VIA MERULANA CONFINE RIONE 1 MONTI-ESQUILINO Dopo i restauri necessari per i bombardamenti americani subiti -che colpirono anche la mia vicina casa- trovo' accoglienza nell'unico edificio principesco (Palazzo Principe Brancaccio) edificato nella capitale post-unitaria. Il museo ha un bell'ingresso che per ovviare al poco spazio ha ricorso ad una prospettiva d'angolo con fuoco centrale in una fontana parietale a grottesco con verzure (settant'anni fa tutta la vegetazione post-bombardamento era assai curata). Nell'angolo su via Merulana (non e' la omonima antica via originale tardo-impero, ad essa parallela ad est) l' asse divisorio che negli anni trenta spacco' in due il mio Grande Rione 1 Monti con la creazione di un altro rione, prendendo l'appellativo geomorfologico dalla localita' dell'altopiano delle Aesquiliae, sul terrazzo in prossimita' di tale angolo con paramento in simil-opera bugnata, si trovava ancora appena qualche decennio fa, la (mia) grande SIRENA d'allarme aereo, la quale avvisava anche noi che venimmo colpiti, dell'appropinquarsi della libberazzyone e che successivamente segnalava il mezzogiorno, poi sino al '68 anche congiuntamente al CANNONE del colle gianicolo. Il Palazzo Brancaccio ha (aveva) sul retro verso il colle oppio un magnifico parco di piante esotiche delimitato da un alto muraglione controterra adornato da (ora distrutte) ruscellanti fontane, nel quale parco, dal portone su L.go Brancaccio, entrai fine anni '40 per assistere alla prima rappresentazione del varieta' di Renato Ranucci (Rascel) "il Corazziere-E' arrivato il temporale". Nel 1987 sotto tale muraglione lasciato crollare, lungo la protostorica via di S. Martino ai Monti (chiesa paleocristiana) uno scavo archeologico porto' alla luce tracce di un importante minuscolo tempio circolare di eta' regia dedicato a divinita' locale delle Origini, scoperta mai fatta conoscere. Nel medesimo parco Brancaccio, quando vi fu realizzato l'omonimio (mio) cinema-teatro con le grandi coperture apribili a scorrimento, vennero identificate le (da noi) famose "Sette Sale" (in realta' nove) che costituivano le cisterne idrauliche della immensa (ancora si ignorano le smisurate dimensioni) Domus Aurea di Nerone (personaggio di spicco particolarmente inviso alla attuale becera intellighentia). Nel settore sud-ovest di questo parco, di fronte al vecchio dimenticato ingresso (a forma di grande capanna circolare in mattoni in una ex-aiuola attualmente infetto mondezzaio della limitrofa mensa-caritas) ai SOTTERRANEI della favolosa DOMUS AUREA, dirimpetto al vecchio cinema parrocchiale Sala Oppio mio antico lindo paradiso di gioie infantili, venne impiantata una grande profumata di sapone lavanderia industriale (pensate che dietro al cancello adiacente sulla sinistra del suo e di questo piu' piccolo ed elegante, s'inerpica ancora intatto un ripido CLIVUS ROMANO della prima repubblica) utilizzata, all'epoca del Grande nel Mondo Cinema Italiano, come scenografia nel film di Pietro Germi "IL FERROVIERE", che vedeva lavorarvi come operaia una giovane ed infelice Silvia Coscina. A pochi centimetri da qui, sempre ovviamente (incapaci d' oggi) all'interno dell'area della Domus Aurea, di cui costiuiva inimmaginabile arredo, sul limitare del grande (bellissimo curatissimo con ancora scoiattoli con le casette lungo i grandi tronchi, uccelli acquatici palmati nelle grandi fontane circolari circondate da roselle gialle e ricche di pesci : PUR DURANTE LA FAME NERA DEL DOPOGUERRA, con le 'Provvide' ) Parco del Colle Oppio - Roseto Comunale, dove io nacqui crebbi ed amai (oggi scientificamente ridotto a discarica umana) in un orto di monache, venne rinvenuto il Gruppo del LACOONTE, scultura romana copia della greca, ricordo della Guerra di Troia (La Grande Troia-VI , non la skolastica usurpatrice "VII/a", successivo relitto privo di ogni attributo da scavo: incapaci d 'oggi). Del museo Brancaccio ricordo che era assente la Grande Civilta' Sumera. Tutto il materiale contenuto risaliva a scavi, donazioni, studi d'anteguerra. in fede mi...
Read moreDurante una recente visita a Roma, ho avuto l'opportunità di esplorare il Museo delle Civiltà, un luogo che si distingue per la sua ricca collezione etno-antropologica e la sua dedizione nel presentare la storia delle culture umane. Situato nel quartiere dell'EUR, questo museo offre una prospettiva affascinante e ampia sulle diverse culture del mondo attraverso le sue esposizioni e il suo design architettonico unico.
Il Museo delle Civiltà fa parte di un complesso più ampio che include anche il Museo dell'Alto Medioevo, il Museo Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini", e il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari. Ognuno di questi spazi contribuisce a creare un dialogo interculturale che invita alla riflessione sui diversi aspetti delle società umane attraverso i tempi.
Il percorso espositivo è ben organizzato e permette ai visitatori di immergersi completamente nelle varie sezioni del museo. La collezione permanente offre una panoramica dettagliata e ben curata, che va dai manufatti dell'età della pietra fino agli oggetti dell'epoca contemporanea, mostrando l'evoluzione delle tecniche, delle forme d'arte e delle strutture sociali umane.
Un punto di forza del museo è senza dubbio la sezione dedicata agli strumenti musicali provenienti da tutto il mondo. Qui, gli oggetti sono non solo mostrati come pezzi espositivi, ma sono inseriti in un contesto che ne spiega l'uso, la funzione sociale e il significato culturale. La capacità del museo di contestualizzare ogni pezzo permette ai visitatori di avere una comprensione più profonda delle diverse civiltà rappresentate.
L'architettura del museo stesso merita una menzione particolare. Progettato nel tipico stile razionalista dell'EUR, il museo combina elementi di design classico e moderno che riflettono il suo scopo di fare da ponte tra il passato, il presente e il futuro delle civiltà umane.
La visita è ulteriormente arricchita dalla disponibilità di materiali didattici e tour guidati, che sono estremamente utili per approfondire la conoscenza delle collezioni. Il personale del museo è ben informato e disponibile, pronto ad assistere i visitatori e a rispondere a domande, rendendo l'esperienza educativa e accogliente.
In conclusione, il Museo delle Civiltà è una tappa imprescindibile per chi visita Roma con un interesse verso l'antropologia, l'etnografia e la storia culturale. Offre un'esperienza immersiva che arricchisce la comprensione delle complesse trame che tessono la storia umana, presentata attraverso un'impressionante collezione di artefatti. Un viaggio attraverso questo museo non è solo un'escursione educativa ma un viaggio affascinante attraverso le epoche e le culture del...
Read moreA wonderful museum filled with a magnificent collection dating from Prehistory to the Medieval era. An added bonus is the architecture of the building itself done in the Fascist Art Deco style - including an extraordinary inlaid floor and stained glass window. The clean lines of this style, despite the unfortunate political origins, provide an excellent, unfussy backdrop for the artefacts. There are so many highlights, but the La Marmotta Neolithic canoes from Lake Bracciano are astonishing as is the extraordinary opus sectile room from Ostia Antica. There is a brilliant collection of Byzantine jewellery, fabulous Villanovian and Etruscan pottery and ethnographic collections from many cultures outside of Italy. Stunning! Allow yourself several hours or several visits here. The staff...
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