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Church of Saint Conrad — Attraction in Molfetta

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Church of Saint Conrad
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via Entica della Chiesa, 70056, 70056 Molfetta BA, Italy
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Dentro Le Mura
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Vicolo Campanile, 6, 70056 Molfetta BA, Italy
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Via Piazza, 62, 70056 Molfetta BA, Italy
Nell'Antico Borgo B&B
Via Sant'Andrea, 14/16, 70056 Molfetta BA, Italy
SANT'ANDREA APARTMENT
Via Sant'Andrea, 16, 70056 Molfetta BA, Italy
Inde à la terre
Via Amente, 14, 70056 Molfetta BA, Italy
BorgoAntico34 - Luxury Room
Via Domenico Picca, 34, 70056 Molfetta BA, Italy
Le Bifore B&B
Via Amente, 32, 70056 Molfetta BA, Italy
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Church of Saint Conrad
ItalyApuliaMolfettaChurch of Saint Conrad

Basic Info

Church of Saint Conrad

Via chiesa vecchia, 70056 Molfetta BA, Italy
4.6(619)
Closed
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Accessibility
attractions: Molfetta Diocesan Museum, Sala dei Templari, restaurants: Mezzopieno, Bar Al Duomo - Panzerottificio Molfetta, La Chiazzod, Sea Chef - Ristorante - Molfetta, Dentro Le Mura, Cantine Pop, Sapemore - il cuciniNostrano, Norcineria Vetusta Nursia, I due Foscari - Ristorante dal 1984, Pàlato Café & Bistrot
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Reviews of Church of Saint Conrad

4.6
(619)
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5.0
1y

Informazioni trovate online: La struttura venne edificata tra il 1150 e fine '200 ed era dedicata a Santa Maria Assunta. Inizialmente era la cattedrale di Molfetta ma questo titolo passò alla Cattedrale di Santa Maria Assunta nel 1785.

Non si possiede il chronicon che attesti con certezza la data di fondazione del duomo corradiano di Molfetta, a causa della dispersione totale della documentazione custodita nell'archivio episcopale avvenuta con il sacco francese del 1529. Altresì si rintracciano diverse menzioni sui diversi status quo della fabbrica e dell'annesso palazzo vescovile: nel 1185, nel testamento di tal Griso di Sifando, conservato a Cava de'Tirreni; e in alcuni atti testamentari, lasciti o devoluzioni di beni, vergati nel 1236, 1256, 1270, 1285, dai quali risulta che in data avanzata l'edificio non doveva essere stato ancora portato a termine. Per quanto concerne quest'ultimo regesto di date, tuttavia si dovette trattare piuttosto di lavori di rifinitura giacché, a quanto si desume dal fondamentale atto del 1185, già in quell'anno si poteva prevedere un completamento della fabbrica in tempi ragionevoli. Alcune somme lasciate in testamento erano destinate all'acquisto di arredi liturgici, ossia un calice e un turibolo per il servizio ordinario dell'altare maggiore.

La chiesa di San Corrado costituisce un singolare esempio dell'architettura romanico-pugliese. Essa è infatti la maggiore delle chiese romaniche con la navata centrale coperta da tre cupole in asse impostate su tamburo a pianta esagonale, rispetto alle altre aventi la copertura del tipo a capriate e tegole sovrapposte.

La costruzione, a pianta basilicale asimmetrica, è divisa in tre navate da pilastri cruciformi con colonne addossate e la navata centrale presenta una copertura a tre cupole in asse, come già riportato, di altezza variabile (quella centrale è considerevolmente più alta delle due di estremità), mentre le navate laterali sono coperte con tetti spioventi, a una falda ciascuna, con tegole costituite da chiancarelle della stessa tipologia della copertura dei famosi trulli. Stesso tipo di chiancarelle, assemblate a punta di diamante con sei falde convergenti al centro verso l'alto per ciascuna cupola (allo scopo di assecondare la pianta esagonale dei tamburi di base), ricoprono le tre cupole centrali.

