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Santa Maria della Pieve — Attraction in Arezzo

Name
Santa Maria della Pieve
Description
Santa Maria della Pieve is a church in Arezzo, Tuscany, central Italy.
Nearby attractions
Piazza Grande
Piazza Grande, 52100 Arezzo AR, Italy
Basilica di San Francesco
Piazza S. Francesco, 52100 Arezzo AR, Italy
Fondazione Ivan Bruschi - Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi
Corso Italia, 14, 52100 Arezzo AR, Italy
Palazzo della Fraternita dei Laici
Via Giorgio Vasari, 6, 52100 Arezzo AR, Italy
Arezzo Cathedral
Piazza Del Duomo, 1, 52100 Arezzo AR, Italy
Arezzo Città del Natale
Parco Il Prato, 52100 Arezzo AR, Italy
the Medici Fortress Park
Viale Bruno Buozzi, 52100 Arezzo AR, Italy
Passeggio del Prato
Viale Bruno Buozzi, 1, 52100 Arezzo AR, Italy
Fortezza Medicea
Cimitero, Viale Bruno Buozzi, 1, 52100 Arezzo AR, Italy
Logge del Vasari
Piazza Grande, 52100 Arezzo AR, Italy
Nearby restaurants
Antica Osteria l'Agania
Via Giuseppe Mazzini, 10, 52100 Arezzo AR, Italy
Trattoria Il Saraceno
Via Giuseppe Mazzini, 6, 52100 Arezzo AR, Italy
Ristorante LaPieve
Corso Italia, 7, 52100 Arezzo AR, Italy
Ristorante Logge Vasari
Piazza Grande, 52100 Arezzo AR, Italy
Ristorante La Lancia D'Oro Arezzo
Piazza Grande, 18, 52100 Arezzo AR, Italy
Essenza Dario e Anna - dal 1964
Piazza Grande, 16, 52100 Arezzo AR, Italy
Al Fogher Classic
Corso Italia, 40, 52100 Arezzo AR, Italy
L. Indigeno Wine & Food
Piazza Grande, 5, 52100 Arezzo AR, Italy
Antico Forno La Pieve
Corso Italia, 11, 52100 Arezzo AR, Italy
'O Scugnizzo
Via de' Redi, 9/11, 52100 Arezzo AR, Italy
Nearby hotels
La Corte Del Re
Via Borgunto, 5, 52100 Arezzo AR, Italy
Locanda San Pier Piccolo
ViaVia Bicchieraia, 32, 52100 Arezzo AR, Italy
B&B La Pieve
Via Bicchieraia, 14, 52100 Arezzo AR, Italy
Il Canzoniere
Corso Italia, 41, 52100 Arezzo AR, Italy
Graziella Patio Hotel
Via Cavour, 23, 52100 Arezzo AR, Italy
Antica Cittadella B&B
Via Giuseppe Mazzini, 15, 52100 Arezzo AR, Italy
SUGAR ROOMS
Corso Italia, 60, 52100 Arezzo AR, Italy
Residence le 2 Torri
Via Pescaia, 22, 52100 Arezzo AR, Italy
La Torre di Borgunto - Piazza Grande
Via Borgunto, 18, 52100 Arezzo AR, Italy
Affittacamere Casa Martimbola
Via Pescaia, 48, 52100 Arezzo AR, Italy
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Santa Maria della Pieve
ItalyTuscanyArezzoSanta Maria della Pieve

Basic Info

Santa Maria della Pieve

Corso Italia, 7, 52100 Arezzo AR, Italy
4.7(474)
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spot

Ratings & Description

Info

Santa Maria della Pieve is a church in Arezzo, Tuscany, central Italy.

Cultural
Scenic
Family friendly
Accessibility
attractions: Piazza Grande, Basilica di San Francesco, Fondazione Ivan Bruschi - Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi, Palazzo della Fraternita dei Laici, Arezzo Cathedral, Arezzo Città del Natale, the Medici Fortress Park, Passeggio del Prato, Fortezza Medicea, Logge del Vasari, restaurants: Antica Osteria l'Agania, Trattoria Il Saraceno, Ristorante LaPieve, Ristorante Logge Vasari, Ristorante La Lancia D'Oro Arezzo, Essenza Dario e Anna - dal 1964, Al Fogher Classic, L. Indigeno Wine & Food, Antico Forno La Pieve, 'O Scugnizzo
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Basilica di San Francesco

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Fondazione Ivan Bruschi - Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi

