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Chiesa di San Giacomo Apostolo — Attraction in Ragusa

Name
Chiesa di San Giacomo Apostolo
Description
Nearby attractions
Giardino Ibleo
P.zza G. B. Odierna, 97100 Ragusa RG, Italy
Ragusa Ibla
Via Giardino, 5, 97100 Ragusa RG, Italy
Ancient Portal of San Giorgio
Via dei Normanni, 97100 Ragusa RG, Italy
Chiesa di San Vincenzo Ferreri
Via Giardino, 8, 97100 Ragusa RG, Italy
Casa Museo Appiano
Via Valverde, 69, 97100 Ragusa RG, Italy
Duomo di San Giorgio
Salita Duomo, 1, 97100 Ragusa RG, Italy
Chiesa di San Giuseppe
Via Valverde, 9, 97100 Ragusa RG, Italy
Nearby restaurants
Cantunera Ibla
Largo San Domenico, 18, Via Giardino, 4, 97100 Ragusa RG, Italy
Risìu
Via dei Normanni, 13, 97100 Ragusa RG, Italy
Osteria del Pane Cunzato
Chiasso di Marco, 2, 97100 Ragusa RG, Italy
Quattro Gatti
Via Valverde, 95, 97100 Ragusa RG, Italy
A' Rusticana
Vico Domenico Morelli, 4, 97100 Ragusa RG, Italy
OFF Odierna Finestra Ferreri
Via Giardino, 5, 97100 Ragusa RG, Italy
Monsù
Corso XXV Aprile, 84, 97100 Ragusa RG, Italy
Ciaciò Pane&Vino
Piazza G.B. Hodierna, Corso XXV Aprile, 102, 97100 Ragusa RG, Italy
Cenobio • Osteria dei Frati
Viale Margherita, 41, 97100 Ragusa RG, Italy
Ristorante ll Barocco
Via Orfanotrofio, 27/29, 97100 Ragusa RG, Italy
Nearby hotels
Hotel Antico Convento • Ritiro Con Vista
Viale Margherita, 41, 97100 Ragusa RG, Italy
Arà
Via Tenente la Rocca, 4, 97100 Ragusa RG, Italy
Hotel Il Barocco
Via Santa Maria La Nova, 1, 97100 Ragusa RG, Italy
B&B Terrazza Dei Sogni
Vico Domenico Morelli, 8, 97100 Ragusa RG, Italy
Residenza Donnafugata B&B
Vico Domenico Morelli, 11, 97100 Ragusa RG, Italy
Casa Vacanze Giardino Botanico
Via Giardino, 21, 97100 Ragusa RG, Italy
Innesti B&B
Viale Margherita, 35, 97100 Ragusa RG, Italy
Hybla Life Rooms - Holiday House
Via Giardino, 1, 97100 Ragusa RG, Italy
Casagio'
Via Valverde, 97, 97100 Ragusa RG, Italy
Cuturissi Hospitality & Wellness - Ragusa Ibla
Via Giavante, 20, 97100 Ragusa RG, Italy
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Chiesa di San Giacomo Apostolo things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Chiesa di San Giacomo Apostolo
ItalySicilyRagusaChiesa di San Giacomo Apostolo

Basic Info

Chiesa di San Giacomo Apostolo

Via del Portale, 17, 97100 Ragusa RG, Italy
4.4(53)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Accessibility
attractions: Giardino Ibleo, Ragusa Ibla, Ancient Portal of San Giorgio, Chiesa di San Vincenzo Ferreri, Casa Museo Appiano, Duomo di San Giorgio, Chiesa di San Giuseppe, restaurants: Cantunera Ibla, Risìu, Osteria del Pane Cunzato, Quattro Gatti, A' Rusticana, OFF Odierna Finestra Ferreri, Monsù, Ciaciò Pane&Vino, Cenobio • Osteria dei Frati, Ristorante ll Barocco
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4.5

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Ragusa Ibla

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4.8

(1.1K)

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Ancient Portal of San Giorgio

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4.6

(146)