La facciata rivolta a occidente, che oggi appare quella principale, è spoglia, a differenza di quella di mezzogiorno, che presenta tre finestre tardo rinascimentali, stemmi di alti prelati, un'immagine di papa Innocenzo VIII e le statue di san Corrado e san Nicola. Ciò si spiega col fatto che all'epoca della costruzione e fino al 1882 quella facciata, così come tutto il prospetto occidentale della città vecchia erano a picco sul mare.

Addossate al duomo sono delle cappelle gentilizie costruite all'esterno dell'edificio per l'esiguità dello spazio interno, che figurano come piccoli edifici autonomi. Le quattro costruzioni furono realizzate tra il 1400 e il 1460 circa.

Il complesso strutturale è serrato tra due torri campanarie. Le torri sono state completate entro il 1256, anno in cui una donazione viene destinata alla posa in opera della campana maggiore. Queste (quella di mezzogiorno detta campanaria perché sede fisica del campanile, l'altra, più prossima al lato mare, di vedetta perché utilizzata a tale scopo per il preventivo avvistamento di eventuali incursioni saracene) sono gemelle, di base quadrata, a tre ripiani, alte 39 metri, aperte sui quattro lati da finestre bifore e monofore.

Nell'interno il corredo artistico è scarno ma essenziale; un fonte battesimale del 1518, un prezioso paliotto con bassorilievo del XIV secolo, un pluteo in pietra del XII secolo che rappresenta una cerimonia pontificale e il Redentore del XIII secolo. Caratteristica è l'acquasantiera del XII secolo, la quale raffigurante un uomo, probabilmente saraceno, che regge un bacile in cui nuota un pesce, simbolo ricorrente nell'iconografia religiosa. L'altare maggiore è in stile barocco ed è collocato nell'abside...

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5.0
25w

La chiesa, eretta tra XII e XIII secolo, in stile romanico pugliese, è dedicata al culto del patrono, S. Corrado di Baviera.

Caratterizzano la struttura tre cupole in asse e due torri, l’una campanaria e l’altra, d’avvistamento, che guarda il mare. Sulla facciata a Sud, la più antica, è visibile lo stemma del vescovo di Molfetta che nel 1484 diventò Papa col nome di Innocenzo VIII e, in alto a destra, una piccola meridiana. L’abside, secondo un tipico sistema pugliese, è chiusa da un muro continuo interrotto da una finestra con decorazioni in caratteri cufici e leoni stilofori. Archi ciechi si intrecciano in un motivo di gusto arabo.

Le cappelle laterali risalgono al XV- XVI secolo. L’interno, vasto e suggestivo, è suddiviso in tre navate; quella centrale è dominata da tre cupole di diversa altezza: la più antica e decorata è sul transetto. I capitelli dei quattro pilastri cruciformi sono scolpiti con motivi zoomorfi, antropomorfi e vegetali. Risalente al XII secolo, l’acquasantiera, detta del saraceno, posta a destra dell’ingresso meridionale, ci mostra un uomo dai tratti africani che regge la vasca dell’acqua. Un altorilievo in pietra detto del Redentore, del XIII secolo, fa oggi da base all’altare.

Orari di apertura

Dal Lunedì alla Domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.00  -  Dalle ore 16.00...

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5.0
1y

EX CATTEDRALE Siamo stati a Molfetta il 15-08-24 e durante la visita al centro storico, siamo arrivati sul porto. Un po delusi per la scarsa presenza di gente nonostante il 15 agosto ma questo esula la bellezza dei monumenti e di tutto il piccolo centro storico. Il porto ed il mare fa da contorno a questo bellissimo Duomo che assunse il nome di San Corrado patrono di Molfetta. Fino al 1785 è stata la cattedrale della diocesi di Molfetta. Venne costruita fra il 1150 e la fine del 1200 e dedicata a Santa Maria Assunta; fino al 1671 fu sede dell'unica parrocchia di Molfetta. Il complesso strutturale è chiuso tra due torri campanarie. Queste (quella di mezzogiorno detta campanaria perché sede fisica del campanile, l'altra, più prossima al lato mare, di vedetta perché utilizzata a tale scopo per avvistamenti in caso di incursioni saracene) sono gemelle, di base quadrata, a tre ripiani, alte 39 metri, aperte sui quattro lati da finestre bifore e monofore. Consigliatissima la visita Ciao da Roby e Lucy da S....

