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Chiesa Santa Maria delle Grazie — Attraction in Varallo

Name
Chiesa Santa Maria delle Grazie
Description
Santa Maria delle Grazie is a church and Dominican convent in Milan, northern Italy, and a UNESCO World Heritage Site. The convent contains the mural of The Last Supper by Leonardo da Vinci, which is in the refectory.
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Al vicolo del Gallo
Vicolo del gallo, 5, 13019 Varallo VC, Italy
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Piazza, Via Giulio Cortese, 1, 13019 Varallo VC, Italy
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Chiesa Santa Maria delle Grazie
ItalyPiedmontVaralloChiesa Santa Maria delle Grazie

Basic Info

Chiesa Santa Maria delle Grazie

Via Gaudenzio Ferrari, 13019 Varallo VC, Italy
4.8(190)
Closed
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spot

Ratings & Description

Info

Santa Maria delle Grazie is a church and Dominican convent in Milan, northern Italy, and a UNESCO World Heritage Site. The convent contains the mural of The Last Supper by Leonardo da Vinci, which is in the refectory.

Cultural
Scenic
Accessibility
attractions: Palazzo dei Musei - Pinacoteca di Varallo e Museo Pietro Calderini, Sacro Monte di Varallo, Varallo Beach, restaurants: Hostaria di Bricai, Ristorante Pizzeria La Sfinge, MAMBO Tony Sushi Ristorante Giapponese alla Carta, Albergo Ristorante Sacro Monte, Il Tiglio Ristorante Pizzeria, Ristorante La Lum E Il Cassù
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Drake MoonDrake Moon
Assolutamente stupenda.. Da visitare!!davvero unica nel genere Monumento nazionale, questa chiesa è situata ai piedi della salita che da piazza G. Ferrari conduce al Sacro Monte e ha ai suo fianco il convento occupato un tempo dai frati Minori Osservanti e ora ospitante la Casa Generalizia dell’Ordine delle Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote. L’edificio presenta le caratteristiche architettoniche delle chiese conventuali francescane, con una vasta parete divisoria che aveva la funzione di separare lo spazio riservato ai frati da quello aperto ai fedeli. La chiesa, sorta quasi contemporaneamente al vasto complesso architettonico del Sacro Monte per iniziativa del frate Bernardino Caimi, venne edificata a partire dal 1486, come emerge da una didascalia presente sulla mappa plano-scenografica della chiesa del 1784, conservata nell’annesso convento. Nel 1493 era ormai completata poiché è citata nell’atto con il quale la Vicinanza di Varallo faceva dono al Calmi del convento con la chiesa e di quanto era già stato edificato sul Monte. Gli storici sono propensi a ritenere che all’arrivo dei frati esistesse già una primitiva cappella, conglobata in seguito nella nuova costruzione: si tratterebbe di quella a destra, sotto la parete affrescata, dedicata alla Madonna delle Grazie. L’interno della chiesa è raccolto e suggestivo e lo sguardo del visitatore è subito attratto dalla grande parete, che rappresenta uno dei più rilevanti capolavori valsesiani. Essa misura m 10.40 in larghezza e 8 in altezza ed è divisa in venti scomparti che circondano la scena centrale della Crocifissione. Il popolo di Varallo all’inizio del Cinquecento affidò a Gaudenzio Ferrari l'incarico di dipingervi la Vita di Gesù. L’artista raffigurò l’Annunciazione, la Natività di Gesù, Adorazione dei Magi. la Fuga in Egitto, il Battesimo di Gesù, la Resurrezione di Lazzaro, l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, L’Ultima Cena, Gesù che lava i piedi agli Apostoli, la Preghiera nell’orto degli ulivi, la Cattura di Gesù. Gesù davanti a Erode. Gesù innanzi a Pilato, la Flagellazione, Gesù ricondotto da Pilato, la Salita al Calvario, la Preparazione della croce, la Deposizione, la