Nestled in the charming coastal town of Fiumicino, Italy, the Michelin-starred seafood restaurant here is nothing short of a gastronomic masterpiece. From the moment you step through the door, you are transported into a world of culinary excellence, where seafood takes center stage in a symphony of flavors and artistry. The star of the show, of course, is the seafood. The chef's Daniele commitment to sourcing the freshest and highest quality ingredients shines through in every dish.The flavors are pure and unadulterated, allowing the seafood's natural essence to shine through. The menu is a delightful mix of traditional Italian seafood preparations and innovative, creative twists. The wine list is extensive, showcasing an impressive selection of Italian and international wines that complement the seafood dishes perfectly. Dining at this Michelin restaurant in Fiumicino is an unforgettable experience that transcends the ordinary. It's a celebration of seafood in all its glory, prepared with precision, passion, and creativity. From the impeccable service to the breathtaking views, every aspect of this establishment exudes excellence. If you're a seafood lover looking for an extraordinary culinary adventure in Fiumicino, this Michelin restaurant is an...
Read moreA very impressive experience at a similarly impressive price. We had the 7 course tasting menu. All the dishes were exquisitely presented with some very interesting contrast of textures and flavours a lot which we also plant and flower based. There was a “garden”, an excellent ravioli with gamberi and amberjack in a clay mold. Overall all very innovative. All were fish based with a lot of crudi except obviously the desserts. The only criticism is that for some of the dishes it wasn’t obvious that the combination of flavors really made sense or at least were lacking in the wow factor. We’ve done a lot of michelin star places some are amazing across the board some are disappointing and this falls in between on the food side. The wine list was very good and to be fair reasonably priced. We had a fine bottle of Carricante for 80 euros. Overall no regrets for going, it is pricey so a little disappointed it didn’t quite live up to elevated expectations despite the immaculate and innovative presentations of the dishes. We won’t rush back but neither will we rule it out when the...
Read moreL'Atene gastronomica alla quale guardare Il Tino è da sempre una Atene gastronomica, l'acropoli dal quale osservare l'evoluzione democratica del gusto in una ottica di rottura con tutto quello che di stagnante avvolge il mondo gourmet, fatto ad onor del vero anche di grandi sole. Giardino “Iodato” e la Panunta con gambero rosso, animelle e salsa verde sono la cifra elegante di due omaggi dello chef (e direi di tutta la brigata di cucina sempre partecipe alla costruzione dei piatti....ricordo ancora la "coppa ed i gamberi" di un pò di anni fa...) al mare ed alla madre. Kebab Mediterraneo e la Bouillabaisse ti riconciliano con il ragazzo affamato e pochi soldi in tasca e la versione elegante di un altro piatto povero spesso e volentieri provato in versione recupero a casa di mia nonna in costiera amalfitana. Il gelato alle erbe bruciate con pere e fiori di ibisco chiude la spirale di gusto dell'amuse-bouche con il quale lo chef ci ha salutato. Nei miei appunti mangerecci di solito devo interpretare quello che mangio, capire come è stato fatto, quale è l'espediente usato da chi cucina per far andare d'accordo numeri e gusto, la trasparenza messa nel piatto indipendentemente che sia una pizzeria di periferia o una tavola gourmet. Di recente mi è capitato uno stellato in centro, di un ragazzo che ho visto nascere a Testaccio, un vero enfant prodige all'epoca per alcune idee innovative ma che nel tempo si è trasformato in un gourmet per turisti, la scelta di una comfort zone che ha una sua ragione imprenditoriale ma che di fondo tradisce quel talento che si è assopito nel tempo. Il Tino ha dalla sua la forza carismatica di Lele\Daniele, quella che per osmosi è trasmessa alla sua brigata o (è qui viene il bello) anche a chi decide di andare via. Che si vada al Quarantunododici o al Tino non v'è differenza, non c'è grigio gastronomico, solo una cucina trasparente. Ultimo ma non da meno il personale di sala. Giovane, premuroso, versatile a secondo del cliente, quel personale che sa il protocollo gourmet ma anche come accorciare con qualche battuta in più con un cliente stupido come me. Lo dico da tempo, il Tino è una esperienza e non perchè si mangiano cose che hanno un "gusto solo nella testa dello chef" ma perchè è un ristorante che si mette di fianco al cliente per un percorso di golosità e di attenzioni alla portata di tutti. Eccola l'Atene gastronomica. Non una tavola gourmet per pochi ma per chiunque voglia regalarsi un percorso goloso e di affinamento del palato, una scuola con la quale crescere e tornare a fare pace per tutte le sole prese in...
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