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Mattia AlbaneseMattia Albanese
Informazioni trovate online: La struttura venne edificata tra il 1150 e fine '200 ed era dedicata a Santa Maria Assunta. Inizialmente era la cattedrale di Molfetta ma questo titolo passò alla Cattedrale di Santa Maria Assunta nel 1785. Non si possiede il chronicon che attesti con certezza la data di fondazione del duomo corradiano di Molfetta, a causa della dispersione totale della documentazione custodita nell'archivio episcopale avvenuta con il sacco francese del 1529. Altresì si rintracciano diverse menzioni sui diversi status quo della fabbrica e dell'annesso palazzo vescovile: nel 1185, nel testamento di tal Griso di Sifando, conservato a Cava de'Tirreni; e in alcuni atti testamentari, lasciti o devoluzioni di beni, vergati nel 1236, 1256, 1270, 1285, dai quali risulta che in data avanzata l'edificio non doveva essere stato ancora portato a termine. Per quanto concerne quest'ultimo regesto di date, tuttavia si dovette trattare piuttosto di lavori di rifinitura giacché, a quanto si desume dal fondamentale atto del 1185, già in quell'anno si poteva prevedere un completamento della fabbrica in tempi ragionevoli. Alcune somme lasciate in testamento erano destinate all'acquisto di arredi liturgici, ossia un calice e un turibolo per il servizio ordinario dell'altare maggiore. La chiesa di San Corrado costituisce un singolare esempio dell'architettura romanico-pugliese. Essa è infatti la maggiore delle chiese romaniche con la navata centrale coperta da tre cupole in asse impostate su tamburo a pianta esagonale, rispetto alle altre aventi la copertura del tipo a capriate e tegole sovrapposte. La costruzione, a pianta basilicale asimmetrica, è divisa in tre navate da pilastri cruciformi con colonne addossate e la navata centrale presenta una copertura a tre cupole in asse, come già riportato, di altezza variabile (quella centrale è considerevolmente più alta delle due di estremità), mentre le navate laterali sono coperte con tetti spioventi, a una falda ciascuna, con tegole costituite da chiancarelle della stessa tipologia della copertura dei famosi trulli. Stesso tipo di chiancarelle, assemblate a punta di diamante con sei falde convergenti al centro verso l'alto per ciascuna cupola (allo scopo di assecondare la pianta esagonale dei tamburi di base), ricoprono le tre cupole centrali. La facciata rivolta a occidente, che oggi appare quella principale, è spoglia, a differenza di quella di mezzogiorno, che presenta tre finestre tardo rinascimentali, stemmi di alti prelati, un'immagine di papa Innocenzo VIII e le statue di san Corrado e san Nicola. Ciò si spiega col fatto che all'epoca della costruzione e fino al 1882 quella facciata, così come tutto il prospetto occidentale della città vecchia erano a picco sul mare. Addossate al duomo sono delle cappelle gentilizie costruite all'esterno dell'edificio per l'esiguità dello spazio interno, che figurano come piccoli edifici autonomi. Le quattro costruzioni furono realizzate tra il 1400 e il 1460 circa. Il complesso strutturale è serrato tra due torri campanarie. Le torri sono state completate entro il 1256, anno in cui una donazione viene destinata alla posa in opera della campana maggiore. Queste (quella di mezzogiorno detta campanaria perché sede fisica del campanile, l'altra, più prossima al lato mare, di vedetta perché utilizzata a tale scopo per il preventivo avvistamento di eventuali incursioni saracene) sono gemelle, di base quadrata, a tre ripiani, alte 39 metri, aperte sui quattro lati da finestre bifore e monofore. Nell'interno il corredo artistico è scarno ma essenziale; un fonte battesimale del 1518, un prezioso paliotto con bassorilievo del XIV secolo, un pluteo in pietra del XII secolo che rappresenta una cerimonia pontificale e il Redentore del XIII secolo. Caratteristica è l'acquasantiera del XII secolo, la quale raffigurante un uomo, probabilmente saraceno, che regge un bacile in cui nuota un pesce, simbolo ricorrente nell'iconografia religiosa. L'altare maggiore è in stile barocco ed è collocato nell'abside semicircolare.