Disceso al Limbo e la Resurrezione. Al centro di queste scene spicca con intensa drammaticità la rappresentazione di Gesù Crocifisso. Nella parte superiore della parete. in posizione centrale, è riprodotta l’immagine del Profeta Isaia, mentre in quella inferiore. tra i due pilastri di mezzo, spiccano i due tondi con San Bernardino da Siena e San Francesco d’Assisi, chiusi in basso dall’Ecce omo e da Santa Veronica. Sotto la parete gaudenziana si aprono tre arcate. Quella centrale immette nel presbiterio, dove si può ammirare l’altare impiallacciato, accurato lavoro d’intaglio ed ebanisteria, costruito nel 1772 da de Vìncenzi, detto il Francese. su disegno di Antonio Orgiazzi. Le due laterali racchiudono le cappelle della Madonna delle Grazie.
Valsesiano GTValsesiano GT
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è considerata il prologo e la sintesi dell’esperienza al Sacro Monte. Tra i 1486 e il 1493 in luogo di una piccola cappella poco fuori il centro urbano sorse una delle chiese più importanti di Varallo. Voluta dal frate francescano Bernardino Caimi, essa fu costruita in semplici forme tardo gotiche. Nel 1931 Papa Pio IX elevò la chiesa alla dignità di basilica minore. All’interno si conserva una delle opere più ricercate della Valsesia: la grande “Parete Gaudenziana” un tramezzo affrescato da Gaudenzio Ferrari (1513) nel quale sono illustrati alcuni episodi della Vita e della Passione di Gesù, dall’Annunciazione alla Resurrezione. Il tramezzo affrescato, ideato dal frate francescano San Bernardino da Siena, divide la chiesa in due zone fruibili in modo diverso: la zona antistante la parete anche in passato veniva usata come aula di predicazione nella quale i fedeli prendevano posto per ascoltare le omelie pronunciate dal pulpito; la parte retrostante era invece usata per celebrare la Santa Messa e i fedeli potevano accedervi liberamente. L’immediata comprensibilità e la genuina efficacia generata dal connubio di tecnica e sentimento caratteristici della pittura di Gaudenzio rendono queste scene adatte a rafforzare la predicazione evangelica. Nelle chiese francescane non è insolita la presenza del tramezzo affrescato: ne sono esempi mirabili la chiesa di San Bernardino a Ivrea, di Santa Maria degli Angeli a Lugano, di San Bernardino a Caravaggio, di Santa Maria delle Grazie a Bellinzona. La parete varallese misura 10,40 metri in larghezza e 8 metri in altezza. Negli stessi anni di edificazione della chiesa, Bernardino Caimi riceveva dalle mani dei maggiorenti varallesi le prime opere costruite al Sacro Monte. La corrispondenza tra i riquadri della parete della chiesa e le rappresentazioni interne alle cappelle del Sacro Monte è totale e la “parete” costituisce una sorta di preparazione all’ascesi proposta nel percorso cristologico e mariano del Sacro Monte. La chiesa è situata ai piedi della salita che da piazza Gaudenzio Ferrari conduce al Sacro Monte (strada pedonale, servizio Funivia). Oggi il chiostro accanto alla chiesa ospita la Casa Generalizia dell’ordine delle Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote.
Carla MastrobertiCarla Mastroberti
Voluta dal frate francescano Bernardino Caimi, la chiesa di Santa Maria delle Grazie fu costruita in semplici forme tardo gotiche, tra i 1486 e il 1493 in luogo di una piccola cappella poco fuori il centro urbano. Nel 1931 Papa Pio IX elevò la chiesa alla dignità di basilica minore. All’interno si conserva una delle opere più ricercate della Valsesia: la grande “Parete Gaudenziana” un tramezzo affrescato da Gaudenzio Ferrari (1513) nel quale sono illustrati alcuni episodi della Vita e della Passione di Gesù, dall’Annunciazione alla Resurrezione. Il tramezzo affrescato, ideato dal frate francescano San Bernardino da Siena, divide la chiesa in due zone fruibili