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Chiesa di San Vincenzo Ferreri

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4.3

(37)

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Enjoy a farm-to-table meal made by locals
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Tue, Dec 9 • 11:30 AM
96017, Noto, Sicily, Italy
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Experience the authentic Sicily
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Tue, Dec 9 • 10:30 AM
96017, Noto, Sicilia, Italy
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Discovering Ragusa Baroque
Discovering Ragusa Baroque
Tue, Dec 9 • 3:00 PM
97100, Ragusa, Sicily, Italy
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Cantunera Ibla

Risìu

Osteria del Pane Cunzato

Quattro Gatti

A' Rusticana

OFF Odierna Finestra Ferreri

Monsù

Ciaciò Pane&Vino

Cenobio • Osteria dei Frati

Ristorante ll Barocco

Cantunera Ibla

Cantunera Ibla

4.7

(743)

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Risìu

Risìu

4.8

(369)

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Osteria del Pane Cunzato

Osteria del Pane Cunzato

4.9

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Quattro Gatti

Quattro Gatti

4.4

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Reviews of Chiesa di San Giacomo Apostolo

4.4
(53)
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5.0
1y

Quasi al centro del Giardino Ibleo si può ammirare oggi la chiesa di San Giacomo Apostolo che nasce a partire dal XIII secolo e si arricchisce delle spoglie della chiesa di San Teodoro crollata con il terremoto del 1693.

Nel XIII secolo con l’avvento dei Chiaramonte si ebbe un incremento delle costruzioni religiose a Ibla, per questo, probabilmente fra il 1283 ed il 1392 sorgeva questa chiesa (l’aquila aragonese sopra l’altare maggiore starebbe ad indicare quel periodo). Alla chiesa fu associata una Confraternita con compito di curare il servizio alle funzioni.

E’ fra le chiese visitate dal Monsignor Platamone nel 1542. A quei tempi era a tre navate, ma il terremoto ibleo la rovinava così come la limitrofa chiesa di San Teodoro tanto che si decideva di ricostruirne una sola ad unica navata e ricavare la sacrestia dalla seconda che veniva cancellata. Già dai primi anni del dopo terremoto si iniziano i lavori e nei primi del settecento si provvede alla copertura lignea.

Nel 1770 per le valenti opere prestate il vescovo di Siracusa promuoveva la Confraternita in Arciconfraternita.

La facciata attuale è un’ulteriore ricostruzione visto che nel 1901 la precedente era andata distrutta. Su disegni dell’ingegner Giuseppe Pinelli i lavori furono completati da Antonio Ingallina nel marzo 1902. L’originale presentava quindici mensoloni riccamente scolpiti (da alcuni giudicati cinquecenteschi e di scuola gagginesca) che essendo posizionati sul prospetto al secondo ordine dovevano servire a reggere le gallerie laterali non più realizzate dopo il terremoto e quindi tolti nell’ultimo restauro.

Oggi la facciata si presenta suddivisa in tre ordini: quello inferiore con ingresso principale fra due colonnine con capitelli corinzi, il secondo con una finestra con lunetta da cui prende luce l’interno, l’ultimo con il campanile circondato da una balaustra interrotta da una scultura con San Giorgio Cavaliere fiancheggiato da due statue rappresentanti S. Anna e Maria SS. Bambina a destra e San Giovanni Evangelista a sinistra.

Due le campane: una, la più grande, recante i nomi dei procuratori della chiesa risale al 1703; sulla piccola la data è illeggibile.

All’interno, nell’unica navata, ben undici altari (cinque per lato) di cui tre, nell’area della cappella maggiore, riccamente decorati da Giuseppe Calvo nel 1888. La luce è assicurata da modeste finestre rettangolari poste fra un cornicione e quello che resta di un controsoffitto ligneo.

