L’ingresso al palazzo è di € 1. Ogni sabato e domenica, dalle 10 alle 17, apertura dell'ufficio turistico alla rocca aldobrandesca.
Un affascinante palazzo rinascimentale nascosto all’interno di una delle torri della Rocca Aldobrandesca in Via Collacchioni nel cuore di Capalbio. All’interno ci sono tre piani di alcune delle stanze più splendidamente affrescate che io abbia mai visto. Gli affreschi e i mobili sono tutti pezzi d’antiquariato del XIX secolo. È organizzato in modo tale che ti sembra di sbirciare in una casa di due secoli. C’è persino un forte-piano originale di Conrad Graf, che si dice sia stato interpretato da Giacomo Puccini. Ti lascerà senza parole, fidati di me! Mentre visiti il palazzo, assicurati di fermarti ad ammirare la terrazza e il pozzo antico, nonché le mostre d’arte che si tengono spesso qui. Puoi anche salire sulla cima della torre e goderti una vista incontaminata di Capalbio e della campagna circostante. È difficile sapere quando il palazzo è aperto ai visitatori (cambia continuamente), quindi la cosa migliore da fare è fermarsi. La rocca sorse in epoca medievale come possedimento dell'Abbazia delle Tre Fontane di Roma. Nel corso del Duecento passò alla famiglia Aldobrandeschi che la ampliarono, conferendole un aspetto ancor più fortificato; gli Aldobrandeschi la controllarono a vicende alterne fino alla fine del Trecento, quando la persero definitivamente a vantaggio degli Orsini di Pitigliano. La permanenza di Capalbio e della sua rocca nella Contea degli Orsini fu, tuttavia, molto breve, a causa della conquista da parte dei Senesi avvenuta agli inizi del Quattrocento. Da allora, la Rocca aldobrandesca fu uno degli avamposti più meridionali della Repubblica di Siena. I Senesi eseguirono dei lavori di ristrutturazione, conferendo al monumento architettonico l'aspetto attuale. Nella seconda metà del Cinquecento, con la definitiva caduta di Siena, la fortificazione passò nelle mani dei Medici, seguendo le sorti del Granducato di Toscana. Nel 1989 è stato utilizzato dal regista Duccio Tessari per gran parte delle riprese del film C'era un castello con 40 cani con Peter Ustinov e Salvatore Cascio. Palazzo Collacchioni o Rocca Aldobrandesca Indirizzo: Via Garibaldi,...
Read moreLa rocca albobrandesca si trova nel cuore del centro storico dell'omonima località della grossetana, denominata anche la piccola Atene.
La rocca sorse in epoca medievale come possedimento dell'abbazia delle tre fontane di Roma. Nel corso del duecento passò alla famiglia aldobrandeschi che la ampliarono, conferendone un aspetto ancora più fortificato; gli aldobrandeschi la controllarono a vicende alterne fino alla fine del trecento, quando la persero definitivamente a vantaggio degli Orsini di Pitigliano. La permanenza di Capalbio della sua rocca nella contea degli Orsini fu, tuttavia, molto breve, a causa della conquista da parte dei Senesi avvenuta agli inizi del quattrocento. Da allora , la rocca aldobrandescha fu uno degli avamposti più meridionali della Repubblica di Siena. I senesi nella seconda metà del cinquecento, con definitiva caduta si Siena, la fortificazione passò nelle mani dei Medici, seguendo le sorti del Granducato di Toscana. Nel 1989 è stato utilizzato dal regista Duccio Tessari per gran parte delle riprese del film C'era un castello con 40 cani con Peter Utinov e Salvatore Cascio.
La Rocca aldobrandesca di Capalbio è situata nel punto più alto del borgo ed è costituita da una torre e da un elegante palazzo signorile, addossati tra loro su un lato.
La torre costituisce il nucleo originario del complesso e si presenta a sezione quadrangolare poggiante su un basamento a scarpa cordonato; la parte alta è coronata da una merlatura sommitale che poggia su mensole che racchiudono archetti ciechi.
Palazzo Collacchioni è l'elegante palazzo signorile di epoca rinascimentale addossato alla torre sul lato corto. Il fabbricato si sviluppa su tre livelli, presenta alcune pregevoli decorazioni sulla facciata principale, dove si apre il portale che conduce al cortile interno dove è collocato un pozzo per la raccolta d'acqua nella sottostante cisterna interrata. Al suo interno sono conservati caratteristici mobili d'epoca, tra cui anche il Fortepiano Conrad Graf, suonato anche da Giacomo Puccini che spesso soggiornava presso la non lontana Torre...
Read moreMassiccia ed austera, questa possente rocca svetta dal punto più alto di Capalbio. Salire in cima all'arcigna torre è un'esperienza assolutamente da fare, non solo per visitare il monumento di per sé ma principalmente per godersi il meraviglioso panorama. Non solo Capalbio in basso, ma anche e soprattutto il mare e la foresta, il Lago di Burano ed il Monte Argentario. Uno spettacolo da assaporare lentamente, affacciandosi dal fianco di ciascuno dei merli che coronano la torre. Da lassù si vede davvero un enorme territorio. Anche ciò che doveva essere la "Centrale elettronucleare Alto Lazio", mai entrata in funzione e convertita nella "Centrale termoelettrica Alessandro Volta" ad olio/metano. La rocca di Capalbio è costituita da una torre e da un elegante palazzo signorile. La torre costituisce il nucleo originario e prende il nome dalla ricca e potente famiglia degli Aldobrandeschi che la acquistò nel corso del Duecento, mentre l'elegante palazzo signorile addossato alla torre è di epoca rinascimentale ed è noto come Palazzo Collacchioni. Pregevolissimo per eleganza e fascino il salone del camino, dove si trova anche il prezioso fortepiano (antenato del pianoforte) Conrad Graf. Ingresso a pagamento...
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