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4.7

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Hand-Roll Traditional Pasta in Tuscany
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Antica Osteria l'Agania

Trattoria Il Saraceno

Ristorante LaPieve

Ristorante Logge Vasari

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Al Fogher Classic

L. Indigeno Wine & Food

Antico Forno La Pieve

'O Scugnizzo

Antica Osteria l'Agania

Antica Osteria l'Agania

4.5

(1.7K)

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Trattoria Il Saraceno

Trattoria Il Saraceno

4.3

(1.4K)

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Ristorante LaPieve

Ristorante LaPieve

4.5

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Ristorante Logge Vasari

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Reviews of Santa Maria della Pieve

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I primi documenti in cui viene citata la pieve risalgono al 1008, il che fa presupporre che già esistesse una chiesa dedicata alla Madonna. Tuttavia, la struttura attuale è stata iniziata nel XII secolo, grazie ai finanziamenti e alla collaborazione del comune di Arezzo. Nel XIII secolo, la chiesa è stata dotata di una nuova facciata, mentre la alta torre campanaria è stata terminata soltanto nel 1330. Nel corso dei secoli XVI, XVII e XVIII, la chiesa è stata modificata internamente con stuccature e decorazioni di gusto barocco. Nel XIX secolo, un restauro ha eliminato tutte le aggiunte barocche con lo scopo di riportare la chiesa al suo aspetto romanico originario. Ancora nel III secolo d.C. il luogo dove si trova la pieve era extraurbano, mentre in età imperiale si trovava all'interno della città in espansione e vi erano edifici prestigiosi e un edificio sacro. La prima fase costruttiva della pieve risale all'epoca paleocristiana, intorno al V-VI secolo d.C., sul luogo dell'ultimo miracolo di san Donato. È stata avanzata l’ipotesi che l’edificio abbia anche ricoperto il ruolo della primigenia cattedrale intra moenia della città. È probabile che la chiesa paleocristiana avesse già un battistero, poiché la necessità di costruire una chiesa battesimale nel suburbio era data dalla lontananza della pieve dalla cattedrale cittadina, situata sul colle del Pionta; nella fase altomedievale doveva esserci sicuramente il fonte battesimale, probabilmente all'esterno a sinistra della facciata. Sebbene molti studiosi concordino sul riconoscere nell’edificio inferiore la chiesa paleocristiana, non mancano le opinioni discordanti. Non ci sono fonti documentarie che riguardano l’edificio durante il periodo longobardo, carolingio e post-carolingio ma è in questo periodo che è da collocarsi la seconda fase edilizia della chiesa, di cui però non conosciamo le caratteristiche: infatti, sebbene la veste attuale della pieve sia databile tra XII e XIII secolo, è stato attestato che questa sorga in realtà su di un precedente edificio di XI secolo, poi ricostruito in quello successivo. Le irregolarità della pianta sono il frutto di una sequenza costruttiva non lineare e sono dovute anche al terreno scosceso su cui è costruito l'edificio. La prima notizia inerente alla pieve risale al 1009, anno in cui il vescovo Elemperto (vescovo di Arezzo tra il 986 e il 1010) l’avrebbe fatta costruire sull'area in cui sorgeva il tempio di Mercurio; è un’epigrafe del 1680 sul primo pilastro a destra a parlare di un tempio pagano dedicato a questa divinità. I ritrovamenti archeologici suggeriscono però che si tratti verosimilmente di un edificio pubblico di età augustea. Esternamente l’abside che si affaccia su Piazza Grande, seppur molto rimaneggiata, denuncia una chiara ispirazione pisana essendo spartita verticalmente in tre ordini sovrapposti: il primo è costituito da arcature cieche mentre il secondo e il terzo da logge. La facciata è spartita in quattro ordini sovrapposti: il primo è costituito da cinque arcate di cui quattro cieche, quelli superiori presentano colonne che si fanno via via più fitte salendo verso l’alto. L’edificio presenta un impianto a tre navate con presbiterio rialzato e cripta sottostante, il transetto non è sporgente e in corrispondenza e nel presbiterio si conservano alcune arcate e capitelli della pieve di XII secolo ma l’ornamentazione sopra le arcate, con colonnette e bifore, appartiene alla fase successiva. Al presbiterio si accede tramite due scalinate laterali e sotto di esso si trova la cripta, molto rimaneggiata durante i restauri ottocenteschi. La lunghezza interna dell’edificio misura dal portale all’abside 54 m, la larghezza è di 25 m, mentre l’altezza è poco meno di 30 m. La copertura è a capriate lignee mentre la cupola non fu mai completata a causa dei...

