Finalmente l'esperienza da Francesco calo e stata fatta e devo dire e stata più che soddisfacente. Pizzaiolo di origine pugliese che fin da piccolo inizia a mettere le mani in pasta nel forno di famiglia di suo nonno, per poi approdare e farsi conoscere in Austria precisamente a Vienna dove si fa notare e conoscere. Veniamo alla sede di Roma aperta oramai da qualche mese. Il locale e situato in zona tra ponte milvio e quartiere flaminio. A mio modesto opinione il locale e molto accogliente oserei anche troppo elegante per una pizzeria, da sottolineare che qui nel menu c'è anche la possibilità di scegliere 3 primi secondo la stagionalità. Un plauso anche al personale di sala educato capace di descriverti al meglio ogni topping con precisione neanche stessimo in un ristorante stellato. Veniamo al menu, si capisce da subito l'impronta partenopea presente in ogni step dagli antipasti x finire alle pizze. Si possono infatti scegliere varie tipologie di montanarine, io questa volta non le ho prese poiché mi sono indirizzato più sulle slice doppio crunch vale a dire appunto fette di pizze prime fritte e poi cotte nel forno. Da sottolineare si possono sia prendere a tranci che una pizza intera. Il.costo di una slice va dalle 7 € ai 9€ circa. Io ho optato per la tartare di fassona con spuma di zabaione salato foglie di cappero cicoria selvatica e nocciole piemontesi. Che dire l'impasto e qualcosa di speciale il doppio crunch si sente e come, le materie prime sono di qualità spiccata e qui non c'era nessun dubbio. Due parole le voglio dedicare sull impasto infatti parlando anche con la responsabile di sala, credo sia la compagna di Francesco mi ha confermato che il pizzaiolo ha creato un blend specifico di farine tra cui crusca e farine semi integrale x conferire scioglievolezza e croccantezza al suo impasto, il quale rimane fedele ai canoni di pizza napoletana discostandosi però da canoni e virtuosismi che vorrebbero cornicioni a canotto che si oggi fanno molta tendenza ma che il più delle volte sono solo specchietti x le allodole insomma belli alla vista ma scomodi al palato. Qui invece ho trovato un cornicione croccante asciutto al suo interno e cosa banale ma non troppo oggigiorno mangiabile. Impasto indiretto idratata il giusto con circa 24 ore di lievitazione. Altro doppio crunch alcuni direbbero scontato invece io dico guduriosa no perché ha ottenuto dei riconoscimenti ma perché è veramente buona quindo anche con pochi ingredienti ma di qualità si può costruire un topping vincente. Equesto era vincente con filetto di pomodoro, confit di datterino giallosemidry, cappero di pantelleria, basilico e origano di montagna . La pizza la classica cotta al forno invece richiama il topping della seconda doppio crunch, qui invece del cappero di pantelleria ho trovato l'aglio nero di voghiera e l origano di montagna, e filetto di datterino. L'esplosione di sapori ben bilanciati e stata netta quindi ringrazio nuovamente la ragazza in sala la quale ha saputo indirizzarmi al meglio. Costo x quello che ho menzionato più acqua birra alla spina e due slices dolci ho speso 57€prezzo giusto se si considera il lavoro e lo studio dietro ad ogni...
Read moreDò tre stelle solo perché durante la cena ho avuto modo di interagire con Francesco, che mi è sembrato una persona ambiziosa. Il locale riflette questa ambizione, ma ci sono molte cose da migliorare per essere all’altezza di una fascia di prezzo medio-alta.
Ecco i principali aspetti negativi che ho riscontrato:
Gestione del tavolo: Avevamo prenotato per 4 adulti e 2 bambini, ma ci è stato assegnato un tavolo da 4, in un angolo, con evidente scomodità. Alla nostra richiesta di cambiare tavolo, il personale non è intervenuto. Il locale, essendo piccolo e con troppi tavoli, risulta molto stretto, e si è praticamente appiccicati agli altri clienti.
