Ah, a Milanese institution, or so it seems, judging by the sheer, elbow-to-elbow crush of humanity that descends upon it every day. We, by some stroke of luck (or perhaps a well-placed, charming smile), snagged a table at 7pm, a feat I wouldn't recommend attempting without a reservation. The place vibrates with a kind of frenetic energy, the staff a well-oiled machine, deftly managing the throngs with impressive efficiency. They are efficient, and they need to be, as the place is a popular location for a reason.
The food, overall, delivers. The veal tongue starter, with its verdant garnish, was a bold, almost confrontational experience, a bit too "farmyard" for my delicate sensibilities. However, the risotto, a saffron-tinged masterpiece studded with sausage and cheese, more than made up for it. It was a plate of pure, unadulterated comfort, a subtle symphony of flavors that danced on the palate. And the pork Milanese? A hefty, golden slab of crispness, a testament to the city’s culinary pride. It was a generous portion, and very well executed. Madonnina is a place where the atmosphere is as much a part of the experience as the food, a bustling, vibrant slice of Milanese life. Just remember to book. Or, you know, perfect your...
Read moreIf you’re looking for a pleasant and friendly atmosphere, this isn’t it. The food might be nice (albeit unsalted) however what makes a restaurant great is service and the approach to customers.
Whilst they may have a large turnover of customers throughout the week, they appear to not put any effort into ensuring that you’ve had a pleasant dining experience. No Italian “bon appetit” equivalent, no “would you care for a dessert or coffee”, seems below par in my opinion…
A simple request such as “may we have some salt and pepper?” was greeted with a blank face. A few moments later, the S&P was placed on a completely different table that had not requested it. We were left with no S&P as requested and quickly followed by clearing of our plates that we hadn’t quite finished yet.
Upon paying the bill we waited at the front for a while before any staff member came to assist us. Finally we were given the card machine abruptly with no communication from the staff member as to what we had or even a thanks for coming to our restaurant.
All in all; any ounce of enjoyment from the food was diminished by the stressed, inhospitable staff and poor...
Read moreDopo una seconda visita per ricredermi rispetto alle prime deludenti impressioni, trovo lo smacco di questo storico locale di Milano confermato, se non peggiorato. Per quanto riguarda la prima visita, ho trovato il personale molto cordiale ed accomodante: mi hanno gentilmente trovato un tavolo a cena senza che avessi prenotato. Purtroppo il cibo non è stato all'altezza delle aspettative: i nervetti (uno dei miei antipasti preferiti) erano buoni, purtroppo la cotoletta di maiale era terribilmente mediocre. La carne e l'impanatura erano di qualità medio bassa e la preparazione non rendeva assolutamente giustizia alla tradizione. La parte peggiore del piatto, però, erano le patate; non volendomi lanciare in assunzioni troppo forti sulla preparazione, posso solo valutarne il risultato come paragonabile a prodotti surgelati. Nonostante il cibo di qualità pessima, la genuinità dell'ambiente e la cordialità dei camerieri, oltre alle menzioni del locale in alcuni romanzi, mi hanno spinto a voler dare alla trattoria una seconda possibilità. La seconda esperienza, purtroppo è stata la peggiore. Il servizio, dalla prenotazione al conto è stato pessimo: personale scorbutico e scortese, sbrigativo e approssimativo. La ragazza al telefono al momento della prenotazione è parsa infastidita e impaziente e quando mi sono presentato a pranzo, non ho trovato conferma della prenotazione. Questa volta ho ordinato la lingua, un altro tra i miei piatti preferiti. Non era male e ho trovato interessante la preparazione delle cipolle. Purtroppo il risotto alla milanese è stato pessimo. Sempre senza espormi sulla preparazione, posso solo dire che il risultato era paragonabile ai risotti preparati con prodotti che simulano la presenza di zafferano, era assolutamente impossibile distinguere chiaramente il sapore distintivo della spezia, che è invece evidente in risotti di qualità più alta. L'assenza di pistilli di zafferano nel piatto, nonostante esista zafferano in polvere di altissima qualità, per quanto non sia un elemento decisivo nel decretare l'assenza della spezia, non alimenta speranze riguardo alla qualità degli ingredienti utilizzati. Anche la pasta con la "salsa madonnina" (il fondo di cottura dell'ossobuco) non era niente di straordinario, il condimento, peraltro, mette solo in evidenza come anche l'ossobuco non sia preparato nel rispetto della tradizione, in quanto la salsa mancava di corpo. Il piatto peggiore, tuttavia, è stato la trippa. Nulla da dire sulla trippa in sé, mediocre come il resto del cibo, ma ho avuto la spiacevole sorpresa di addentare una patata completamente fredda all'interno, se ne può dedurre che il piatto fosse già pronto in cucina e che sia stato scaldato al microonde. Nota dolente anche il "pane croccante" con cui era accompagnata la trippa: abbrustolito col burro, ma servito freddo, creando una sensazione piuttosto spiacevole di grasso raffreddato. Il servizio del pranzo è stato sempre veloce, ma sbrigativo. Il conto in cassa né è la prova decisiva. Ho letto delle risposte della gestione che afferma di aver modernizzato un locale storico, portandolo ai tempi correnti, sono completamente d'accordo: l'anno reso paragonabile a un qualsiasi ristorante commerciale e per turisti della zona dei navigli, un ristorante che basa la sua sostenibilità sul frequentissimo ricambio di clienti, attratti da marketing, recensioni di turisti inesperti e la gloriosa reputazione ereditata dalla gestione precedente, ormai del...
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