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La chiesa di Santa Maria della Pieve è più semplicemente conosciuta come Pieve, ed è uno dei luoghi di culto più importanti della città di Arezzo. La chiesa ha una storia abbastanza criptica per il primo periodo della sua esistenza. I primi documenti in cui viene citata risalgono circa al 1008, il che fa pensare che esistesse già una chiesa dedicata alla Madonna. Delle origini della struttura attuale si è invece sicuri. Infatti, sono disponibili delle fonti cartacee che parlano dei finanziamenti e dalla protezione da parte del comune di Arezzo risalenti circa al XII secolo. Nel secolo successivo si è deciso di dotare la chiesa di una nuova facciata; la torre campanaria invece è stata completata nel 1330. Nei secoli successivi la chiesa è stata modificata più volte fino a darle l’aspetto barocco che ha avuto fino al XIX secolo. Infatti in quel secolo è stato deciso di eliminare ogni elemento che rimandava all’arte barocca per riportare la chiesa allo stato romano originale.

Santa maria della PieveSanta Maria della Pieve DESCRIZIONE La chiesa di Santa Maria della Pieve è situata in un fantastico contesto della città: il centro storico. Si possono apprezzare due parti all’esterno: la facciata principale che da su corso Italia e l’abside che è visibile da piazza Grande. La facciata è stata ricostruita nel XIII secolo ed è composta da tre logge che vengono sorrette da piccole colonne. Le due logge inferiori sono ad arco e la terza, che è quella più in alto, è ad architrave. Il tutto è sprovvisto del classico timpano della facciata. I tre portali risultano strombati e il campanile ha il soprannome di “cento buchi” per il grande numero di bifore su di esso. Sono dieci per ogni lato disposte su cinque file sovrapposte. L’abside è di forma semicircolare ed è decorata da bellissime arcate cieche a tutto sesto e da alcune monofore. La parte interna è molto solenne. Al suo interno sono conservate numerose opere d’arte senza tempo come il polittico con la Vergine col Bambino e i santi Giovanni Evangelista, Donato, Giovanni Battista e Matteo. Questo fu commissionato al Lorenzetti nel 1320. E’ presente pure un busto reliquiario del santo Donato, ed è conservato nella cripta, eseguito nel 1346. La fonte battesimale risale al XIV secolo ed è sede di varie raffigurazioni della storia di Giovanni Battista. Infine una leggenda narra che nei sotterranei della chiesa riposino in una piccola urna Giorgio Vasari e la moglie. Santa Maria della Pieve, ArezzoIl campanile di Santa Maria della Pieve, Arezzo COME ARRIVARE Dalla stazione di Arezzo, basta continuare su via Guido Monaco, superare la rotonda e girare su via Fra Guittone. Da li procedere fino a via Garibaldi e continuare su Corso Italia in direzione del parco della Fortezza Medicea. La chiesa si trova su Corso Italia al civico 7.

ORARI E PREZZI Gli orari della chiesa di Santa Maria della Pieve seguono quella delle SS Messe ed è libero l’accesso all’edificio anche dalle 6.30 alle 18.00 tutti i giorni....

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33w

Pieve designa un riferimento alla plebe e come tale la chiesa di Arezzo, dedicata all'Assunta, probabilmente fu edificata in funzione battesimale per i fedeli e per il loro ingresso nella comunità della chiesa cattolica. Di impronta comunale e se ne scorgono, all'interno, stendardi comunali laici, la pieve di Arezzo costituisce, nella città, uno punti di riferimento religiosi e nel contempo laici di massima importanza culturale ed architettonica. Una targa ci informa che all'interno, in un punto non precisato, al di sotto del pavimento, riposano le spoglie del Vasari, illustre rappresentante dell'arte pittorica rinascimentale in versione nanierista e poliedrico artista. Se si alza lo sguardo prima di accedere nella pieve, sull'archivolto del portale centrale, si possono ammirare le decorazioni policrome raffiguranti le personificazione dei mesi mentre nella lunetta è raffigurata la Madonna tra due angeli. La facciata, al momento della visita, era in restauro mentre era visibile, all'esterno, prospiciente piazza grande, il bellissimo abside e da ogni lato la torre campanaria. L'interno, monumentale, è suddiviso in tre navate, con presbiterio sopraelevato, a cui si accede tramite due scalinate poste sulle navate laterali. Di grande suggestione artistica è il fonte battesimale, posto all'inizio della navata destra, decorato, in rilievo, con raffigurazioni narranti la storia del Battista e di grande intensità spirituale è la croce dipinta da Margarito d'Arezzo. Sul presbiterio, al momento della visita, era collocata, purtroppo, la fotografia del polittico del Lorenzetti e non l'originale del dipinto raffigurante la Vergine con bambino e Santi. V'è stato modo, nondimeno, di ammirare, sul presbiterio, in una delle colonne, un bell'affresco, raffigurante San Francesco e San Domenico. La cripta, posta al di sotto del presbiterio, ospita un bellissimo busto medioevale in argento dorato raffigurante San Donato. Uscendo, un'ulteriore sguardo all'archivio del portale, ci fa comprendere quanto gli artisti medioevali immettevano nei loro lavori forza e descrizione simbolica, per catturare l'attenzione...

