Splendido, affascinante museo, ospitato in un palazzo palladiano che diviene il degno custode. Siamo nel centro, nel cuore stesso dell'antico potere longobardo, in una successione, antica che gli scavi archeologici hanno rilevato, del complesso di edifici che formava la corte ducale e della residenza del gastaldo. Mura possenti, pietre a vista, segni di un passato glorioso denso di richiami e suggestioni. Un alto medioevo da scoprire o da riconsiderare, oltre i facili stereotipi di una inarrestabile decadenza, anche causata dall'arrivo dei Longobardi. Tutt'altro si rivela in questi saloni, dove, si susseguono, tra lo stupore, manufatti di assoluto pregio e di rara bellezza, per lo più riesumati da contesti funerari friulani. Fibule, spille, monili, testimonianze della vita quotidiana, ori, rari vetri ed oggetti di bronzo, le armi dei guerrieri, le sepolture, che rivelano i culti antichi o stratificati, dedotti da altre culture e tradizioni con i quali questo popolo affascinante e guerriero, è venuto in contatto, testimoniando, tra l'altro, la sua capacità di assimilazione e di attrazione. Poi: da Julium Carnicum, l'odierna Zuglio, reperti bronzei provenienti da scavi nel foro della città romana, tra questi uno straordinario clipeo, un busto virile ed una tavola in bronzo la cui lettura ancora commuove, di assoluta bellezza. Personale gentile e preparato, sorveglianza discreta, teche espositive bene illuminate, spiegazioni su pannelli bilingui che guidano il visitatore: ci siamo. Ascensori, bagni comodi e puliti, cassette di sicurezza all'ingresso, biglietto dal prezzo quasi ridicolo, per quanto offerto. Forse, a mio giudizio, si potrebbe ipotizzare, in futuro, anche ad un vero e proprio bookshop e ad un punto di ristoro o, almeno, di sosta meditata. Da vedere, quindi, assolutamente e capire. Un'esperienza molto bella ed appagante. Grazie.