ROBERTO RIVIECCIOROBERTO RIVIECCIO
EX CATTEDRALE Siamo stati a Molfetta il 15-08-24 e durante la visita al centro storico, siamo arrivati sul porto. Un po delusi per la scarsa presenza di gente nonostante il 15 agosto ma questo esula la bellezza dei monumenti e di tutto il piccolo centro storico. Il porto ed il mare fa da contorno a questo bellissimo Duomo che assunse il nome di San Corrado patrono di Molfetta. Fino al 1785 è stata la cattedrale della diocesi di Molfetta. Venne costruita fra il 1150 e la fine del 1200 e dedicata a Santa Maria Assunta; fino al 1671 fu sede dell'unica parrocchia di Molfetta. Il complesso strutturale è chiuso tra due torri campanarie. Queste (quella di mezzogiorno detta campanaria perché sede fisica del campanile, l'altra, più prossima al lato mare, di vedetta perché utilizzata a tale scopo per avvistamenti in caso di incursioni saracene) sono gemelle, di base quadrata, a tre ripiani, alte 39 metri, aperte sui quattro lati da finestre bifore e monofore. Consigliatissima la visita Ciao da Roby e Lucy da S. Anastasia (Na)
beby blubeby blu
il Duomo di Molfetta, edificata tra il 1150 e la fine del secolo seguente e dedicata a san Corrado di Baviera, patrono della città, è in stile romanico-pugliese. Affacciata sul porto, con le sue due caratteristiche torri, costituisce parte essenziale del paesaggio cittadino e ne caratterizza inequivocabilmente lo skyline. A tutti gli effetti è il simbolo di Molfetta. Interessanti gli interni formati da tre campate sovrastate da cupole alle quali si affiancano navatelle a semibotte, alti pilastri con capitelli decorati con vegetali, l'acquasantiera del "Moro" in cui un uomo, probabilmente un saraceno, regge un bacile nel quale vi è un pesce che nuota ed un pluteo in pietra con 13 personaggi che dovrebbero rappresentare una cerimonia. Caratteristico il colore rosa che il duomo assume al tramonto nelle giornate di sole.
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Informazioni trovate online: La struttura venne edificata tra il 1150 e fine '200 ed era dedicata a Santa Maria Assunta. Inizialmente era la cattedrale di Molfetta ma questo titolo passò alla Cattedrale di Santa Maria Assunta nel 1785. Non si possiede il chronicon che attesti con certezza la data di fondazione del duomo corradiano di Molfetta, a causa della dispersione totale della documentazione custodita nell'archivio episcopale avvenuta con il sacco francese del 1529. Altresì si rintracciano diverse menzioni sui diversi status quo della fabbrica e dell'annesso palazzo vescovile: nel 1185, nel testamento di tal Griso di Sifando, conservato a Cava de'Tirreni; e in alcuni atti testamentari, lasciti o devoluzioni di beni, vergati nel 1236, 1256, 1270, 1285, dai quali risulta che in data avanzata l'edificio non doveva essere stato ancora portato a termine. Per quanto concerne quest'ultimo regesto di date, tuttavia si dovette trattare piuttosto di lavori di rifinitura giacché, a quanto si desume dal fondamentale atto del 1185, già in quell'anno si poteva prevedere un completamento della fabbrica in tempi ragionevoli. Alcune somme lasciate in testamento erano destinate all'acquisto di arredi liturgici, ossia un calice e un turibolo per il servizio ordinario dell'altare maggiore. La chiesa