che aspetto poteva avere un museo dedicato al paesaggio? È stata la scelta giusta. Al di là della scoperta di artisti che hanno regalato al territorio del Verbano ritratti incantevoli dei suoi scorci o potenti dei suoi abitanti, l'incontro che merita la visita è con Paolo Troubetzkoy.
Chi era costui? Nessuno per me, prima di entrare nel museo. Uscita, un artista da mettere nell’olimpo dei più significativi della Belle Époque. Origini russe ma formazione e cuore italiani, Troubetzkoy si distingue dagli altri sia perché preferì la scultura per affermarsi, sia per i soggetti delle sue opere. Tra questi non ci sono solo donne e uomini dell’alta società, ma anche tanti bambini e animali, ed è proprio questa la sua peculiarità. Per comprenderla, la chiave è la biografia, raccontata con dovizia da Rita, una volontaria del museo: Troubetzkoy perse l’unico figlio ancora bambino e amava moltissimo gli animali, al punto da rifiutare di cibarsene, una scelta etica non sorretta da un'alimentazione adeguata e che pagò con una fatale anemia.
Perciò, tra tutti gli scatti che ho realizzato nel museo, propongo solo quello che lo ritrae in mezzo ai suoi amati animali, vari cani e perfino un orso. Un omaggio non all’artista, che non ne ha bisogno, ma all’uomo capace di farsi piccolo tra le più piccole, umili e indifese creature: oggi, come ieri,...
Read moreOpere d'arte ineguagliabili, livello degli artisti altissimo! Una profonda e piacevole sorpresa la Gipsoteca, con i gessi di Paolo Troubetzkoy, scultore e pittore verbanese di origine russa. Abbiamo avuto la fortuna di essere introdotti dalle illustrazioni di un gentile signore con simpatico accento inglese e seguiti nel percorso museale dalle avvincenti spiegazioni di una cordialissima professoressa di Storia del Liceo, che con interpretazioni, commenti e piacevoli esposizioni ha saputo motivare e catalizzare il nostro interesse!
È infatti la descrizione della guida volontaria che fa vivere le opere, gli autori ed i personaggi. Questi emergono dai quadri, dalle sculture e si presentano, omaggiano il visitatore riproponendo, attraverso le parole dei volontari del museo, il loro vissuto, i sentimenti e le emozioni che infondono nell'animo dell'ospite. Ogni aneddoto narrato, ciascun accadimento riferito, tutti gli episodi raccontati danno vita allo scultore, al pittore e un pochino di loro rimane nei cuori di ciascuno. In questo modo la ricchezza dei capolavori e dei gioielli artistici esposti in questo splendido palazzo Viani Dugnani viene celebrata ed esaltata, impreziosita e valorizzata! Un omaggio sincero pertanto ai generosi volontari, persone nobili, esperte ed appassionate d’arte che dedicano il loro tempo libero all’istituzione e risultano veramente determinanti come garanzia dell’operatività...
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