The most impressive monumental monument in Rimini is the Malatestano Church, attracting many visiting European tourists for its complex historical story. It was originally the city's Cathedral of Saint Francis, and in the 15th century Sigismund Malatesta, a member of the Malatesta family that ruled Rimini, changed it to a family church, The tomb of the three wives, while the coffins of the other members of the family, are placed above the tower on the outside of the church. Much of the facade of the church was largely unfinished, built by Alberti, one of the greatest architects of the time in Florence. The marble railing separates the chapel on the edge from the spacious nave with holy, lovely little cherubs on the top of the railing, and the chapel closest to the altar is to the south with Piero de la Frontera Cesc to create murals. Located on IV Novembre on November 4th Avenue, as a masterpiece of the Italian Renaissance, the Malatesta Church tells a touching love story. The story takes place in 1450. Sigismund, the wife of Sigismund and his last wife, Isotoy Dey Atti, plans to make a beautiful mausoleum for himself and his wife. Designed and constructed by Leon Battista Alberti, the giants in the history of architecture, the magnificent marble facades are white and holy, containing a series of altars and treasures: Giotto's 10 Bitter, Piero The wall paintings by Della Francesca, as well as some precious bas-reliefs, the angels are playing on a blue background. The birth of the Malatesta church in the heyday of the Renaissance philosophy, not only praised God, but also praised the personal spirit, is Sigismund. Although his plan was not completed in the end, but also called unfinished architectural...
Read moreThis cathedral is the masterpiece of the Italian Renaissance. Tempio Malatestiano is a beautiful one-nave church built by Leon Battista Alberti in 1450, by order Sigismondo Pandolfo Malatesta. The church was supposed to represent the secular power of the client, and the impression was enhanced by a fantastic ornament in the interior with mystical and secret iconography. Reminiscence of antiquity is evident on the facade of the Cathedral. The façade repeats the motif of the triumphal arch, and on the sides of the arcade motif imitating ancient aqueduct. The sarcophagi of Sigismondo Malatesta and his mistress Isotte degli Atti were to be located in the semicircular recesses on the facade, and the recesses on the sides of the building were intended as the tombs of scholars and poets from Malatesta's court. But the Cathedral was never completed. The medal by Matteo de 'Pasti from 1450 shows the original appearance that the temple should have had, with a large rotunda covered by a hemispherical dome similar to that of the Pantheon. It is beautiful on the inside where the works of famous Italian Renaissance painters and sculptors decorate the Cathedral. We can admire the Giotto’s Crucifix ( Crocifisso di Rimini ), fresco by Piero della Francesca ( Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo (1451), a large canvas by Vasari (San Francesco che riceve le stigmate). We also enjoyed the magnificent works of the artists Leon Battista Alberti, Matteo de 'Pasti, Agostino di Duccio. Magnificent Cathedral with a...
Read moreTestimonianza della magnificenza malatestiana, fu Sigismondo Pandolfo Malatesta ad ordinare i lavori per la trasformazione dell'antica chiesa romanico-gotica di S. Francesco in un monumento grandioso e splendido in sintonia con la nuova cultura rinascimentale che aveva nell'Alberti uno dei suoi massimi esponenti ed interpreti. I lavori del tempio, innalzato al "Dio immortale e alla città" ma anche all'amore di Sigismondo per Isotta, ebbero inizio nel 1450. L'esterno è opera del grande genio Leon Battista Alberti e presenta una maestosa facciata (incompiuta nella parte alta) ispirata alle forme dell'arco trionfale romano. L'intera costruzione poggia su di un alto basamento in pietra d'Istria, incorniciato da cordoni tratti dalla base dell'Arco d'Augusto e decorato con uno stupendo fregio a basso rilievo composto da ghirlande (caratteristica di tutto l'ornamentale malatestiano) legate con il fiore di Isotta. Le ghirlande contengono ed alternano quattro tipi di scudi malatestiani: l'elefante, la "I" e la "S" intrecciate (sigla di Sigismondo e di Isotta), la doppia fascia a scacchi e il fiore di Isotta. Sui fianchi si aprono sette arcate suddivise da pilastri: quelle di destra ospitano i sarcofagi di eminenti personaggi della corte malatestiana, mentre quelle di sinistra sono rimaste vuote. Il rinnovamento dell'interno venne invece affidato a Matteo de' Pasti, il cui stile legato ancora a forme goticizzanti, porta ad un evidente contrasto architettonico con l'esterno (ispirato a forme classiche rinascimentali). L'interno, ad una sola navata, si presenta con ampie arcate a sesto acuto con vivaci decorazioni ed è caratterizzato da sei cappelle laterali, chiuse da transenne in marmo. Tra queste, di notevole interesse artistico ricordiamo "La Cappella dei Pianeti"; così detta per le raffigurazioni a bassorilievo dei pianeti e dei segni zodiacali ad essi corrispondenti. Sotto il segno del cancro (segno zodiacale di Sigismondo) si può ammirare una veduta di Rimini all'epoca malatestiana (la più antica immagine della città giunta a noi). "La Cappella degli antenati" ospita invece l'opera di grande valore artistico di Agostino di Duccio: "L'Arca degli antenati e dei discendenti" in cui Sigismondo volle fossero riunite le spoglie dei suoi antenati e dei posteri discendenti dalla casata. Altri bassorilievi di notevole pregio e raffinatezza si possono ammirare nella "Cappella di S. Michele" detta degli angeli musicanti, sempre attribuibili al di Duccio. Infine una curiosità: nella cappella di San Sigismondo, sui pilastri sono state scolpite le virtù teologali e cardinali, tra le quali manca però, e se ne ignora il motivo, quella della giustizia. Nel Tempio si possono ammirare il crocifisso di Giotto, dipinto su tavola nel 1312; un affresco di Piero della Francesca in cui è raffigurato Sigismondo inginocchiato ai piedi di San Sigismondo. Quando nel 1460, lo stesso Sigismondo, in gravi difficoltà politiche per i suoi contrasti con il Papa, non ebbe più i mezzi economici per completare l'ambiziosa costruzione, questa fu interrotta; il tempio rimase così privo della sua copertura che, nel progetto di Leon Battista Alberti, era a cupola. La scomunica papale del 1462 fece cadere Sigismondo in disgrazia; da allora il tempio rimase incompiuto. "... i denari erano terminati e la grande fabbrica doveva tacere ...Pio II lanciava il suo anatema, e la fortuna crollava intorno al Principe. Restava quel meraviglioso discorso a mezz'aria del Tempio." " ... sembra un regno del silenzio e invece il tempio parla ... muove la sua parola dalla sua superba incompiutezza, ad affermare che nulla al mondo può mai dirsi compiuto, che non è dell'uomo e neppure dell'arte la compiutezza, la quale può solo sussistere nel vuoto che noi colmiamo con la nostra mente e col nostro cuore disegnando contro il cielo linee ideali: supremo sigillo di una divina...
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