Qualità del cibo: La pizza bianca ordinata per mio figlio di 3 anni è arrivata cruda dentro e bruciata fuori. Una svista grave, soprattutto per un piatto così semplice. Inoltre, le pizze, pur con abbinamenti interessanti sulla carta, risultano spesso squilibrate nei sapori e poco curate nella cottura.
Servizio e gestione del tempo: Il servizio dà un costante senso di fretta, anche quando non necessario. Quando arrivava una pizza al tavolo, eravamo noi a volerla sistemare nei piatti, ma le cameriere insistevano nel farlo loro, nonostante avessi ripetuto ben tre volte che ci avrei pensato io. Questa insistenza era chiaramente mirata ad accelerare il servizio.
Richiesta di liberare il tavolo: Alle 22:45 ci è stato chiesto chiaramente di liberarci velocemente perché c’era un altro turno. Trovo assurdo che si accettino turni così tardi, creando un clima di disagio e fretta per chi è già seduto.
Servizi igienici: Alle 20 il bagno era pulito e impeccabile, ma alle 22 era sporco e privo di carta igienica, segno che non c’è personale dedicato alla supervisione durante la serata.
Politiche sulle bevande: Le cameriere passano continuamente per proporre acqua appena la bottiglia finisce, facendo percepire una pressione per consumare di più. Anche le porzioni di vino o prosecco sono ridotte al minimo, dando un senso di eccessiva parsimonia.
Pagamento: Al momento del conto, la cameriera è arrivata direttamente con il POS, senza portare il dettaglio richiesto, quasi a volerci obbligare a pagare in fretta.
Conclusione: Il locale ha ambizioni elevate, ma per raggiungere un livello davvero soddisfacente serve migliorare il servizio, la gestione degli spazi e la qualità complessiva dell’esperienza. Non è accettabile che i clienti si sentano sotto pressione per liberare il tavolo o vengano spinti a consumare più bevande del necessario. Spero che queste osservazioni siano prese come uno spunto per migliorare, perché il...
Read moreSe decidete di venire a cena qui, partite da 3 certezze:
Detto ciò, la qualità della pizza e i suoi ingredienti alzano (anzi, SALVANO) tantissimo la valutazione: da 2 a 4 stelle.
Per il resto: i fritti non tengono assolutamente il passo. Nel panorama ristorativo romano, le montanare hanno un frittura impresentabile (molto tenace, cariche di olio). Se vuoi metterti a questo livello di ristorazione, non puoi permetterti antipasti del genere. Altre pizzerie, anche meno buone, "ti asfaltano" sugli antipasti.👎
Tornando alle pizze: buonissime, cottura ben fatta che esalta un impasto con la giusta scioglievolezza e aromi. Una menzione per la "DOC In The World Worldchampion". 🔝 Bravi 👏
Molte opzioni sul menù con PREZZI onestissimi per le "pizze della tradizione", per poi perdersi completamente. Davvero sanza alcun senso ed eccessivi nelle cosiddette: doppio crunch e (r)evolution creation.
Bella carta dei vini, ben fornita e "inattesa" da un certo punto di vista.
LOCALE molto carino, che strizza l'occhio a alla tradizione, ma inserendo arredi moderni: un bel lavoro degli architetti. Ambiente un po' piccolino e rumoroso tuttavia. In alcuni tavoli, si sta un po' sacrificati. Nota: i coltelli sono completamente sbagliati per la pizza.
➡️ In conclusione, si vede tutta l'ambizione di Francesco Calò. Sta cercando di portare avanti un locale che vuole coniugare ristorazione ricercata e pizzeria di livello. Non è facile. Apprezzo il coraggio. Ci sta riuscendo? Per il momento NI 🤔
La pizza viaggia a un livello molto più alto del resto... Ma nel giudizio finale incidono gli antipasti, i fritti e i dolci: sono più belli che buoni. Non lasciano alcun segno. Per posizionarsi tra le migliori pizzerie di Roma, serve un po' meno marketing e più attenzione su...
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