Entrando a destra sopra il primo altare c’è un quadro dedicato a San Cristoforo che lo rappresenta sia da giovane che da vecchio, con il Bambino sulle spalle, opera del 1720 del reverendo don Filippo De Stefano da Ferla; sul secondo altare un quadro che rappresenta la Morte del giusto attribuibile a don Giuseppe Pugliarello da Siracusa. Segue un confessionale con pulpito mentre il terzo altare è adornato da una tela dedicata alla Madonna della Luce opera di Ignazio Scacco del 1719; segue, infine, l’ultimo altare laterale che contiene un quadro con San Giovanni Evangelista dello stesso autore.

Nell’area absidale si osservano tre altari: quello destro presenta un quadro della Madonna che appare a San Francesco di Paola dipinto da don Giuseppe Pugliarello da Siracusa nel 1719, a cui si affianca un piccolo gruppo statuario con Dio padre circondato dagli angeli. A sinistra, invece, fra colonne dorate che reggono un tempietto ad arco spezzato in cui troneggia il Dio Padre circondato dagli angeli il Crocifisso fra la Maddalena e l’Addolorata. Sull’altare maggiore un’aquila aragonese scolpita in pietra asfaltica e in una nicchia la bella statua di San Giacomo (di autore ignoto, recuperata intatta dopo il terremoto ed oggi in una teca) con mantello a fiori dorati su sfondo rosso e blu. In basso una recente urna con...

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5.0
7y

Una chiesa ⛪ edificata sulle spoglie della chiesa di San Teodoro. L’attuale edificazione risale al XIII secolo ed è inserita al centro del giardino ibleo. Tra le particolarità la statua di San Giacomo posizionata nell’altare principale dell’abside e l’icona di Santa Maria della Luce, protettrice delle partorienti. In sagrestia si trova una lastra in pietra pece molto antica con la Madonna della Luce analoga a quell'edicola sacra presente sul lato destro della chiesa (sul muro della sacrestia) opera del pittore ragusano Lo Presti del 1892 (la tradizione proviene dalla preesistente chiesa di San Teodoro sembra edificata sul tempio pagano dedicato alla dea Lucina). Una leggenda dice che se si tenta di spostarla si...

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3.0
1y

visit outside only as closed and inside very pretty that we no luckily as church in italy a bit hard to control sometimes. time...