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Davide PizziDavide Pizzi
I primi documenti in cui viene citata la pieve risalgono al 1008, il che fa presupporre che già esistesse una chiesa dedicata alla Madonna. Tuttavia, la struttura attuale è stata iniziata nel XII secolo, grazie ai finanziamenti e alla collaborazione del comune di Arezzo. Nel XIII secolo, la chiesa è stata dotata di una nuova facciata, mentre la alta torre campanaria è stata terminata soltanto nel 1330. Nel corso dei secoli XVI, XVII e XVIII, la chiesa è stata modificata internamente con stuccature e decorazioni di gusto barocco. Nel XIX secolo, un restauro ha eliminato tutte le aggiunte barocche con lo scopo di riportare la chiesa al suo aspetto romanico originario. Ancora nel III secolo d.C. il luogo dove si trova la pieve era extraurbano, mentre in età imperiale si trovava all'interno della città in espansione e vi erano edifici prestigiosi e un edificio sacro. La prima fase costruttiva della pieve risale all'epoca paleocristiana, intorno al V-VI secolo d.C., sul luogo dell'ultimo miracolo di san Donato. È stata avanzata l’ipotesi che l’edificio abbia anche ricoperto il ruolo della primigenia cattedrale intra moenia della città. È probabile che la chiesa paleocristiana avesse già un battistero, poiché la necessità di costruire una chiesa battesimale nel suburbio era data dalla lontananza della pieve dalla cattedrale cittadina, situata sul colle del Pionta; nella fase altomedievale doveva esserci sicuramente il fonte battesimale, probabilmente all'esterno a sinistra della facciata. Sebbene molti studiosi concordino sul riconoscere nell’edificio inferiore la chiesa paleocristiana, non mancano le opinioni discordanti. Non ci sono fonti documentarie che riguardano l’edificio durante il periodo longobardo, carolingio e post-carolingio ma è in questo periodo che è da collocarsi la seconda fase edilizia della chiesa, di cui però non conosciamo le caratteristiche: infatti, sebbene la veste attuale della pieve sia databile tra XII e XIII secolo, è stato attestato che questa sorga in realtà su di un precedente edificio di XI secolo, poi ricostruito in quello successivo. Le irregolarità della pianta sono il frutto di una sequenza costruttiva non lineare e sono dovute anche al terreno scosceso su cui è costruito l'edificio. La prima notizia inerente alla pieve risale al 1009, anno in cui il vescovo Elemperto (vescovo di Arezzo tra il 986 e il 1010) l’avrebbe fatta costruire sull'area in cui sorgeva il tempio di Mercurio; è un’epigrafe del 1680 sul primo pilastro a destra a parlare di un tempio pagano dedicato a questa divinità. I ritrovamenti archeologici suggeriscono però che si tratti verosimilmente di un edificio pubblico di età augustea. Esternamente l’abside che si affaccia su Piazza Grande, seppur molto rimaneggiata, denuncia una chiara ispirazione pisana essendo spartita verticalmente in tre ordini sovrapposti: il primo è costituito da arcature cieche mentre il secondo e il terzo da logge. La facciata è spartita in quattro ordini sovrapposti: il primo è costituito da cinque arcate di cui quattro cieche, quelli superiori presentano colonne che si fanno via via più fitte salendo verso l’alto. L’edificio presenta un impianto a tre navate con presbiterio rialzato e cripta sottostante, il transetto non è sporgente e in corrispondenza e nel presbiterio si conservano alcune arcate e capitelli della pieve di XII secolo ma l’ornamentazione sopra le arcate, con colonnette e bifore, appartiene alla fase successiva. Al presbiterio si accede tramite due scalinate laterali e sotto di esso si trova la cripta, molto rimaneggiata durante i restauri ottocenteschi. La lunghezza interna dell’edificio misura dal portale all’abside 54 m, la larghezza è di 25 m, mentre l’altezza è poco meno di 30 m. La copertura è a capriate lignee mentre la cupola non fu mai completata a causa dei problemi di statica.
Michele SoldovieriMichele Soldovieri
