Era notte di quiete, il mio ritorno da un lungo viaggio avventuroso era appena compiuto. Accompagnato dal rinomato Big Bro e da Apoleon il Silente, sentivo il desiderio di saziare l'appetito con i graziosi bocconi di sushi, o, come nel paese del Sol Levante è noto, gli Osushi. La nostra scelta gastronomica fu proprio l'Osteria Filologica, un luogo che sembrava attingere ispirazione da diverse cucine, o almeno tale fu la mia percezione. Fummo accolti da un uomo affascinante, alto quanto due metri e mezzo, ma ben presto mi accorsi che la sua statura inumana era frutto di un rialzo del terreno dietro al bancone, e non della sua effettiva altezza. Tuttavia, questa rivelazione non sfuggì all'oste della locanda, che comprese chiaramente che la mia mente era oscurata dalla fame. Senza indugio, il personale ci guidò verso il tavolo più vicino e adeguato alle nostre richieste.
L'analisi del menù iniziale fu piuttosto stravagante. Dovevamo percorrere il menù tramite il kinetoscopio portatile del nostro archibugio (così lo chiamavo, poiché spesso lo avevo brandito come arma per difendermi dai banditi), e con un tocco di magia, il menù comparve sul mio dispositivo di riconoscimento elettronico che portavo sempre con me. Non intendo elencare cosa ordinai al gentile portatore dei piatti di quella sera, poiché la mia voracità e la mia gola sfrenata vi sorprenderebbero. Tuttavia, voglio parlarvi del sashimi di salmone... Incredibile... Al solo contatto visivo e tattile con quella prelibatezza, il mio corpo iniziò a secerne liquidi che nemmeno sapevo di possedere. Pensavo che l'attacco psicologico subito mi avrebbe lasciato disidratato, ma il mio corpo, temprato da infinite battaglie, si preparò inconsapevolmente alla battaglia di sapori nella quale ero intrappolato.
Il primo boccone fu come partecipare a un incontro con i miei compagni d'armi della mia scuola di preparatori agenti di sterminio. Una forte ondata di nostalgia invase il mio cranio, lasciandomi paralizzato. Tuttavia, la mia mano abile, dotata di dolci bacchette, afferrò un secondo pezzo e lo portò alla mia vasta bocca... Si dice che la dopamina, quella molecola organica della famiglia delle catecolamine, ebbe la meglio sulla mia mente scatenata. Era come se fossi ritornato vergine per riperdere la mia verginità attraverso quel succulento pesce... Era come rivedere Shrek per la prima volta...
Così giunsero il terzo e il quarto boccone, seguiti dal quinto ed ultimo. Nella mia mente si formò l'immagine distorta di una terra in pace, ma in guerra allo stesso tempo, con un eroe e un antieroe destinati a combattere fino alla morte, nonostante potessero essere grandi amici. Questo era il mio falso ricordo, un attimo di pace in questo eterno bagno di sangue, dove l'intimità del sottoscritto veniva esposta con ardore.
Avrei desiderato un altro boccone, anche se sapevo che probabilmente sarebbe...
Read moreWe've become somewhat of regular costumers in this cute fusion restaurant, that definitely deserves attention in a place such as Frascati, famous for its roman cuisine. The location is decorated tastefully and it gives out such a pleasant vibe. Two guys running the place are really polite and professional, and the most important thing is that the food is great! For sushi lovers there is a great variety to choose from, but you can also try some of the great appetisers, poke, or pasta and main courses that they offer and are truly exceptional, plus you pay less then in many fish restaurants (almost all the dishes are...
Read moreO, dolce banchetto di mare e riso avvolto, Dove l'arte culinaria danza con l'onda, In un ristorante ove il pesce crudo, nobile e scelto, Diventa poesia e sfida l'alba e l'onda.
L'aroma salmastro, come brezza marina, S'innalza dai piatti come canto d'amore, Mentre il sushi si offre in splendida danza divina, Creando melodie di sapori, come un antico ardore.
Le luci soffuse dipingono il cielo stellato, Mentre i pesci si svelano, opere d'arte crude, E il sushi si dispiega come il velo d'una fata, Raccontando storie d'antichi mari, dove l'anima si chiude.
Il ristorante si fa palcoscenico di eleganza e ricchezza, Un ritrovo dove poeti avrebbero composto versi, I camerieri agiscono come angeli in festa, Guidando gli ospiti in un viaggio di piaceri universi.
Così, con cuore grato e parole adorne, Celebro questo ristorante, ove il pesce crudo è poesia, Un'esperienza che in ogni boccone si trasforma, In un inno all'arte culinaria, una...
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