Il complesso di Ca’ da Noal, Casa Rovegan e Casa Karwarth Furono acquisiti dall'amministrazione comunale nel 1935, i tre edifici adiacenti che prospettano sull'attuale via Canova mutarono più volte il loro originario assetto medievale, fino al recupero "in stile gotico", dovuto al restauro Melchiori - Botter del 1938. L'originaria Ca' da Noal ricreava, infatti, gli ipotetici ambienti di un'antica dimora, con la cucina al pianterreno e salotti, sala da pranzo e sala da musica al primo piano, arredata con mobili, quadri e oggetti vari. La contigua porzione di Casa Robegan e l'intercomunicante salone al primo piano di Casa Karwath, corrispondono a edifici, anch'essi di origine medievale, che presentano l'uno un'importantissima facciata rinascimentale affrescata, e l'altro un'elegante facciata neoclassica. Sono stati oggetto nel 1995 dell'avveduto e razionale intervento di restauro dell'arch. Bellieni, che ha consentito il pieno recupero di spazi destinati ora in prevalenza a mostre temporanee. Negli ultimi anni ha ospitato più volte il TVCBF. I giardini interni accorpati dei tre lotti edilizi sono inoltre utilizzati durante la stagione estiva per iniziative culturali di...
Read moreIl palazzo, costruito nella prima metà del XV secolo in stile gotico veneziano tardo, inglobante parti romaniche e con aggiunte del XVI secolo, appartenne alla famiglia dei Campagnari (o Campagnaro) di Noale, i quali, giunti in città, assunsero quale cognome il poleonimo del paese d'origine. Tra i membri della famiglia si ricorda il giurista Alvise, benefattore del monastero delle monache benedettine di Noale, vissuto nel XVI secolo.
Acquisito dall'amministrazione comunale nel 1935 e subito restaurato da Mario Botter che recuperò l'originario aspetto gotico, l'edificio è ora sede, assieme alle adiacenti Ca' da Robegan e Casa Karwath, del lapidario dei Musei civici di Treviso. A partire dagli anni Settanta il complesso fu riorganizzato, con apparati espositivi progettati da Carlo Scarpa, per ospitare mostre di arte del Novecento: particolarmente importante fu quella dedicata...
Read moreLa parte della struttura adibita a mostre temporanee, è funzionale e ben si presta a delle esposizioni poliedriche. Nel nostro caso, abbiamo visitato un'esposizione di lavori di patchwork: splendide esecuzioni curate da mani abili e pazienti. Colori sgargianti e armoniosi, una bella mostra di abilità tessile. La nota stonata è che il resto della struttura versa in condizioni precarie, praticamente abbandonata a se stessa da circa 30 anni. Una volta era la sede del museo della "casa trevigiana". Ospitava mobili e suppellettili d'epoca, dal '500 all' 800, nonchè una collezione unica nel suo genere di serrature e chiavi a partire dal medioevo. Peccato! La scarsa considerazione di un edificio storico medioevale da parte delle autorità competenti,...
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