La Fortezza Medicea, che si trova sul Colle di San Donato (viale B. Buozzi) ad Arezzo, costituisce un esempio di architettura militare difensiva del XVI secolo.
L'edificio, perfettamente inserito nella cinta muraria e dall'impianto pentagonale irregolare per adattarsi al terreno con bastioni di differente impostazione e scarpa di notevole altezza in confronto alla parete a piombo, sorge alla sommità della spianata del Prato (305 m).
Gli spalti della Fortezza costituiscono un punto panoramico sulla città, la valle dell'Arno, il massiccio del Pratomagno e l'alpe di Catenaia.
Storia
La cittadella medicea sorge probabilmente sull'area dell'antica cittadella medioevale, che risaliva forse al IX o X secolo.
Di certo si sa che nel 1319, durante i lavori di fortificazione della città, fu costruito il Cassero di San Donato, che subì gravi danni a causa delle rivolte cittadine contro il vescovo Guido Tarlati e che nel 1343 gli aretini demolirono la fortezza, poi ricostruita nel 1344, e che tra il 1384 e il 1398 la fortezza fu nuovamente demolita (questa volta dai francesi) e ricostruita dai fiorentini, nel frattempo divenuti padroni della città.
Durante la rivolta del 1502 contro il dominio fiorentino gli aretini cercarono di abbattere la fortezza. La Repubblica di Firenze diede ordine però di ricostruirla secondo i principi della fortificazione alla moderna, affidando i lavori a Giuliano e Antonio da Sangallo. Questa fortezza (a forma trapezoidale e non pentagonale come l'attuale, di cui sono ancora visibili i baluardi del Ponte di Soccorso e della Chiesasul fianco orientale, nonché alcuni tratti di cortina) venne però danneggiata intorno al 1530.
L'attuale fortificazione è quella fatta costruire, rispettando in parte i disegni originali di Giuliano e di Antonio da Sangallo, tra il 1538 e il 1560 per ordine di Cosimo I de' Medici. I lavori furono diretti da Antonio da Sangallo il Giovane.
Durante la costruzione vennero abbattuti il Palazzo del Comune con l'annessa Torre Rossa, i ruderi del Palazzo del Capitano del Popolo, il Palazzo Tarlati di Pietramala e circa 17 chiese oltre che tutto il vecchio centro storico turrito della città antica trecentesca, già sede della città etrusca e del Foro Romano. La motivazione militare fu di sgombrare il campo ai colpi di artiglieria che dalla fortezza potevano essere indirizzati contro la città per prevenire rivolte antifiorentine. Al posto fu creata una spianata che fu colmata con i ruderi delle case e palazzi, detta il Prato.
I lavori assorbirono parte dell'edificio precedente: la nuova costruzione, su cui si aprivano tre porte, era circondata da un ampio fossato, e comprendeva i bastioni del Belvedere, della Spina, della Diacciaia sul fianco occidentale e gli ambienti interni (stanze, gallerie, pozzi e prese d'aria).
All'inizio dell'Ottocento le truppe francesi tentarono di far saltare la Fortezza con le mine (gli effetti dell'esplosione sono ancora visibili sul fianco Ovest); nel 1868 venne restaurata una prima volta.
La famiglia Fossombroni acquistò la Fortezza a metà dell'Ottocento. Nel 1893, per testamento del Conte Enrico, diventò possesso del Comune. Fu adattata a giardino e passeggio per il pubblico con diversi lavori eseguiti nel periodo 1896-1904. All'interno di uno dei bastioni è stata rinvenuta una porta della fortezza trecentesca, adorna di una statua di San Michele Arcangelo, ora conservata nei musei della città.
Dopo un nuovo restauro, il 24 giugno 2016 la fortezza è stata riconsegnata alla città; nell'occasione, scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti della chiesa di San Donato in Cremona, risalente all'anno 1000, e una pavimentazione musiva relativa a un edificio di...
Read moreLa Fortezza Medicea di Arezzo è un imponente esempio di architettura militare del XVI secolo, situata sulla sommità del colle di San Donato, nella parte nord-orientale del centro storico di Arezzo.
Ecco una descrizione dettagliata:
Storia e Posizione:
Origini Antiche: Il sito su cui sorge la fortezza ha una storia molto più antica, essendo stato in diverse epoche l'acropoli della città etrusca e un punto di avvistamento cruciale. Una fortificazione, il Cassero di San Donato, esisteva qui già nel 1319, ma fu distrutta nel 1343.
Costruzione Medicea: L'attuale fortezza fu costruita tra il 1561 e il 1563 per volere di Cosimo I de' Medici, Duca di Firenze, come simbolo del potere mediceo sulla regione e come presidio militare.