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Giuseppe GuarinoGiuseppe Guarino
Quasi al centro del Giardino Ibleo si può ammirare oggi la chiesa di San Giacomo Apostolo che nasce a partire dal XIII secolo e si arricchisce delle spoglie della chiesa di San Teodoro crollata con il terremoto del 1693. Nel XIII secolo con l’avvento dei Chiaramonte si ebbe un incremento delle costruzioni religiose a Ibla, per questo, probabilmente fra il 1283 ed il 1392 sorgeva questa chiesa (l’aquila aragonese sopra l’altare maggiore starebbe ad indicare quel periodo). Alla chiesa fu associata una Confraternita con compito di curare il servizio alle funzioni. E’ fra le chiese visitate dal Monsignor Platamone nel 1542. A quei tempi era a tre navate, ma il terremoto ibleo la rovinava così come la limitrofa chiesa di San Teodoro tanto che si decideva di ricostruirne una sola ad unica navata e ricavare la sacrestia dalla seconda che veniva cancellata. Già dai primi anni del dopo terremoto si iniziano i lavori e nei primi del settecento si provvede alla copertura lignea. Nel 1770 per le valenti opere prestate il vescovo di Siracusa promuoveva la Confraternita in Arciconfraternita. La facciata attuale è un’ulteriore ricostruzione visto che nel 1901 la precedente era andata distrutta. Su disegni dell’ingegner Giuseppe Pinelli i lavori furono completati da Antonio Ingallina nel marzo 1902. L’originale presentava quindici mensoloni riccamente scolpiti (da alcuni giudicati cinquecenteschi e di scuola gagginesca) che essendo posizionati sul prospetto al secondo ordine dovevano servire a reggere le gallerie laterali non più realizzate dopo il terremoto e quindi tolti nell’ultimo restauro. Oggi la facciata si presenta suddivisa in tre ordini: quello inferiore con ingresso principale fra due colonnine con capitelli corinzi, il secondo con una finestra con lunetta da cui prende luce l’interno, l’ultimo con il campanile circondato da una balaustra interrotta da una scultura con San Giorgio Cavaliere fiancheggiato da due statue rappresentanti S. Anna e Maria SS. Bambina a destra e San Giovanni Evangelista a sinistra. Due le campane: una, la più grande, recante i nomi dei procuratori della chiesa risale al 1703; sulla piccola la data è illeggibile. All’interno, nell’unica navata, ben undici altari (cinque per lato) di cui tre, nell’area della cappella maggiore, riccamente decorati da Giuseppe Calvo nel 1888. La luce è assicurata da modeste finestre rettangolari poste fra un cornicione e quello che resta di un controsoffitto ligneo. Entrando a destra sopra il primo altare c’è un quadro dedicato a San Cristoforo che lo rappresenta sia da giovane che da vecchio, con il Bambino sulle spalle, opera del 1720 del reverendo don Filippo De Stefano da Ferla; sul secondo altare un quadro che rappresenta la Morte del giusto attribuibile a don Giuseppe Pugliarello da Siracusa. Segue un confessionale con pulpito mentre il terzo altare è adornato da una tela dedicata alla Madonna della Luce opera di Ignazio Scacco del 1719; segue, infine, l’ultimo altare laterale che contiene un quadro con San Giovanni Evangelista dello stesso autore. Nell’area absidale si osservano tre altari: quello destro presenta un quadro della Madonna che appare a San Francesco di Paola dipinto da don Giuseppe Pugliarello da Siracusa nel 1719, a cui si affianca un piccolo gruppo statuario con Dio padre circondato dagli angeli. A sinistra, invece, fra colonne dorate che reggono un tempietto ad arco spezzato in cui troneggia il Dio Padre circondato dagli angeli il Crocifisso fra la Maddalena e l’Addolorata. Sull’altare maggiore un’aquila aragonese scolpita in pietra asfaltica e in una nicchia la bella statua di San Giacomo (di autore ignoto, recuperata intatta dopo il terremoto ed oggi in una teca) con mantello a fiori dorati su sfondo rosso e blu. In basso una recente urna con Cristo deposto.
Giovanni StracquadaneoGiovanni Stracquadaneo
Una chiesa ⛪ edificata sulle spoglie della chiesa di San Teodoro. L’attuale edificazione risale al XIII secolo ed è inserita al centro del giardino ibleo. Tra le particolarità la statua di San Giacomo posizionata nell’altare principale dell’abside e l’icona di Santa Maria della Luce, protettrice delle partorienti. In sagrestia si trova una lastra in pietra pece molto antica con la Madonna della Luce analoga a quell'edicola sacra presente sul lato destro della chiesa (sul muro della sacrestia) opera del pittore ragusano Lo Presti del 1892 (la tradizione proviene dalla preesistente chiesa di San Teodoro sembra edificata sul tempio pagano dedicato alla dea Lucina). Una leggenda dice che se si tenta di spostarla si scatenano terremoti.
Donatella “Dahita”Donatella “Dahita”
