Part of Villa Crespi, this 3-star restaurant is viewed by some in the country as the best. We had an excellent meal overall but glitches that at this level do not happen elsewhere. Food was excellent. Local cuisine, not overly interpreted but delicious and the tasting menus were reasonably priced, given the setting. Well curated wine list, many priced on the high side, although you are able to find plenty of outstanding low 3-digit gems. The Sommelier was very friendly, engaging and knowledgeable.
Service is well co-ordinated, though on the very formal side (as is to be expected) and was largely friendly.
The bad aftertaste that gives service and the overall experience a low score is a pre-ordered cake that never arrived (not a big deal) and a waitress "running after us" with the bill as we headed to the restaurant's smoking area to have a cigarette right outside the entrance before coffee or digestif. Not only had we left all our belongings at the table, we were sitting outside the door as the waitress also got a manager involved in "checking if we are ok", in fear we would run off without paying the bill. When returning to the table my wife's and my phone had been switched position and when asked, the waitress had no response for touching our phones.
Given that you guarantee the reservation with your credit card, I felt insulted, not at last because I have spent 35 years in luxury hospitality, having managed a total of 30 Michelin stars or more and as a rule, pay for my meals.
The food is worth a visit but make sure you leave cash on the table when you go to the bathroom or...
Read moreNon metto tre stelle perché mi sembrerebbe un oltraggio ad un posto così iconico, poichè l’impegno e la fatica per essere il ristorante che è oggi dev’essere stato disumano, però 3 stelle Michelin è sinonimo di perfezione , ed io, che non sono un critico, purtroppo qualche lacuna l’ho riscontrata . Niente da dire sui piatti , qualità incredibile, combinazioni di gusti che lasciano veramente a bocca aperta, non parliamo dei vini assaggiati e della location, tutto quasi perfetto . Le rane , la triglia , il piccione, il pane ed il burro fatto da loro, un gelato ai FUNGHI, sono piatti che almeno una volta nella vita , il nostro palato deve avere il piacere di gustare.
Peccato esser stati serviti molto velocemente , spesso mi toglievano il piatto dal tavolo mentre avevo ancora il boccone in bocca , per servire subito il piatto successivo, accortezza che spesso hanno anche in ristoranti di basso livello , capisco che le portare siano parecchie ed il tempo non molto , però con ciò che Costa un pranzo e con la bontà dei piatti, sarebbe giusto goderselo con tutta la calma del mondo . Non condivido il modo in cui i camerieri sembrano volerti “ vendere “ qualcosa extra , lo trovo davvero di poca classe , non sicuramente da ristorante con 3 stelle Michelin. Diverse persone mi avevano detto di prestare attenzione al calice di bolle che viene offerto ad inizio pasto, in quanto nonostante venga proposto lasciando intendere che sia incluso, si troverà nel conto finale . Come da copione ci è stato proposto , quando ho declinato la proposta dicendo al cameriere che avevo già ordinato ben due menù degustazione vini, ci ha risposto che il vino per la degustazione parte solo dal antipasto , e avremmo dunque dovuto gustarci Tutte le Amuse-bouche a “ bocca asciutta “ ; dal momento che sono una persona che si lascia convincere facilmente ho accettato il famoso calice , specificando che non sono un grande esperto di champagne e che avrei lasciato fare a lui per la scelta, risultato ? Un calice di Krug ( fondo della bottiglia , leggermente sotto il livello standard che andrebbe servito ) per la bellezza di 80€ A CALICE . Già questa la trovo una mossa di cattivo gusto dal momento che specifico di non essere un grande esperto ne amante di bolle , ma la cosa che mi ha lasciato perplesso è stata che subito dopo avermi versato lo champagne , è arrivato un altro cameriere a servire lo storico consommè di Villa Crespi per accompagnare appunto le Amuse-bouche. ( aperitivo ovviamente incluso nel menù ). Davvero avete bisogno di “elemosinare” 80€ in più da una persona?
A fine pasto un cameriere passa di tavolo in tavolo con un carrello di formaggi , per stimolare la voglia visiva , e sicuramente qualcuno cederà per gola, nonostante ormai sazio da Tutte le portate.
