Sono stato ad una festa di laurea proprio questo sabato. Purtroppo, siamo partiti non male, ma malissimo. Ci hanno fatto attendere fuori un bel po' prima di entrare senza un motivo. Infine, si sono giustificati dicendo di aspettare perché proprio quella sera facevano entrare le persone con la camicia. A me non frega proprio niente della gente con la camicia. Sono ad una festa di laurea, non mi interessa della serata del locale, mi interessa di entrare e festeggiare assieme al mio amico che si era appena laureato. Avevamo tutti maglioncino con una camicia sotto, per dire che non stavamo proprio male, perché quasi tutti avevano questo abbigliamento. Okay, alla fine dopo un po' la situazione si è risolta. La festa è proseguita bene, ma il cibo era scarso, veramente hanno messo il minimo indispensabile. Quindi, sotto questo punto di vista "delusione totale". Come si fa a bere senza mangiare? Non ci si può presentare con quattro paccheri, due taglieri e vino e qualche cocktail per accontentare gli invitati. Il festeggiato ci aveva parlato di buffet e probabilmente lo doveva essere, altrimenti ci avrebbe parlato di aperitivo. Comunque penso che due stelle siano sufficienti, perché alla fine ci siamo divertiti ballando e la serata si èconclusa bene. Altra pecca negativa è lo spazio, l'angolino anche no, uno spazio minuscolo per tanti invitati è proprio da poveracci offrendo davvero il minimo indispensabile. Ho messo due stelle solo perché il vino non era male e che a fine serata le cose si sono un po' movimentate bevendo, altrimenti avrei votato una sola stella. Ripeto, non mi è piaciuto come si sono comportati all'entrata. All'interno si sono rivelati peggio, persino il festeggiato ci ha chiesto scusa. Va beh, comunque avrebbero potuto organizzare meglio, perché la location era davvero carina. Capisco la confusione del sabato e le tante persone, ma la soluzione più semplice sarebbe non far prenotare feste come compleanno, lauree ecc il sabato e fare una serata normale. Perché facendo così, si rischia di fare intossicare gli invitati rischiando anche di ricevere recensioni negative. Almeno questo è stato il mio caso. Mi dispiace, perché in un'altra occasione avrei dato di più.
Risposta al proprietario:
Non è il problema delle stelline o della tastiera, perché non ho scritto nulla di offensivo: ho scritto l'ovvietà di ciò che ho vissuto nel vostro locale. A livello di cibo non c'era assolutamente niente da mangiare, visto che è stato quasi nullo. Sul vino okay, ci sta, proprio quello mi ha spinto a mettere due stelle. Il festeggiato ci ha parlato di buffet, non di aperitivo. Se si è scusato con noi, significa che c'è stato qualche piccolo errore di comprensione fra voi. Le valuto anche la musica, ma stiamo sempre lì: due stelle. Non era chissà cosa, ma io parlo per me. È una mia opinione, valuto quello che vedo e quello sento di valutare. Se alcune cose le servono come spunto di riflessione per lei e per il locale, ne sarò felice. Capisco che sia difficile fare impresa in Italia, ma se le cose si fanno come si deve, si possono ricevere un sacco di soddisfazioni. Anche se non sempre si possono ricevere opinioni positive. A volte fanno bene anche le opinioni negative. In merito al dress code, anche no. Magari potete scartare coloro che non c'entrano nulla con una festa, ma non con gli invitati di un determinata festa di laurea o compleanno. Per questo motivo, ho detto "forse è meglio non prendere questi tipi di impegni durante il sabato o la domenica", ma questa è una mia opinione e ho tutto il diritto di esprimerla. Se non accetta le due stelle o la mia critica, il problema è suo. Non credo di aver offeso il suo locale con parole...
