Arezzo, one of the oldest cities in Tuscany, boasts a rich and layered history that dates back to Etruscan times (around the 9th century BCE). Known as Aritim in Etruscan, it was a powerful and wealthy city, famous for its skilled artisans, particularly in bronze work and ceramics. After the Roman conquest in the 3rd century BCE, Arezzo became a vital military outpost and flourished under Roman rule, noted for its production of Arretine ware, a fine red pottery exported across the empire.
During the Middle Ages, Arezzo was a prominent free commune and often at odds with neighboring Florence. It played a significant role in the Ghibelline-Guelph conflicts and was eventually conquered by Florence in 1384. The Renaissance brought a cultural revival, and Arezzo became the birthplace of notable figures like Petrarch, the father of Humanism, and Giorgio Vasari, the famed painter and architect.
In later centuries, Arezzo remained under Florentine, then Medici, and later Grand Duchy of Tuscany control, before becoming part of unified Italy in the 19th century. Today, its preserved medieval architecture, Roman ruins, and artistic heritage reflect its long and...
Read morePiazza Grande è la piazza centrale di Arezzo, sorta attorno al 1200. È sede della caratteristica Giostra del Saracino, un torneo equestre di origine medievale. Situata nel centro della città medievale, ha una forma trapezoidale inclinata in modo da facilitare il deflusso dell'acqua piovana. Nel corso dei secoli ha assunto nomi diversi, come platea porcorum e platea Communis.
I primi utilizzi dello spazio dell'odierna piazza risalgono all'epoca etrusca, ma è nell'Alto Medioevo che questo spazio trova una funzione specifica come luogo adibito al mercato del bestiame, chiamato appunto "platea porcorum".
Nel tredicesimo secolo questo spazio diventa definitivamente piazza e già nel quattordicesimo secolo la "platea Communis" presenta per tre lati l'aspetto attuale. Al centro sorgeva un basamento di pietra con una colonna terminante con una croce, oggi rimossa, chiamata il Petrone, che aveva la funzione di albo di affissione del Comune. In essa erano riportati esempi delle unità di lunghezza ufficiali allora in vigore, il braccio e la canna. Assunse in seguito anche la funzione di gogna per i debitori.
L'acquisto della signoria della città nel 1384 da parte dei fiorentini, ha di fatto arrestato la vita politica, attenuando anche la spinta urbanistica della città. Nella piazza Grande, il Palazzo della Fraternita dei Laici esprime in termini architettonici questo lungo periodo. La costruzione, iniziata nel 1375 e più volte sospesa, si conclude con l'aggiunta dell'orologio astronomico nel 1552. Il risultato è un complesso edificio in cui si riflettono tre epoche e quindi tre architetture diverse (gotica nella parte inferiore, rinascimentale nella parte mediana, cinquecentesca nella parte superiore).
Nel 1560 la piazza cambia in maniera radicale. Cosimo I de' Medici, come dimostrazione di forza della nuova signoria, fa abbattere il palazzo del Popolo, il palazzo del Comune e tutta la città a settentrione della piazza. La nuova sistemazione urbanistica viene progettata da Giorgio Vasari; con la costruzione delle logge il significato della piazza muta nuovamente, assegna alla platea Communis la nuova funzione di centro politico della città.
Nel diciottesimo secolo le facciate trecentesche sono intonacate, le torri scapezzate, gli archi ridotti e sostituiti con aperture rettangolari, volte alla ricerca di ordine e simmetria e l'aspetto della piazza risulta profondamente variato. Nel corso dell'Ottocento viene restaurata la Pieve di Santa Maria Assunta, mentre il restauro dell'intera piazza risale al 1931. Con quest'ultimo grande restauro la piazza torna ad assumere il suo aspetto più primitivo. Viene infatti eliminato l'intonaco dalle facciate, riportando alla luce gli antichi muri in pietra. Vengono inoltre rialzate la torre Lappoli e la torre Cofani e ripristinate molte delle strutture medioevali preesistenti. Viene rifatto il pavimento della piazza e aggiunto un pozzo tuttora presente sul lato basso...
Read morePiazza Grande è la piazza centrale di Arezzo, sorta attorno al 1200. È sede della caratteristica Giostra del Saracino, un torneo equestre di origine medievale. Situata nel centro della città medievale, ha una forma trapezoidale inclinata in modo da facilitare il deflusso dell'acqua piovana. Nel corso dei secoli ha assunto nomi diversi, come platea porcorum e platea Communis. I primi utilizzi dello spazio dell'odierna piazza risalgono all'epoca etrusca, ma è nell'Alto Medioevo che questo spazio trova una funzione specifica come luogo adibito al mercato del bestiame, chiamato appunto "platea porcorum". Nel tredicesimo secolo questo spazio diventa definitivamente piazza e già nel quattordicesimo secolo la "platea Communis" presenta per tre lati l'aspetto attuale. Al centro sorgeva un basamento di pietra con una colonna terminante con una croce, oggi rimossa, chiamata il Petrone, che aveva la funzione di albo di affissione del Comune. In essa erano riportati esempi delle unità di lunghezza ufficiali allora in vigore, il braccio e la canna. Assunse in seguito anche la funzione di gogna per i debitori. L'acquisto della signoria della città nel 1384 da parte dei fiorentini, ha di fatto arrestato la vita politica, attenuando anche la spinta urbanistica della città. Nella piazza Grande, il Palazzo della Fraternita dei Laici esprime in termini architettonici questo lungo periodo. La costruzione, iniziata nel 1375 e più volte sospesa, si conclude con l'aggiunta dell'orologio astronomico nel 1552. Il risultato è un complesso edificio in cui si riflettono tre epoche e quindi tre architetture diverse (gotica nella parte inferiore, rinascimentale nella parte mediana, cinquecentesca nella parte superiore). Nel 1560 la piazza cambia in maniera radicale. Cosimo I de' Medici, come dimostrazione di forza della nuova signoria, fa abbattere il palazzo del Popolo, il palazzo del Comune e tutta la città a settentrione della piazza. La nuova sistemazione urbanistica viene progettata da Giorgio Vasari; con la costruzione delle logge il significato della piazza muta nuovamente, assegna alla platea Communis la nuova funzione di centro politico della città. Nel diciottesimo secolo le facciate trecentesche sono intonacate, le torri scapezzate, gli archi ridotti e sostituiti con aperture rettangolari, volte alla ricerca di ordine e simmetria e l'aspetto della piazza risulta profondamente variato. Nel corso dell'Ottocento viene restaurata la Pieve di Santa Maria Assunta, mentre il restauro dell'intera piazza risale al 1931. Con quest'ultimo grande restauro la piazza torna ad assumere il suo aspetto più primitivo. Viene infatti eliminato l'intonaco dalle facciate, riportando alla luce gli antichi muri in pietra. Vengono inoltre rialzate la torre Lappoli e la torre Cofani e ripristinate molte delle strutture medioevali preesistenti. Viene rifatto il pavimento della piazza e aggiunto un pozzo tuttora presente sul lato basso...
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