Pieve designa un riferimento alla plebe e come tale la chiesa di Arezzo, dedicata all'Assunta, probabilmente fu edificata in funzione battesimale per i fedeli e per il loro ingresso nella comunità della chiesa cattolica. Di impronta comunale e se ne scorgono, all'interno, stendardi comunali laici, la pieve di Arezzo costituisce, nella città, uno punti di riferimento religiosi e nel contempo laici di massima importanza culturale ed architettonica. Una targa ci informa che all'interno, in un punto non precisato, al di sotto del pavimento, riposano le spoglie del Vasari, illustre rappresentante dell'arte pittorica rinascimentale in versione nanierista e poliedrico artista. Se si alza lo sguardo prima di accedere nella pieve, sull'archivolto del portale centrale, si possono ammirare le decorazioni policrome raffiguranti le personificazione dei mesi mentre nella lunetta è raffigurata la Madonna tra due angeli. La facciata, al momento della visita, era in restauro mentre era visibile, all'esterno, prospiciente piazza grande, il bellissimo abside e da ogni lato la torre campanaria. L'interno, monumentale, è suddiviso in tre navate, con presbiterio sopraelevato, a cui si accede tramite due scalinate poste sulle navate laterali. Di grande suggestione artistica è il fonte battesimale, posto all'inizio della navata destra, decorato, in rilievo, con raffigurazioni narranti la storia del Battista e di grande intensità spirituale è la croce dipinta da Margarito d'Arezzo. Sul presbiterio, al momento della visita, era collocata, purtroppo, la fotografia del polittico del Lorenzetti e non l'originale del dipinto raffigurante la Vergine con bambino e Santi. V'è stato modo, nondimeno, di ammirare, sul presbiterio, in una delle colonne, un bell'affresco, raffigurante San Francesco e San Domenico. La cripta, posta al di sotto del presbiterio, ospita un bellissimo busto medioevale in argento dorato raffigurante San Donato. Uscendo, un'ulteriore sguardo all'archivio del portale, ci fa comprendere quanto gli artisti medioevali immettevano nei loro lavori forza e descrizione simbolica, per catturare l'attenzione visiva dei fedeli.
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I primi documenti in cui viene citata la pieve risalgono al 1008, il che fa presupporre che già esistesse una chiesa dedicata alla Madonna. Tuttavia, la struttura attuale è stata iniziata nel XII secolo, grazie ai finanziamenti e alla collaborazione del comune di Arezzo. Nel XIII secolo, la chiesa è stata dotata di una nuova facciata, mentre la alta torre campanaria è stata terminata soltanto nel 1330. Nel corso dei secoli XVI, XVII e XVIII, la chiesa è stata modificata internamente con stuccature e decorazioni di gusto barocco. Nel XIX secolo, un restauro ha eliminato tutte le aggiunte barocche con lo scopo di riportare la chiesa al suo aspetto romanico originario. Ancora nel III secolo d.C. il luogo dove si trova la pieve era extraurbano, mentre in età imperiale si trovava all'interno della città in espansione e vi erano edifici prestigiosi e un edificio sacro. La prima fase costruttiva della pieve risale all'epoca paleocristiana, intorno al V-VI secolo d.C., sul luogo dell'ultimo miracolo di san Donato. È stata avanzata l’ipotesi che l’edificio abbia anche ricoperto il ruolo della primigenia cattedrale intra moenia della città. È probabile che la chiesa paleocristiana avesse già un battistero, poiché la necessità di costruire una chiesa battesimale nel suburbio era data dalla lontananza della pieve dalla cattedrale cittadina, situata sul colle del Pionta; nella fase altomedievale doveva esserci sicuramente il fonte battesimale, probabilmente all'esterno a sinistra della facciata. Sebbene molti studiosi concordino sul riconoscere nell’edificio inferiore la chiesa paleocristiana, non mancano le opinioni discordanti. Non ci sono fonti documentarie che riguardano l’edificio durante il periodo longobardo, carolingio e post-carolingio ma è in questo periodo che è da collocarsi la seconda fase edilizia della chiesa, di cui però non conosciamo le caratteristiche: infatti, sebbene la veste attuale della pieve sia databile tra XII e XIII secolo, è stato attestato che questa sorga in realtà su di