Read morePessimo. Avete avuto la CATTIVERIA e MESCHINITÀ di rovinare la festa di laurea di una ragazza – ma tranquilli, il karma vi ripagherà con gli interessi. Ma andiamo con ordine. Ho prenotato con largo anticipo (circa due settimane) un tavolo in questo locale, post cena. Circa 25 invitati. Parlo telefonicamente direttamente con il proprietario/gestore: definiamo i dettagli (preferenza su postazione tavolino, orario, formula drink/vino). Premessa fondamentale: durante la telefonata (così come sulle loro pagine social) non viene fatto alcun accenno al dress code, zero. Di conseguenza, non metto in guardia i miei invitati dell’eventualità (orrenda, a mio parere) di essere “SELEZIONATI”. Arriva il giorno della festa. Tutto procede abbastanza bene (musica discutibile a parte), fin quando non mi viene detto che un mio amico fosse stato appena respinto causa dress code (indossava un semplice maglione e un jeans). Mi precipito all’entrata e con tutta calma tento di risolvere con diplomazia la questione: NULLA. Un gruppetto di cinquantenni, la cui unica aspirazione è rovinare le serate al prossimo afferma, in coro, che il mio invitato “NON E’ VESTITO IN MANIERA CONSONA”. Quello che mi ha fatto ribrezzo non è stata tanto la questione “selezione” in sé, poiché frequentando locali so (purtroppo) come funziona. Ciò che mi ha fatto saltare i nervi è stata la mancanza di correttezza e lealtà nel riconoscere che, in realtà, durante la famosa telefonata non mi fosse stato detto della selezione. In quel caso avrei avvertito i miei invitati: possediamo tutti una camicia e una giacca. Secondo, il gestore - sentendosi attaccato, poiché non sta parlando con una rimbambita - comincia ad inventare scuse ed innumerevoli bugie: uno dei miei invitati avrebbe addirittura bestemmiato fuori il suo locale. Peccato io sia pronta a giocarmi la casa sul fatto che nessuno dei miei amici farebbe mai una cosa del genere. Non è nella loro indole: non tutti siamo stati allevati a maleducazione e sfacciataggine. Il gestore avrà, sicuramente, confuso uno dei suoi “bei” clienti (ahahah) per un mio amico. O avrà esagerato con l’alcol. Chissà. Dopo la discussione, entro nel locale e mi accorgo che sono state portate le prime 3 bottiglie. Perfetto, penso, pago e scappo a gambe levate. Proprio in quel momento la cameriera arriva con altre 3 bottiglie di vino, che mi vengono presentate in modo assolutamente non consono: il vino si apre al tavolo, non sottobanco e annacquato. Che figuraccia. Affermo dunque “io queste tre bottiglie non gliele pago. Vanno aperte davanti al cliente”. La cameriera risponde “TU (ndr ma chi ti conosce) vieni con me”. Mi porta alla cassa: pago quanto dovuto, ovvero le prime tre bottiglie. Peccato che dopo esattamente due secondi queste siano state ritirate. Sono dunque ritornata in cassa, giustamente arrabbiata, chiedendo i soldi che mi spettavano indietro. Sono stata presa in giro dalla stessa cameriera, che ha affermato: “tu hai detto che avresti pagato e te ne saresti andata, e che quindi non avresti consumato”. Ahahahaha, sì certo: mi piace fare beneficienza. Concludo dicendo che dovreste, tutti, crescere: fiera di avervi dato una lezione di correttezza ed umanità a 25 anni. Ps: già immagino il vostro commentino di risposta, dunque vi anticipo la mia...
Read moreRisposta ai “signori” del Deja Vu: Per quanto riguarda la questione “selezione”, ribadisco quanto affermato. Magari tento di spiegarmi in maniera più chiara, visto che a quanto pare il messaggio non è stato compreso del tutto. Non sto a sindacare la selezione in sé, ma il fatto che non mi sia stato detto espressamente e in anticipo che ci sarebbe stato bisogno di camicia e giacca. In quel caso, ripeto, sarei stata in grado di avvertire i miei invitati. Ci tengo comunque ad invitare i lettori a dare uno sguardo alle foto delle serate del Deja Vu pubblicate sui loro profili social: come potete notare, ci sono ragazzi vestiti addirittura col PARKA. Questo mi porta a pensare che, evidentemente, ci siano state altre motivazioni dietro la non ammissione del mio amico - vestito, RIBADISCO, con un maglione che riportava delle misere scritte glitterate e un semplice jeans (no strappi). Mi viene da pensare si sia trattato di un vostro capriccio: quella sera avevate una gran voglia di sabotare la festa di qualcuno. O forse siete semplicemente classisti e razzisti verso coloro che, a vostro dire, non rientrano nel vostro target. Che poi, mi è stato detto che il gestore avrebbe partecipato al programma Uomini e Donne…. non aggiungo altro. Per quanto riguarda l’affermazione del mio amico, riportata tra virgolette da voi.: scusateci, eminenze altissime. Provate però a mettervi nei panni altrui, letteralmente: vedersi rifiutato l’ingresso ad un’occasione così importante (una laurea capita UNA SOLA VOLTA NELLA VITA) non è piacevole. Secondo, per quanto riguarda l’atteggiamento della mia amica: mi rendo conto siano state usate parole offensive. A volte la rabbia fa brutti scherzi. E’ l’unica cosa per cui mi scuso. Ciò non toglie che avreste dovuto tenere conto, piuttosto, dell’atteggiamento della sottoscritta. Sono stata, in ogni occasione, educata e ho tentato di trovare una soluzione con tutte le buone intenzioni. Ma ho ricevuto solo porte in faccia ed un gran numero di bugie: questione selezione e questione bestemmia. Avete affermato (ci sono miei testimoni) che il “bestemmiatore” sarebbe un mio invitato apparentemente minorenne (non la persona rifiutata all’entrata). MI CHIEDO: per quale assurdo motivo questa persona avrebbe dovuto perdere le staffe se tutti erano stati ammessi fino a quel momento? Ma vi prego. Concludo dicendo che, nonostante la festa rovinata e l’immenso dispiacere: meglio sia andata così. Avrei preferito festeggiare la mia laurea nel peggior bar di Caracas piuttosto che dare anche solo un centesimo a persone meschine, bugiarde, altezzose, superficiali e povere di bontà come voi. Vi lascio con una bella citazione di Dante: «Temer si dee di sole quelle cose/ c’hanno potenza di fare altrui male;/ de l’altre no, ché non son paurose»...
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