Il Ristorante: "Il Frantoio" è uno storico locale di Capalbio. L’ antico frantoio del paese, restaurato e arredato in modo ammirevole, accoglie due ampie sale (di cui una per i fumatori) e un bar dal lungo bancone che viene riccamente apparecchiato all’ora dell’aperitivo. Negli ampi spazi sono anche accolte una boutique ed una piccola libreria, curata con grande attenzione da Maria Concetta Monaci, che si occupa anche della programmazione e realizzazione degli eventi culturali che si svolgono nelle sale realizzate allo scopo, all’ultimo piano della grande struttura.
Per accoglierci al meglio, Maria Concetta ci propone da subito l'Acquacotta, una zuppa della Maremma, piatto povero tipico del luogo fatta con olio, cipolla, sedano, basilico, peperoncino, pomodori, pane raffermo, una base di parmigiano e un uovo in camicia cucinato nel brodo. Ottimo profumo, all’assaggio sento immediatamente il gusto della cipolla e del sedano, poi una nota piccante rimane nel palato. Quando l’uovo si rompe, il sapore si fa più intenso e delicato, il pane ammorbidito nel brodo é perfetto e si sente anche il formaggio. Il primo piatto che arriva per Francesca è perfetto per lei: correggioli cacio e pepe, ovvero pasta fresca all’uovo spessa, una sorta di spaghettone alla chitarra. Maria Concetta ci spiega che i correggioli erano i lacci di cuoio per gli scarponi, stringhe robuste a sezione quadrata, e che le massaie di Capalbio, fin dall'800, ne adottarono la forma in cucina, creando degli spaghettacci con la pasta fresca tirata a forza di braccia. Li assaggio da Francy, e sento l'inconfondibile sapore del formaggio unito alla nota piccante del pepe; la pasta é al dente ed é intrisa di gusto. Io, invece, ho dei tagliolini di pasta fresca ai carciofi con pancetta croccante. Si sente molto il sapore del carciofo, davvero delicato e gradevole. Secondo piatto: un peposo dell’impruneta, accompagnato da verza stufata; si tratta di uno spezzatino di carne di manzo cotto al forno con molto pepe, poco pomodoro e vino rosso. Come contorno abbiamo dei fagiolini speciali, lessati secondo una ricetta locale. Trovo davvero morbida e saporita la carne, si sente tanto il vino che non è un male! Verso fine serata abbiamo conosciuto meglio il cameriere Saverio, un ragazzo spontaneo, alla mano, pieno di consigli da darci e di storie da raccontarci. Abbiamo scherzato insieme ed è stato un piacevole incontro! Poi la titolare ci ha accompagnato al piano di sopra per darci un piccolo, gradito pensiero (un sacchetto del Frantoio pieno di biscottini!) e per farci vedere dove espongono le mostre degli artisti della zona. Restiamo impressionati, tanto che ci fermiamo qualche minuto a visionare le opere esposte - ovvero "INSULAE", una metafora contemporanea a cura di Marco Delogu & Dimitri Angelini.
La gentilezza, i consigli, la disponibilità, la comprensione del problema alimentare che afflige Francesca, e il loro dolcissimo dono in forma di dolcetti sono solo alcune delle cose che ci porteremo nel cuore. Cosa ci è piaciuto di più: l'attività di ristorazione de Il Frantoio, accompagnata alle attività culturali nello spazio espositivo annesso al ristorante, al bel punto vendita di capi femminili di qualità, al piccolo corner per la vendita di libri... rende questo luogo un angolo di grande interesse. Ci è piaciuto tanto mangiare qui, ma anche curiosare fra i libri, fra i vestiti e ammirare l'esposizione del momento nella galleria d'arte. Un locale davvero originale, pieno di cultura, tradizione e... beh, soprattutto buon cibo della tradizione di Capalbio.
Ado e Maria Concetta sono stupendi padroni di casa, vi faranno gustare dei piatti prelibati, dei sapori apparentemente semplici ma in realtà molto sofisticati, accompagnati da una carta di vini eccellente. Qualità, eleganza e cortesia: c'è tutto, e c'è l'Arte... al Frantoio si gusta anche quella! Da provare assolutamente se vi trovate a Capalbio o...
Read moreCapalbio è meravigliosa per molte ragioni. Fra le prima da enunciare, ma l elenco sarebbe veramente lungo, c'è sicuramente la affabilità delle persone maremmane e la ricchezza di materie dei dintorni. Una perfetta fucina dove tutto questo si combina alla perfezione è IL FRANTOIO. L accoglienza giá lascia comprendere come oltre che ad approfittare dei cibi e delle bevande, gli astanti saranno perennemente coccolati da un servizio delizioso come i sorrisi che elargiscono. Se non avete fretta di giungere al tavolo c'è un bar accogliente, luminoso e che assolutamente invita ad un aperitivo mentre si chiacchiera amabilmente fra amici. In estate si approfitta della coorte amabile nelle serate maremmane. Ai primi freddi si gode di una stupenda sala, egregiamente arredata con rimandi fotografici alla tradizione ma con un occhio all' arte contemporanea. Non è la mia prima volta al Frantoio, ci torno proprio perché conosco le proposte. Il personale è preparatissimo, professionale e molto paziente nel lavoro. Eleganti nei modi, i camerieri aleggiano nella sala nello stupore generale dei clienti che vedono passare piatti incantevoli ma soprattutto é piacevole all'impatto ed un rapimento di tutti i sensi. Dagli antipasti al dolce, si sfruttano i prodotti di stagione ( fa provare i porcini con pasta oppure presentati con taleggio) e i vini sono di qualità superiore con etichette storiche sia del territorio che del bel paese. Potrei scrivere molto altro ma lascio ad ognuno di voi il piacere della scoperta. Io tornerò ogni volta che l Aurelia mi condurrà in questi lidi, anche voi dovreste...
Read moreIL CUORE PULSANTE DELLA CAPALBIO CHIC
"Il Frantoio" è un antico frantoio trasformato in un bar ristorante con annesse libreria e "boutique", nonché galleria d'arte al piano superiore. È un luogo d'eccellenza piuttosto caro, che attrae tanto gli abitanti di Capalbio quanto i turisti, che vogliono essere iniziati ai segreti della Maremma grossetana. Lo stesso vale per i giovani, che a tarda sera si seggono sul muretto di fronte a fumare e a scambiarsi "canne". L' interno è dominato dal lunghissimo bancone del bar sulla sinistra, mentre a destra c'è una piccola libreria che offre testi ben selezionati, davanti alla "boutique". Di fronte al bancone c'è qualche tavolino per la ristorazione, ma la grande sala ristorante si trova in fondo. Il grande critico d'arte Phippe Daverio era uno dei frequentatori di questo grande ed eclettico locale, che è dotato anche di una terrazza esterna di fronte alla Chiesa della Provvidenza. Era anche una delle mete, in giovinezza, delle scorribande del mitico Giuliano Simonelli, soprannominato "Diluvio", che alla guida del suo "Land Rover" girava, tollerato dai Carabinieri, per la Maremma con i panetti di hashish. A suo tempo lo frequentai, oltre che con i miei familiari, con la mia povera amica buddista Francesca Sartini, deceduta...
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