Alla nostra richiesta di poter mangiare sul terrazzo invece che nella stanza interna , ci è stato detto che viene data precedenza a chi pernotta nel loro hotel ( abbiamo poi parlato con persone che sono state fatte accomodare sul terrazzo, che come noi erano lì sono per il pranzo e non hanno assolutamente dormito in hotel ) . Oltre questo , nonostante abbiamo prenotato circa 5 mesi prima del nostro pranzo , non ci è stato permesso di andare a cena , in quando la cena è dedicata solo da chi pernotta almeno due notti sempre nel loro hotel . Alla Luce di tutto questo , non posso che pensar a quanto queste siano mosse di marketing , e che essendo un ristorante affermato a livello mondiale, possano permettersi di giocare un po’ sporco, in quanto i clienti acciecati dalla fama del ristorante non notino questi comportamenti da commesso di footlocker. Conclusione : un esperienza che nonostante tutto sono contento di aver fatto , ma considerando che per due persone un pranzo ci è costato poco più di 1000€, posso dire che non ho trovato grosse differenze in quanto qualità del cibo rispetto ad altri ristoranti con solo una stella Michelin in cui sono stato , dove però ho notato una cura ancora più particolare verso il cliente e sopratutto senza “...
Read moreCercherò di strutturare la recensione parlando di 3 aree principali: la location, il menu e il servizio. La location è quanto di più bello si possa trovare: una villa costruita in stile moresco che si affaccia, alla fine di un bel giardino, sul lago d’Orta. Il nostro tavolo si trovava nel patio affacciato proprio sul bel giardino con il lago sullo sfondo. La sala, stupenda, era chiusa da ampie vetrate proprio per preservare gli ospiti dall’intrusione non gradita di eventuali insetti durante il pasto. Veniamo al pasto. Il menu alla carta è davvero molto invitante, così come i menu degustazione che ritengo possano essere la scelta migliore per chi, come noi, era la prima volta che visitava la cucina dello chef Cannavacciuolo. Abbiamo infatti optato per il menu “Fuori Pista” che è il più esteso dei 3 proposti in quanto consente di esplorare l’arte e la creatività dello chef in 10 portate. Prima di iniziare il pranzo vero e proprio ci sono stati offerti dei piccoli assaggi nell’attesa degli antipasti, tutti squisiti e gustosi...che ben predisponevano per l’inizio del viaggio. Il menu si connota subito per essere basato su materie prime e ingredienti saldamente ancorati alla nostra terra. Questo l’ho trovato un valore aggiunto di grande pregio: i sapori, i colori, i profumi che emergevano erano unici, commoventi, fantastici. Un inno alla gioia della nostra cucina, della creatività e dell’estenuante ricerca verso la scoperta di qualcosa di unico da offrire agli ospiti. Il piatto che all’unanimità ha riscosso il maggior plauso è stato quello degli scampi di Sicilia alla pizzaiola con acqua di polipetto. Commovente nei sapori e negli abbinamenti. Stupendo alla vista e di una semplicità incredibile. L’arte dello chef sembra quasi quella di aver ascoltato la natura che gli si offriva, dicendogli: “prendimi, sono qui!” Il menu era composto da 4 antipasti: un ostrica su letto di crema di rapanello, i fantastici scampi alla pizzaiola, il tonno vitellato, idea geniale!, e un piatto di lumache con verdurine croccanti. Quest’ultimo piatto in particolare è stato aggiunto su nostra richiesta mostrando nel servizio un’attenzione particolare ai nostri desideri e alle nostre preferenze. Siamo poi passati a 2 primi, composti da plin alla Genovese, carne di fassone Piemontese, con spuma di parmigiano e infine delle tagliatelle di fagioli con crema all’aglio e bottarga di tonno. Piatto questo molto interessante in quanto sembrava che ogni tagliatella “condensasse” in sè i sapori e profumi della pasta e fagioli! I 2 secondi piatti che ci sono stati preparati erano uno a base di pesce, la triglia e uno a base di carne, la guancia di manzo con terrina di patate su maionese di nocciola. Anche in questo caso il piatto ci è stato suggerito come sostituzione del piccione, che abbiamo preferito declinare. Infine le portate con i dolci, buoni e rinfrescanti. In particolare i babà, una vera delizia, un abbraccio familiare al profumo di pastiera... Il pranzo si è concluso con la selezione di caffè e un bel carrello di acqueviti dal quale abbiamo scelto un bicchiere di rum. Nel complesso il servizio si è dimostrato premuroso, attento, molto molto competente e professionale. Stiamo veramente parlando di un livello altissimo che si colloca ai vertici! Il sommelier, che forse avrei gradito un pochino più propositivo, ci ha comunque indirizzato verso un’eccellente bottiglia di Damijan Podversic: un uvaggio di Chardonnay (40%), Friulano (30%) e Malvasia Istriana (30%). La scelta è stata davvero perfetta in quanto il vino, un bianco strutturato, si è abbinato perfettamente alle portate più delicate appena stappato, per poi sposarsi magnificamente (a cominciare dal tonno vitellato) con piatti più complessi man mano che sprigionava tutti i suoi profumi e aromi (stiamo parlando di un bianco che fa quasi 2 anni di botte), fino ad arrivare ad un perfetto connubio anche coi dolci laddove la temperatura di servizio si era alzata e la predominanza del Friulano...
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