di San Corrado costituisce un singolare esempio dell'architettura romanico-pugliese. Essa è infatti la maggiore delle chiese romaniche con la navata centrale coperta da tre cupole in asse impostate su tamburo a pianta esagonale, rispetto alle altre aventi la copertura del tipo a capriate e tegole sovrapposte. La costruzione, a pianta basilicale asimmetrica, è divisa in tre navate da pilastri cruciformi con colonne addossate e la navata centrale presenta una copertura a tre cupole in asse, come già riportato, di altezza variabile (quella centrale è considerevolmente più alta delle due di estremità), mentre le navate laterali sono coperte con tetti spioventi, a una falda ciascuna, con tegole costituite da chiancarelle della stessa tipologia della copertura dei famosi trulli. Stesso tipo di chiancarelle, assemblate a punta di diamante con sei falde convergenti al centro verso l'alto per ciascuna cupola (allo scopo di assecondare la pianta esagonale dei tamburi di base), ricoprono le tre cupole centrali. La facciata rivolta a occidente, che oggi appare quella principale, è spoglia, a differenza di quella di mezzogiorno, che presenta tre finestre tardo rinascimentali, stemmi di alti prelati, un'immagine di papa Innocenzo VIII e le statue di san Corrado e san Nicola. Ciò si spiega col fatto che all'epoca della costruzione e fino al 1882 quella facciata, così come tutto il prospetto occidentale della città vecchia erano a picco sul mare. Addossate al duomo sono delle cappelle gentilizie costruite all'esterno dell'edificio per l'esiguità dello spazio interno, che figurano come piccoli edifici autonomi. Le quattro costruzioni furono realizzate tra il 1400 e il 1460 circa. Il complesso strutturale è serrato tra due torri campanarie. Le torri sono state completate entro il 1256, anno in cui una donazione viene destinata alla posa in opera della campana maggiore. Queste (quella di mezzogiorno detta campanaria perché sede fisica del campanile, l'altra, più prossima al lato mare, di vedetta perché utilizzata a tale scopo per il preventivo avvistamento di eventuali incursioni saracene) sono gemelle, di base quadrata, a tre ripiani, alte 39 metri, aperte sui quattro lati da finestre bifore e monofore. Nell'interno il corredo artistico è scarno ma essenziale; un fonte battesimale del 1518, un prezioso paliotto con bassorilievo del XIV secolo, un pluteo in pietra del XII secolo che rappresenta una cerimonia pontificale e il Redentore del XIII secolo. Caratteristica è l'acquasantiera del XII secolo, la quale raffigurante un uomo, probabilmente saraceno, che regge un bacile in cui nuota un pesce, simbolo ricorrente nell'iconografia religiosa. L'altare maggiore è in stile barocco ed è collocato nell'abside semicircolare.
Mattia Albanese

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il Duomo di Molfetta, edificata tra il 1150 e la fine del secolo seguente e dedicata a san Corrado di Baviera, patrono della città, è in stile romanico-pugliese. Affacciata sul porto, con le sue due caratteristiche torri, costituisce parte essenziale del paesaggio cittadino e ne caratterizza inequivocabilmente lo skyline. A tutti gli effetti è il simbolo di Molfetta. Interessanti gli interni formati da tre campate sovrastate da cupole alle quali si affiancano navatelle a semibotte, alti pilastri con capitelli decorati con vegetali, l'acquasantiera del "Moro" in cui un uomo, probabilmente un saraceno, regge un bacile nel quale vi è un pesce che nuota ed un pluteo in pietra con 13 personaggi che dovrebbero rappresentare una cerimonia. Caratteristico il colore rosa che il duomo assume al tramonto nelle giornate di sole.
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