La zona Bicocca, ex area industriale, negli anni 90 era un non luogo di periferia, senza identità, viene convertita in un polo della cultura. Uno dei progetti più interessanti è quello della fondazione Pirelli, che trasforma i vecchi hangar, con le immense navate in acciaio, dove si fabbricavano treni, in 15000 mq espositivi dedicati all'arte contemporanea. Pirelli hangar bicocca si raggiunge facilmente, sia con la metro m5 che con la m1, l'ingresso è gratuito. Se si vogliono evitare file per la registrazione, si può fare on line. Si viene accolti nello shed, l'edificio in mattoni che racchiude l'atrio con comodi divano, l'info point e il bistrot. Da qui si accede alle tre grandi sale navate che ospitano le esposizioni. Una di queste, "i sette palazzi celesti" di Anselm Kiefer, è permanente. Si rimane colpiti da questa installazione qui dal 2004, che è la più grande di kiefer e anche il marchio di fabbrica degli hangar pirelli. Sotto l'immensa navata, illuminate da una luce mistica, sette enormi torri, alte da 13 a 19 metri, svettano precarie con le loro strutture di lastre in cemento, libri in piombo, simboleggiando un antico cammino spirituale per arrivare a Dio. Attualmente, sotto le altre due navate sono ospitate altri due percorsi. Il primo, quello di Dineo Seshee Bopape, artista sudafricana, presenta installazioni ambientali materiche, video, tracce sonore, disegni a parete, strutture vernacolari, utilizzando materiali quali argilla, cenere, carbone, al fine di creare passaggi sensoriali. Molto interessante l'esposizione "neons corridors rooms"di Bruce Nauman, che dagli anni 60 studia temi della condizione umana, il rapporto con il linguaggio, il corpo, il controllo, l'identità. Molte opere sono stretti e lunghi corridoi illuminati da luci al neon, passaggi forzati, inquadrati da telecamere che trasmettono su tv all'interno dei percorsi. L'opera kassel corridor, elliptical space, richiede che il visitatore, solo una per volta, abbia la chiave per entrare (si deve prenotare lo slot) e possa scegliere di trascorrere il tempo voluto, fino ad un'ora, all'interno dello stretto corridoio ellittico, alle cui estremità ci sono due sottili aperture, dal quale il pubblico esterno può vedere ed interagire con il fruitore all'interno, ma non può entrare nello spazio. Si indaga così sul rapporto tra pubblico e privato. Io sono riuscito ad avere lo slot ed è stata una esperienza unica!