Feedback negativo. La mia recensione poggia su due punti dolenti, di cui il primo credo sia molto universale, e il secondo un caso più specifico che però credo sia altrettanto grave. Innanzitutto dopo aver mangiato da Resilienza mi sono ritrovato seduto a lungo sul water. Siamo andati in un gruppo di 9, e credo di non essere stato l'unico, il giorno dopo, ad aver avuto problemi all'intestino. Questo già dovrebbe bastare ad allertarvi. Il cibo di questo ristorante mi è sembrato buono solo finché non ho finito di digerirlo, sappiatelo. Il secondo motivo è di natura più attuale. Ha purtroppo a che fare con il green pass. Sono un lavoratore dello spettacolo, faccio tamponi ogni 2 giorni (e vorrete tutti concordare sulla bontà di tale monitoraggio, spero) ma nonostante avessi documenti perfettamente validi ai fini della frequentazione di luoghi pubblici, il proprietario si è rifiutato categoricamente di farmi entrare, lasciando una parte del gruppo dentro, e l'altra fuori (alzando la voce come se fossimo in una piazza, per giunta). Io, che per lavoro devo rigorosamente sottopormi a controlli costanti, di fronte alle sue urla ho considerato non fosse utile continuare a discutere, preso dall'imbarazzo di vedermi mostrare la porta come se fossi un individuo pericoloso. Avrei speso il tempo per mostrargli tutti i miei documenti, come se fosse un ufficiale, ma a patto che se ne potesse parlare in toni civili. Purtroppo però, tale signore palesemente non aveva i modi adatti ad una verifica pacifica. Urlava. Che imbarazzo. Possono esserci varie ragioni, oggigiorno, per cui ci si vede rifiutati in un ristorante. Anche temporanee. Potrebbe essere anche solo un fraintendimento o un malfunzionamento, ma sinceramente se un proprietario non riconosce tale un documento perfettamente legittimo, io non credo che possa definirsi un buon locandiere, soprattutto di questi tempi. A Salerno ci sono un sacco di buone pizzerie, gestite da persone capaci e sensibili, ma sicuramente questa non rientra nella lista. Rivolgetevi altrove sia se siete in regola che se non lo siete. La ruota gira, e non sai mai quando può arrivare il momento in cui sei definito irregolare. Magari semplicemente non ti si apre l'app per la verifica. Capita purtroppo, ma non credo sia un motivo valido per urlare in faccia. In questo ristorante fondamentalmente si mangia intransigenza e cibo indigesto. Fate voi la vostra scelta, ma non vi fate trarre in inganno dal nome altisonante. Il servizio offerto vanifica completamente la...
Read moreOttimo locale con una filosofia che andrebbe applicata da più ristoratori. Abbiamo pranzato in una piazzetta che mi ricordava molto un ambiente di quartiere tranquillo, nonostante fossimo a due passi dal lungomare e dal centro storico (Duomo e Via dei Mercanti). Ci sono stato per un pranzo veloce a base di pizza. Ed era tra le migliori che abbia mai mangiato. Abituato ai prezzi delle città toscane non pensavo fosse possibile mangiare una pizza così buona pagando così poco. Gli ingredienti erano davvero molto saporiti. Abbiamo ordinato una frittatina di pasta, che era squisita. Non l'avevo mai provata bianca con la besciamella, ma mi è rimasto impresso il sapore. A seguire due pizze, una margherita con la bufala e una fiori di zucca e pancetta. Entrambe davvero speciali. Il pomodoro della prima ricordava il sapore delle conserve fatte in casa, mentre la pancetta era sicuramente locale, a giudicare dalla speziatura. Entrambe consigliate! Abbiamo speso meno di 40€ prendendo anche 2 bibite e un'acqua. In definitiva, più che consigliato. Torneremo sicuramente!
Unici appunti (critiche costruttive): la sala interna dov'era situata il bagno era tenuta un po' male, probabilmente perché non utilizzata visto il caldo; il chinotto bio era a base di estratto di chinotto e imbottigliato da un'azienda di Bolzano, che di sicuro non è la terra da cui si producono i chinotti più...
Read moreVorrei poter recensire la qualità del cibo di questo locale, invece mi ritrovo, mio malgrado, a dover recensire la stupefacente scostumatezza del gestore della pizzeria Resilienza. Venendo da Bari, città maestra in fatto di accoglienza, commercio e ristorazione, sono forse abituata troppo bene ad aver a che fare con professionisti del settore che non si sognerebbero mai e poi mai di RESPINGERE un cliente (tavolo da 12 persone, famiglie con bambini) in maniera tracotante e maleducata. Il tutto per una banale questione di collocazione del tavolo , regolarmente prenotato con telefonata nel primo pomeriggio. Da professionista in ambito sanitario do, forse, per scontate le regole BASE per aver a che fare con l’utenza: gentilezza, pazienza, disponibilità. Aver ricevuto parolacce urlate in faccia davanti a mio figlio (e ai clienti seduti a consumare che sordi non erano) mi ha fatto realizzare che , evidentemente, scontate non sono e che, ahimè, sempre più si è perso l’amore per il proprio lavoro nel momento in cui si antepone, evidentemente, il becero fine ultimo del guadagno “facile” e di massa di un servizio base e inflazionato come le pizzerie al sabato sera, alla qualità anche “umana” che fa...
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