Esperienza deludente al CALAVERA
Se solo avessi saputo che questa catena era uno spin-off di un'altra più famosa, l'avrei evitata. Non sono mai stato un fan delle carni e delle cotture alla Roadhouse.
Ma torniamo al punto.
Qui servono la stessa atmosfera scontata, facendola passare per messicana, con qualche spezia diversa dal solito. Forse accettabile per una pausa pranzo, ma decisamente non per cena, specialmente quando il tempo non è un vincolo.
Aggiungendo al mio disappunto, a mio avviso, qui non c'è niente di remotamente messicano.
Ho ordinato una bowl a un prezzo inspiegabile. Ci si aspetterebbe qualcosa di significativamente diverso per 12 €. Le porzioni erano così minuscole che uno si chiede se l'ordine è stato preso per errore dal menu per bambini.
Mais freddo, insalata vecchia e insapore, e una manciatina di riso rosso. La carne? Ridicola, immangiabile, piena di nervetti e dura. Credetemi, persino un adolescente capirebbe che è riscaldata. In un angolo, aggiungono una manciata di tacos "al nero". Freschi? Certamente no, e inspiegabilmente contaminati da qualcosa di bianco, insapore e ahimè, senza alcuna traccia del Sud America.
Nient'altro arriva al tavolo, né una salsa, né un condimento, né sale e pepe. Vero, non ho chiesto, ma non volevo disturbare le chiacchiere intorno a me.
L'unico punto a favore erano i peperoni, che probabilmente vengono dal freezer quando non sono di stagione.
Una bottiglia di birra al prezzo di una media in una pizzeria di montagna. Ammettiamolo, mangiare qui con una famiglia numerosa costa tanto quanto sfamarla per una settimana al mercato settimanale vicino a casa.
Il servizio, diligente, veloce e protagonista di se stesso, studentesse silenziose che sembrano sapere a cosa state andando incontro. Probabilmente è per questo che vi evitano e non chiedono mai se tutto va bene.
Peculiarità! Sembra proprio che gli uomini non siano benvenuti in sala; forse sono tutti in cucina.
L'ambiente è tipico, configurato per adattarsi alle esigenze di modularità delle sedute, senza vera originalità. Chiunque l'abbia pensato ha applicato le solite regole apprese da qualche noioso manuale su come ci si sedeva in una trattoria del secolo scorso.
Si si, l'inevitabile "inutile" finestra sulla cucina è presente. Una vista che ha senso quando si mangia dove viene preparato al momento il cibo, ma qui sembra una presa in giro. Forse è per questo che l'hanno fatta piccola. Palesemente un déjà-vu!
In un centro commerciale, il parcheggio è ridondante, così come la concorrenza. Tuttavia, quella sera ha attirato solo un terzo dei clienti. Ho osservato attraverso gli inevitabili finestroni i clienti del pollo fritto e delle suole di scarpe con la "M" maiuscola. Facciamo un confronto, ammetto che al Calavera avevano molti clienti. Rapporto almeno di 4 a 1. Forse è la novità; non c'è altra spiegazione.
Per quanto mi riguarda, una cosa è certa: tornerò solo se la dose di masochismo è alta e voglio verificare la delusione della prima visita. Ci penserò, perché ho quasi certezze sul risultato.
Vi lascio con un'ultima chicca, se avete letto fin qui, beh, ve la meritate: c'è un costo esorbitante per il coperto. Al costo di un espresso preso sul Lago di Lugano, vi danno: tovaglietta che pubblicizza il dessert, posate dalla Cina che sono prima passate altrove, un coltello inutile perché il cibo è servito già dimensionato per piccoli bocconi, ovviamente solo un tovagliolo e nessun bicchiere. Si, nessun bicchiere, perché hanno deciso senza chiedervelo, che la birra la berrete a canna. Che...
Read moreHo scoperto questa catena pranzando circa un annetto fa all'Orio Center ed era stata davvero una bella esperienza, appagante sia per il gusto sia per la bravura del personale. Questa sera è capitata l'occasione di provare il ristorante di Assago e, vista la precedente esperienza, ero già pronta ad uscire soddisfatta. Purtroppo, però, le mie aspettative si sono scontrate con un personale annoiato. Cinque persone in sala per un ristorante pieno nemmeno a metà dove per ordinare abbiamo dovuto fare i segnali di fumo perché dopo 15 minuti ancora nessuno (ripeto,5 attivi) si è degnato di vedere se eravamo ancora vivi. Una volta chiamata una ragazza questa non ha avuto nemmeno l'accortezza di consigliarci drink/bibite tipiche della catena come invece era stato fatto magistralmente all'Orio. E la scena si è ripetuta anche a fine pasto: volevamo un dolce, ma dopo troppo tempo ci siamo spazientiti nel vedere le chiacchiere del personale e i nostri piatti finiti ancora sul tavolo. Dopo aver chiamato una cameriera, questa ha preso le ordinazioni prima ancora di toglierci i piatti. A chi viene voglia di continuare il pasto se vedo gli avanzi da chissà quanto? Caffè e via. Alla cassa ci viene fatta la domanda di rito "Tutto bene?" non una, ma ben due volte e alla nostra risposta "un po' freddo il chili" la cassiera nemmeno commenta ma risponde dicendo "Vi riempio di monete - si parla del nostro resto dopo aver pagato - perché a fine serata non ne ho!". È un problema del cliente una mancanza di accortezza sulle monete da tenere in cassa in un giorno prolifico come la domenica da parte di un ristorante/catena? Peccato, siamo usciti parecchio infastiditi, costumer experience pessima. Un buon team fa proprio la differenza, specialmente se si ha un occhio critico lavorando in un...
Read morereally, really, really bad.
the food was awful. the tortillas the tacos came with weren't even warmed up. the sauce had just come out of the fridge. the chorizo was hard and difficult to chew. the "cochinita" was just pulled pork.
the margheritas were the worst I have ever tried. just... strong. no flavour, no spiciness, just really really sad. when I told the waitress the drinks were bad she rolled her eyes and shrugged and brought me the food menu.
terrible service, terrible food. this place cannot close...
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