Dismissione e Riconversione: Il presidio militare fu dismesso alla fine del XVIII secolo e la fortezza passò di proprietà, venendo infine donata al Comune di Arezzo alla fine dell'Ottocento. Da allora è diventata un luogo pubblico.
Architettura e Caratteristiche:
Architettura Militare: È un gioiello dell'architettura militare rinascimentale, caratterizzata da linee nobili e austere. La sua forma è peculiare, a stella a cinque punte, progettata per scopi difensivi.
Struttura Interna: All'interno, la fortezza presenta un intricato reticolo di stanze, gallerie e pozzi, dislocati in vari punti.
Materiali: È un maestoso edificio in pietra.
Punti di Interesse e Funzioni Attuali:
Terrazza Panoramica: La fortezza è un eccezionale punto panoramico. Dagli spalti si gode una vista mozzafiato sulla città di Arezzo, sulla Valle dell'Arno, sul massiccio del Pratomagno e sull'Alpe di Catenaia.
Parco del Prato: La fortezza è avvolta dal Parco della Rimembranza, conosciuto anche come Parco del Prato, che offre ampi spazi verdi e giardini. È un luogo ideale per passeggiate e momenti di relax.
Centro Culturale: Oggi la Fortezza Medicea è un importante "hub culturale" per Arezzo. Ospita regolarmente mostre d'arte, eventi culturali, laboratori per bambini, spettacoli e manifestazioni. Gli scavi archeologici hanno anche riportato alla luce i resti della chiesa di San Donato in Cremona, risalente all'anno 1000.
Accessibilità: La fortezza è facilmente raggiungibile a piedi dal centro storico di Arezzo ed è anche parzialmente accessibile a persone con disabilità.
In sintesi, la Fortezza Medicea di Arezzo non è solo un'importante testimonianza storica e architettonica, ma anche un vivace centro di cultura e un punto di osservazione privilegiato sulla bellezza del...
Read moreNel complesso struttura ben recuperata e mantenuta, onestamente però male presentata e spiegata. All'interno nessuna indicazione, ci si trova in un lungo corridoio illuminato e a seguire in un paio di vani vuoti, nella parte esterna si può passeggiare sulla sommità (da cui si gode una bellissima vista a 360° sulle zone limitrofe). Tornando all'ingresso si può accedere a un'area visitabile lungo le basi della struttura, tra porte, archi e passaggi. Scarse indicazioni e materiale divulgativo, è presente solo un pannello informativo nel vano all'ingresso, alcune immagini e finalmente delle spiegazioni (solo lì). Sicuramente gradevole la passeggiata sulle mura (più per la vista e la natura attorno) ma al termine della "visita" ci ha lasciati perplessi il fatto che sia a pagamento un bene che in molte altre città sarebbe semplicemente un bel parco pubblico. Immagino e spero che la struttura tutta (vani interni come spazi esterni) sia utilizzata per eventi, la trovo perfetta per mostre, concerti o rappresentazioni. Ho poi saputo che in effetti gli spazi vengano utilizzati per mostre, ottimo, noi abbiamo visto la fortezza "nuda" e davvero sembrava poco valorizzata oltre ad essere mal presentata. Nel complesso ci sono alcune sale interne, un lungo scenografico e ben illuminato corridoio dentro le mura, il camminamento sopra le stesse ed alcuni percorsi alla base delle rovine, basterebbero alcuni pannelli nei vari spazi, alcune indicazioni e qualche aneddoto per rendere tutto più completo e interessante. Per dare qualche informazione utile segnalo ad esempio che la fortezza è stata costruita, ampliata e rimaneggiata tra il 1300 e il 1500, in momenti diversi per volere di Cosimo de Medici e poi dopo alcuni attacchi e danneggiamenti. Una curiosità è che per costruirla fu demolita la preesistente cittadella medievale, molte chiese e costruzioni varie, addirittura l'antico foro romano, tutti i resti furono poi utilizzati per colmare la spianata ("il Prato"). Se si guarda in alcuni punti si notano effigi, bassorilievi o stemmi applicati sulle mura, a ricordo delle costruzioni abbattute (nel caso del bassorilievo di una chiesa) o spregio (nel caso di uno stemma nemico collocato volutamente capovolto). Durante i moderni lavori di recupero sono riemerse parti di una costruzione romana e i resti di una chiesa del 1000, visibili lungo il percorso sulle mura. Nella parte ovest sono ancora presenti i danneggiamenti alla struttura operati dal francesi, nell'800, nel loro attacco con le mine...
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