Purtroppo mi ritrovo a dover lasciare una stella per un’esperienza pessima e “surreale” vissuta ieri sera presso il Museo Diocesano, nonostante le premesse siano state molto positive all’ingresso (la gentilezza del personale al bar, i cocktail ottimi). Siamo arrivati all’ingresso della mostra circa 5 minuti alle 22, ovvero, come specificato sia sul sito web che sul biglietto, giusto in tempo per l’ultimo ingresso e con ancora mezz’ora per poter visitare la mostra . All’ingresso della mostra ci accolgono due persone. Ci dicono fin da SUBITO che la mostra sia già chiusa. Noi gentilmente facciamo notare che non sia cosi, come ci hanno detto anche all’ingresso del cortile e chiediamo dove sia la mostra fotografica, ovvero la mostra dedicata al World Sony Photography Awards. Primo paradosso: la signora ci indica il piano superiore mentre quella che credo sia la guardia ci indica il piano terra correggendo frettolosamente l’altra. Ci fidiamo e iniziamo la visita rendendoci conto però fin da subito che quella non sia la mostra per cui avevamo chiesto informazioni. Torniamo indietro dalla coppia all’ingresso della mostra, ore 22:07, chiedendo nuovamente dove fosse la mostra di nostro interesse. A quel punto finalmente la guardia ci indica il piano superiore MA specificando che ormai sia chiusa. Ancora una volta, educatamente, facciamo notare che noi siamo arrivati giusto in tempo per l’ultimo ingresso e che non avremmo perso tempo se non ci avessero indicato la mostra sbagliata. Nulla, irremovibili entrambi: anche con un fare provocatorio i due ci hanno letteralmente impedito di poter vedere la mostra per cui avevamo pagato. Ma ciò che mi ha lasciato di sasso è stata, oltre che l’arroganza, anche la palese mancanza di comprensione delle regole del luogo in cui loro stessi lavorano (ultimo ingresso alle 22, chiusura alle 22:30). No, i due all’ingresso della mostra avevano già deciso che alle 22 la mostra dovesse chiudere. Un gran peccato onestamente perché il cortile è davvero molto carino, torno a ripetere che l’accoglienza al bar sia stata fantastica, ma le persone trovate all’ingresso della mostra...
Read moreIl Museo diocesano di Milano nasce nel 2001 per iniziativa dell'Arcidiocesi di Milano con lo scopo di tutelare, valorizzare e fare conoscere i tesori artistici della diocesi nell'ambito del contesto spirituale che li ha ispirati. Il museo diocesano di Milano, inaugurato dal cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano (1979 - 2002), il 7 dicembre 2001, è situato presso i Chiostri di Sant'Eustorgio, parte dell'antico convento domenicano, restituito alla città, dopo un lungo periodo di restauro dovuto ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nel corridoio d'ingresso sono esposti: tre arazzi fiamminghi con Storie di Costantino (seconda metà del XVII secolo) L'itineratio di visita si apre con un nucleo di opere legate alla storia della Basilica di Sant'Ambrogio o alla vita di sant'Ambrogio, vescovo di Milano (374 - 397) La capsella argentea di San Nazaro, reliquiario del IV secolo Tutte le opere provengono da diverse parrocchie dell'Arcidiocesi di Milano realizzate da grandi artisti di notevole interesse:
Corteo dei Magi (fine XIV - prima metà del XV secolo), affresco strappato, di Michelino da Besozzo e bottega;
Crocifissione (fine del XIV - inizio del XV secolo), tempera su tavola, di Anovelo da Imbonate;
San Francesco d'Assisi riceve le stigmate (seconda metà del XV - inizio XVI secolo), tempera su tavola, del Bergognone (Ambrogio da Fossano);
Trittico dell'Assunta (seconda metà del XV - inizio XVI secolo), olio su tavola, di Marco d'Oggiono;
San Giovanni Battista decollato (XVI secolo), olio su tavola, di Bernardino Campi, proveniente dal Santuario di Montevecchia;
Il furto sacrilego (1731), olio su tela, di Alessandro Magnasco;
Gesù Cristo crocifisso con Maria Maddalena (1827), olio su tela,...
Read moreIl museo sorge nel chiostro della Basilica di Sant'Eustorgio ed ospita una ricchissima collezione di circa 700 opere d’arte che coprono un arco temporale che va dal IV al XXI secolo. La straordinaria collezione del Museo proviene dagli edifici religiosi della diocesi e dalle donazioni degli arcivescovi milanesi. Tra gli oggetti provenienti dalla diocesi milanese si trovano pregevolissime opere di oreficeria ed arredi sacri, tra cui uno dei nuclei più importanti è quello paleocristiano proveniente dalla Basilica di Sant'Ambrogio e da quella di San Nazaro. A queste due basiliche e alla figura di Sant'Ambrogio che ne volle la costruzione, è dedicata una prima sezione del Museo. Il periodo gotico è esemplificato dalla collezione Crespi, che annovera una quarantina di opere a fondo oro di provenienza per lo più toscana, che rivelano l’apice della cultura artistica dei secoli XII e XIV, cui seguono altre importanti testimonianze artistiche realizzate dai massimi artisti dei secoli successivi, tra cui Michelino da Besozzo, Bergognone e il leonardesco Marco d’Oggiono. Si giunge poi all'arte devozionale della collezione Monti, tipica del periodo Borromaico, in cui la città di Milano, roccaforte della Controriforma, ebbe un ruolo da protagonista. Non mancano infine paesaggi e sculture dei secoli XVII e XVIII, fino alle opere moderne di Francesco Hayez e Mosè Bianchi. Nel 2011, per celebrare i dieci anni di attività, rivelando un interesse anche per l’arte contemporanea, il Museo Diocesano di Milano ha inaugurato una sezione dedicata alle opere di Lucio Fontana, tra cui spiccano alcune opere che l’artista realizzò come bozzetti preparatori per la quinta porta bronzea del...
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