un precedente edificio di XI secolo, poi ricostruito in quello successivo. Le irregolarità della pianta sono il frutto di una sequenza costruttiva non lineare e sono dovute anche al terreno scosceso su cui è costruito l'edificio. La prima notizia inerente alla pieve risale al 1009, anno in cui il vescovo Elemperto (vescovo di Arezzo tra il 986 e il 1010) l’avrebbe fatta costruire sull'area in cui sorgeva il tempio di Mercurio; è un’epigrafe del 1680 sul primo pilastro a destra a parlare di un tempio pagano dedicato a questa divinità. I ritrovamenti archeologici suggeriscono però che si tratti verosimilmente di un edificio pubblico di età augustea. Esternamente l’abside che si affaccia su Piazza Grande, seppur molto rimaneggiata, denuncia una chiara ispirazione pisana essendo spartita verticalmente in tre ordini sovrapposti: il primo è costituito da arcature cieche mentre il secondo e il terzo da logge. La facciata è spartita in quattro ordini sovrapposti: il primo è costituito da cinque arcate di cui quattro cieche, quelli superiori presentano colonne che si fanno via via più fitte salendo verso l’alto. L’edificio presenta un impianto a tre navate con presbiterio rialzato e cripta sottostante, il transetto non è sporgente e in corrispondenza e nel presbiterio si conservano alcune arcate e capitelli della pieve di XII secolo ma l’ornamentazione sopra le arcate, con colonnette e bifore, appartiene alla fase successiva. Al presbiterio si accede tramite due scalinate laterali e sotto di esso si trova la cripta, molto rimaneggiata durante i restauri ottocenteschi. La lunghezza interna dell’edificio misura dal portale all’abside 54 m, la larghezza è di 25 m, mentre l’altezza è poco meno di 30 m. La copertura è a capriate lignee mentre la cupola non fu mai completata a causa dei problemi di statica.
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Pieve designa un riferimento alla plebe e come tale la chiesa di Arezzo, dedicata all'Assunta, probabilmente fu edificata in funzione battesimale per i fedeli e per il loro ingresso nella comunità della chiesa cattolica. Di impronta comunale e se ne scorgono, all'interno, stendardi comunali laici, la pieve di Arezzo costituisce, nella città, uno punti di riferimento religiosi e nel contempo laici di massima importanza culturale ed architettonica. Una targa ci informa che all'interno, in un punto non precisato, al di sotto del pavimento, riposano le spoglie del Vasari, illustre rappresentante dell'arte pittorica rinascimentale in versione nanierista e poliedrico artista. Se si alza lo sguardo prima di accedere nella pieve, sull'archivolto del portale centrale, si possono ammirare le decorazioni policrome raffiguranti le personificazione dei mesi mentre nella lunetta è raffigurata la Madonna tra due angeli. La facciata, al momento della visita, era in restauro mentre era visibile, all'esterno, prospiciente piazza grande, il bellissimo abside e da ogni lato la torre campanaria. L'interno, monumentale, è suddiviso in tre navate, con presbiterio sopraelevato, a cui si accede tramite due scalinate poste sulle navate laterali. Di grande suggestione artistica è il fonte battesimale, posto all'inizio della navata destra, decorato, in rilievo, con raffigurazioni narranti la storia del Battista e di grande intensità spirituale è la croce dipinta da Margarito d'Arezzo. Sul presbiterio, al momento della visita, era collocata, purtroppo, la fotografia del polittico del Lorenzetti e non l'originale del dipinto raffigurante la Vergine con bambino e Santi. V'è stato modo, nondimeno, di ammirare, sul presbiterio, in una delle colonne, un bell'affresco, raffigurante San Francesco e San Domenico. La cripta, posta al di sotto del presbiterio, ospita un bellissimo busto medioevale in argento dorato raffigurante San Donato. Uscendo, un'ulteriore sguardo all'archivio del portale, ci fa comprendere quanto gli artisti medioevali immettevano nei loro lavori forza e descrizione simbolica, per catturare l'attenzione visiva dei fedeli.
Michele Soldovieri

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