Piccola ma bellissima chiesa che si trova all'interno del giardino ibleo: restaurata con cura, ha un soffitto ligneo pregevole e numerose statue. A poca distanza si trova l'arco di San Giorgio, praticamente ciò che resta dell'antica chiesa di San Giorgio distrutta dal terremoto del 1697 e ricostruita in stile barocco nella parte superiore della piazza principale.
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Quasi al centro del Giardino Ibleo si può ammirare oggi la chiesa di San Giacomo Apostolo che nasce a partire dal XIII secolo e si arricchisce delle spoglie della chiesa di San Teodoro crollata con il terremoto del 1693. Nel XIII secolo con l’avvento dei Chiaramonte si ebbe un incremento delle costruzioni religiose a Ibla, per questo, probabilmente fra il 1283 ed il 1392 sorgeva questa chiesa (l’aquila aragonese sopra l’altare maggiore starebbe ad indicare quel periodo). Alla chiesa fu associata una Confraternita con compito di curare il servizio alle funzioni. E’ fra le chiese visitate dal Monsignor Platamone nel 1542. A quei tempi era a tre navate, ma il terremoto ibleo la rovinava così come la limitrofa chiesa di San Teodoro tanto che si decideva di ricostruirne una sola ad unica navata e ricavare la sacrestia dalla seconda che veniva cancellata. Già dai primi anni del dopo terremoto si iniziano i lavori e nei primi del settecento si provvede alla copertura lignea. Nel 1770 per le valenti opere prestate il vescovo di Siracusa promuoveva la Confraternita in Arciconfraternita. La facciata attuale è un’ulteriore ricostruzione visto che nel 1901 la precedente era andata distrutta. Su disegni dell’ingegner Giuseppe Pinelli i lavori furono completati da Antonio Ingallina nel marzo 1902. L’originale presentava quindici mensoloni riccamente scolpiti (da alcuni giudicati cinquecenteschi e di scuola gagginesca) che essendo posizionati sul prospetto al secondo ordine dovevano servire a reggere le gallerie laterali non più realizzate dopo il terremoto e quindi tolti nell’ultimo restauro. Oggi la facciata si presenta suddivisa in tre ordini: quello inferiore con ingresso principale fra due colonnine con capitelli corinzi, il secondo con una finestra con lunetta da cui prende luce l’interno, l’ultimo con il campanile circondato da una balaustra interrotta da una scultura con San Giorgio Cavaliere fiancheggiato da due statue rappresentanti S. Anna e Maria SS. Bambina a destra e San Giovanni Evangelista a sinistra. Due le campane: una, la più grande, recante i nomi dei procuratori della chiesa risale al 1703; sulla piccola la data è illeggibile. All’interno, nell’unica navata, ben undici altari (cinque per lato) di cui tre, nell’area della cappella maggiore, riccamente decorati da Giuseppe Calvo nel 1888. La luce è assicurata da modeste finestre rettangolari poste fra un cornicione e quello che resta di un controsoffitto ligneo. Entrando a destra sopra il primo altare c’è un quadro dedicato a San Cristoforo che lo rappresenta sia da giovane che da vecchio, con il Bambino sulle spalle, opera del 1720 del reverendo don Filippo De Stefano da Ferla; sul secondo altare un quadro che rappresenta la Morte del giusto attribuibile a don Giuseppe Pugliarello da Siracusa. Segue un confessionale con pulpito mentre il terzo altare è adornato da una tela dedicata alla Madonna della Luce opera di Ignazio Scacco del 1719; segue, infine, l’ultimo altare laterale che contiene un quadro con San Giovanni Evangelista dello stesso autore. Nell’area absidale si osservano tre altari: quello destro presenta un quadro della Madonna che appare a San Francesco di Paola dipinto da don Giuseppe Pugliarello da Siracusa nel 1719, a cui si affianca un piccolo gruppo statuario con Dio padre circondato dagli angeli. A sinistra, invece, fra colonne dorate che reggono un tempietto ad arco spezzato in cui troneggia il Dio Padre circondato dagli angeli il Crocifisso fra la Maddalena e l’Addolorata. Sull’altare maggiore un’aquila aragonese scolpita in pietra asfaltica e in una nicchia la bella statua di San Giacomo (di autore ignoto, recuperata intatta dopo il terremoto ed oggi in una teca) con mantello a fiori dorati su sfondo rosso e blu. In basso una recente urna con Cristo deposto.
Giuseppe Guarino

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Giovanni Stracquadaneo

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Piccola ma bellissima chiesa che si trova all'interno del giardino ibleo: restaurata con cura, ha un soffitto ligneo pregevole e numerose statue. A poca distanza si trova l'arco di San Giorgio, praticamente ciò che resta dell'antica chiesa di San Giorgio distrutta dal terremoto del 1697 e ricostruita in stile barocco nella parte superiore della piazza principale.
Donatella “Dahita”

Donatella “Dahita”

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