*3,5 stelle
Ci siamo fermati per un pranzo durante il weekend del mercatino dell’antiquariato annuale che si tiene a Stia.
La posizione del locale è invidiabile in quanto è situato nel centro del paese e ha dei tavoli con vista su un romantico corso d’acqua che attraversa i colli toscani (e per questo ne consiglio la prenotazione)
L’ospitale al suo interno risulta arredato con cura, l’unica pecca è stato il bagno: poco pulito, c’era la carta per asciugarsi le mani che strabordava dal cestino e tappezzava il pavimento…anche se c’è da mettere in conto che era una giornata sicuramente affollata dato l’evento
Il servizio da migliorare, sia per la gentilezza e la cordialità che per le lunghe attese: abbiamo aspetto abbastanza per farci prendere l’ordine e nel mentre non ci hanno neanche chiesto se desideravamo dell’acqua. (Anche se, ancora una volta, era un giorno affollato e non potrebbe essere la regola)
Sorvolando questi dettagli, il cibo era veramente ottimo, le materie prime raccontano una tradizione di cui il locale ne è il paladino ed una voglia di tramandare la propria storia e le proprie radici toscane. Quando dico raccontare intendo proprio raccontare, una cosa che abbiamo apprezzato tantissimo è stato il modo di presentare i piatti nel menù cartaceo: vengono esposti proprio come se lo chef in persona ti raccontasse il suo vissuto.
La tartare di chianina con yogurt e fragole, condita a regola d’arte, aveva un gusto nuovo, fresco ed innovativo.
Gli spaghetti alla chitarra cacio e pepe erano buoni, il sugo era gustoso anche se lo avremmo apprezzato con più cacio.
I tortelli di Cinzia conditi con ragù di Chianina avevano una sfoglia tirata a regola d’arte e nel loro complesso non risultavano pesanti. Il ragù ne era il punto forte ma a nostro parere il quantitativo era insufficiente per condire bene i tortelli. In generale buoni e sicuramente caserecci.
Il dolce è stata la pietanza che abbiamo apprezzato di meno, lo zuccotto che abbiamo preso aveva al suo interno un gelato non eccezionale e poco saporito, dunque niente di speciale.
Ottima la scelta di vini, il calice di rosè fresco e piacevole
Infine, il rapporto qualità/prezzo lo riteniamo buono (soprattutto di questi tempi). Per 3 coperti, 1 tartare di chianina yogurt e fragole, 1 tortello con ragù, 1 spaghetto cacio e pepe,1 contorno di funghi, 1 zuccotto, 1 calice di vino, 2 caffè e 2 acque frizzanti abbiamo speso €57.
In conclusione consiglio vivamente il ristorante, nonostante le pecche abbiamo mangiato bene senza riscontrare...
Read moreWe were twice for dinner. Menu quite hard to read, cusine simple, good but nothing more. Ordered 2 glasses of wine, both with lots of bottom sediment, one with sludge. Asking staff about this, explanation was that wine is not filtered so this is quite normal. Sedimentation is normal, but pouring it to the glass of guests and wanting them to enjoy it is not. Especially when they paid for wine not for sludge. Staff rather neutral but you feel like intruder not guest. Waiting time for service and course aceptable. If you want eat something good with good service and pleasent atmosphere there is a lot of better...
Read moreNon parlo del ristorante ma dell'albergo. Prima telefonata per sapere se avevano posto: richiami tra un'ora che stiamo servendo la cena. Perché chi sta alla reception è lo stesso che serve a tavola? dovevano solo dirmi se c'era posto... dopo un'ora chiamo, il posto c'era ma ci mandi una mail. Le manderemo l'Iban per mandarci la caparra. Prima mail non parte. La rimando, ricevo l'Iban e mando la caparra. Nulla. Chiamo il giorno dopo e non risponde nessuno tutta la sera. Il giorno dopo mi dicono che era il loro giorno di riposo! un albergo, il giorno di riposo? e gli ospiti? Il giorno dopo ancora chiamo per sapere se l'hanno ricevuta e per avere un cenno di riscontro. Ad un nostro amico che ha prenotato allo stesso albergo, quando ha chiesto il cenno di riscontro, hanno risposto: mica possiamo leggere tutte le mail! quando arriviamo ci fanno saldare tutto subito prima di passare la notte! mai successo in vita mia... la tizia ci ha portato alla camera facendoci fare tutto un labirinto di passaggi ingombri di mobili e di oggetti che nei posti pubblici è vietato: le vie di fuga devono essere sgombere! e non ci ha detto che c'era un portoncino per uscire direttamente, forse aveva paura che scappassimo! ah no, avevamo già pagato! portoncino largo 45 cm, quando nei posti sperti al pubblico deve essere minimo di 90 cm. Naturalmente c'erano le scale... e le barriere architettoniche? la mattina dopo a colazione non c'era la cosa più elementare: le fette biscottate e la marmellata. Dice: ma questa è una pasticceria! eh ma sei pure un albergo. Non tutti appena svegli hanno voglia di mangiare pasticcini alla crema o al cioccolato e altra roba simile. Poi molti ormai vogliono roba salata... Che ci vuole a tenere delle...
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