Gita a Cividale del Friuli appositamente per vedere il tempietto. Che dire: si respira la storia all'interno di questo luogo che riporta al tempo dei Longobardi. Le figure femminili che sovrastano il visitatore, sono magnetiche, bianchissime, levigate, la decorazione a tralci di vite della lunetta sembra un pizzo raffinatissimo, l'atmosfera è quella di un luogo sacro sospeso nel tempo. Stucchi e affreschi (purtroppo quasi illeggibili) decorano le pareti, mentre affreschi ben conservati si svelano sulla volta dell'abside con gruppi di santi, un'adorazione dei magi ed un Cristo in una mandorla. Il tempietto è tutt'ora in restauro, gli stalli in legno della cantoria vedono quasi terminati gli interventi conservativi ma occorrerà del tempo per il completo ripristino. Sotto il pavimento dell'unica navata sono emerse delle sepolture ed anche questa parte attende la definitiva sistemazione, tuttavia il luogo non perde il suo fascino misterioso. Il biglietto d'ingresso al tempio (ridotto per i soci FAI) consente anche di visitare una piccola mostra di tessuti ed abiti realizzati secondo le tecniche ed i modelli dell'era longobarda. Molto bello anche il chiostro dell'antico monastero ed il piccolo vigneto che affaccia sulla riva del fiume. Interessante e ricco di informazioni il video che illustra la storia, l'architettura e gli affreschi: pensato per studenti e scolaresche risulta molto utile per qualsiasi visitatore. Il complesso rientra nei siti Unesco e fa parte di un percorso dedicato ai Longobardi in Italia, per gli appassionati ricordo il Monastero di Torba (in provincia di Varese) bene Fai, visitabile con tutto il complesso archeologico del Castelseprio. Vi rimangono testimonianze del periodo longobardo e ancora sono in corso scavi che hanno restituito lo scheletro di un cavallo e si cercano ora le spoglie di un guerriero o di un personaggio di alto rango cui...
Read moreIl restauro al momento in corso permette una visita molto particolare e da una prospettiva diversa rispetto al percorso che avevo seguito alcuni anni fa, ma il fascino rimane eguale, anzi. I lavori consentono una visone ravvicinata degli antichi stalli gotici, di indiscutibile suggestione. Si possono visitare le celle delle monache ed altre stanze della vita conventuale comune ed individuale. La punta di diamante, indubbiamente, è costituita dal cosiddetto " Tempietto longobardo" in realtà, credo, cappella palatina all'interno di un complesso stratificato di edifici che erano il centro nevralgico del potere ducale e residenza del gastaldo in epoca alto medioevale. La bellezza di ciò che rimane, ed è già molto, specie se riferito alle testimonianza coeve, è di altissima qualità e raffinatezza di esecuzione, segno tangibile di una corte e di una città in relazione con una pluralità di artisti e maestri lapicidi, dove, oltre alla indubbia influenza bizantina, si possono anche cogliere i valori ed il gusto, molto colto, della committenza longobarda. Era, in definitiva, avvenuto ciò che è ben descritto da Paolo Diacono, nella sua Historia Langobardorum: durante un assedio a Ravenna, agli inizi del VII secolo. un guerriero longobardo, di origine sveva, abbandona i suoi per andare a difendere una città, affascinato dalla sua bellezza e dalla sua potente architettura. Muore, ed i ravennati, lo ricorderanno con una epigrafe, scritta in una lingua che probabilmente lui stesso non avrebbe compreso, Un antesignano, non un traditore, come si può leggere in una bellissima pagina di un racconto di Borges, nel libro " L' Aleph", dove, tra l'altro vi è, in un altro breve testo, un chiaro rimando ad Aquileia. Una vista da non perdere, quindi, per una ricognizione diretta di un'epoca, individuata in una delle sue manifestazioni artistiche più alte, almeno qui,...
Read moreL’oratorio di Santa Maria in Valle è un piccolo edificio di origini longobarde che si trova all'interno del Monastero di Santa Maria in Valle. Di esso si ignora l’originale destinazione d’uso tanto che il termine Tempietto con cui è conosciuto sembra improprio. Nel corso della sua storia molti sono stati gli interventi di ristrutturazione in epoche diverse. Quello che oggi si può notare è che trattasi di un luogo di culto in cui sono presenti stili architettonici decisamente diversi tra loro. Il corpo centrale è a pianta quadrata con pareti laterali in cui si notano alcuni affreschi mentre il presbiterio si presenta con tre absidi. Una serie di colonne sostengono degli architravi su cui si sviluppano delle volte finemente affrescate. La facciata interna dell’ingresso sembra la più antica ed è sicuramente l’elemento più interessante, riccamente lavorata e rifinita di stucchi in molte delle sue parti inferiori, mentre nella parte alta emergono, in altorilievo, sei belle rappresentazioni di donne, sei Sante alcune delle quali non identificate. All'ingresso dell’Oratorio (Tempietto) è quasi sempre presente un volontario autorizzato che offre dettagliate spiegazioni. L’uscita del tempietto avviene da un passaggio pedonale pensile sul fiume Natisone (una bella veduta) realizzato a suo tempo in modo che i visitatori dell’Oratorio non fossero obbligati a passare attraverso...
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