Il Parco dell’Ninfeo all’Eur ha il suo termine superiore in Piazzale Adenauer e Viale del Turismo. Degrada poi verso Viale Romolo Murri e Via delle Tre Fontane mentre è contenuto a destra (Piazzale Adenauer alle spalle) da Viale dell’Agricoltura. Come detto, il parco deve il suo nome ad un ninfeo. Non una vestigia della Roma antica ma una realizzazione della Roma fascista. Si tratta di una struttura simmetrica in travertino che ha il suo centro in una vasca rotonda. Un luogo assolutamente metafisico tra i pini di Roma che appare incredibilmente lontano dal via vai caotico che scorre di lì pochi metri. Ma oltre il ninfeo, il parco cela tra il verde due serie di statue. Sebbene diverse per stile, sono simili per ispirazione alle 12 che popolano il Parco del Turismo che ha nella grande scultura Il Lavoro dei Campi di Ercole Drei la sua maggiore attrattiva. Le prima serie di statue è disposta (composta da quattro steli) intorno ad uno spiazzo ovale nella parte bassa del parco (vi si accede da Viale Murri). Le quattro sculture rappresentano altrettante figure femminili roma eur parco del ninfeo statuedalle tuniche romane o greche. Forse, l’architetto De Vico che ve le posizionò nella sistemazione post bellica dell’ Eur pensò a loro proprio in rapporto al Ninfeo. L’accesso all’ovale su Viale Murri è contraddistinto a sua volta da due steli rappresentanti due alberi. Le altre statue sono invece disposte lungo un percorso che partendo da Viale del Turismo attraversa il parco per raggiungere Via delle Tre Fontane. Si tratta in questo caso di cinque steli che potremmo definire ad altorilievo, simili alle quattro già descritte ed anch’esse assolutamente belle. Nella difficoltà di individuare l’autore delle sculture del Parco del Turismo dell’ Eur, si può fare riferimento, almeno per alcune, ad...
Read moreRecupero una recensione scomparsa come tante altre e che fa il paio con quella dell'altra metà dell'opera ovvero il Parco del Turismo che si trova proprio di fronte ed è separato da via Murri e dai filari di alberi che delimitano le due aree. Cosa hanno di diverso? Questo è sicuramente più famoso, molto più frequentato e - grazie alla particolare posizione e conformazione - viene usato spesso per manifestazioni, eventi o come location per villaggi estivi di stand. Anche questo venne realizzato nel 1940 ma a differenza degli altri venne abbellito non solo con pregiati arbusti ma anche con piante e fiori decorativi, vista la prossimità con i palazzi della Civiltà italiana e degli Uffici. Sicuramente anche questo è stato risistemato dal De Vico, come l'altro, vista la presenza di strutture scultoree (parti di bassorilievi) piazzate un po' alla rinfusa e abbastanza degradate ma in misura molto inferiore (probabilmente anche queste sono il frutto dello smantellamento del Padiglione delle Foreste, avvenuto durante gli anni 50). L'inaugurazione - dopo lavori di sistemazione durati una decina di anni e che ne hanno ridisegnato viali e morfologia - avvenne all'inizio degli anni '60 e il nome venne dalla Fontana del Ninfeo che era presente all'interno. Molto godibile ma, a mio avviso, un po' meno suggestivo e monumentale rispetto l'altro. Utili info? Allora lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte su...
Read moreIl Parco del Ninfeo, separato dal Parco del Turismo da via Romolo Murri (strada delimitata da un doppio filare di platani e da una siepe geometrica di ligustro) prende il nome dalla fontana del Ninfeo, realizzata nel 1940. Rappresenta la parte di completamento territoriale a nord-ovest del quartiere. Per la vicinanza al Palazzo Uffici e a quello della Civiltà Italiana era stato dotato, oltre che di pregiate presenze arbustive e di conifere, anche di particolari fioriture con il duplice scopo decorativo e dimostrativo. Il periodo della guerra ed i successivi danneggiamenti lasciarono il parco in uno stato di evidente abbandono e solo a partire dal 1952 Raffaele De Vico si occupò del suo completamento e del suo risanamento paesaggistico, fino a terminarlo nel 1961. Come per le altre grandi aree verdi del quartiere, anche il Parco del Ninfeo venne dotato di strutture fisse di arredo, quali panchine e vialetti di collegamento interno, unitamente all'impianto di...
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