in modo diverso: la zona antistante la parete anche in passato veniva usata come aula di predicazione nella quale i fedeli prendevano posto per ascoltare le omelie pronunciate dal pulpito; la parte retrostante era invece usata per celebrare la Santa Messa e i fedeli potevano accedervi liberamente. L’immediata comprensibilità e la genuina efficacia generata dal connubio di tecnica e sentimento caratteristici della pittura di Gaudenzio rendono queste scene adatte a rafforzare la predicazione evangelica. La parete varallese misura 10,40 metri in larghezza e 8 metri in altezza. In occasione dei restauri e della mostra presente alla Pinacoteca è possibile vedere da vicino gli affreschi grazie ad un ponteggio istallato in parallelo alla parete, non serve altro che salire ed ammirare lo spettacolo degli affreschi dell'artista, un vero e proprio gioiello ( merita sfruttare questa circostanza dato che la chiesa viene aperta solo in determinate occasioni ). L'impatto appena entrati all'interno è grande, non ci si aspetta nulla del genere, soprattutto se non si ha la minima idea di ciò che effettivamente c'è dentro...questa almeno è stata la mia esperienza.
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Assolutamente stupenda.. Da visitare!!davvero unica nel genere Monumento nazionale, questa chiesa è situata ai piedi della salita che da piazza G. Ferrari conduce al Sacro Monte e ha ai suo fianco il convento occupato un tempo dai frati Minori Osservanti e ora ospitante la Casa Generalizia dell’Ordine delle Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote. L’edificio presenta le caratteristiche architettoniche delle chiese conventuali francescane, con una vasta parete divisoria che aveva la funzione di separare lo spazio riservato ai frati da quello aperto ai fedeli. La chiesa, sorta quasi contemporaneamente al vasto complesso architettonico del Sacro Monte per iniziativa del frate Bernardino Caimi, venne edificata a partire dal 1486, come emerge da una didascalia presente sulla mappa plano-scenografica della chiesa del 1784, conservata nell’annesso convento. Nel 1493 era ormai completata poiché è citata nell’atto con il quale la Vicinanza di Varallo faceva dono al Calmi del convento con la chiesa e di quanto era già stato edificato sul Monte. Gli storici sono propensi a ritenere che all’arrivo dei frati esistesse già una primitiva cappella, conglobata in seguito nella nuova costruzione: si tratterebbe di quella a destra, sotto la parete affrescata, dedicata alla Madonna delle Grazie. L’interno della chiesa è raccolto e suggestivo e lo sguardo del visitatore è subito attratto dalla grande parete, che rappresenta uno dei più rilevanti capolavori valsesiani. Essa misura m 10.40 in larghezza e 8 in altezza ed è divisa in venti scomparti che circondano la scena centrale della Crocifissione. Il popolo di Varallo all’inizio del Cinquecento affidò a Gaudenzio Ferrari l'incarico di dipingervi la Vita di Gesù. L’artista raffigurò l’Annunciazione, la Natività di Gesù, Adorazione dei Magi. la Fuga in Egitto, il Battesimo di Gesù, la Resurrezione di Lazzaro, l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, L’Ultima Cena, Gesù che lava i piedi agli Apostoli, la Preghiera nell’orto degli ulivi, la Cattura di Gesù. Gesù davanti a Erode. Gesù innanzi a Pilato, la Flagellazione, Gesù ricondotto da Pilato, la Salita al Calvario, la Preparazione della croce, la Deposizione, la Disceso al Limbo e la Resurrezione. Al centro di queste scene spicca con intensa drammaticità la rappresentazione di Gesù Crocifisso. Nella parte superiore della parete. in posizione centrale, è riprodotta l’immagine del Profeta Isaia, mentre in quella inferiore. tra i due pilastri di mezzo, spiccano i due tondi con San Bernardino da Siena e San Francesco d’Assisi, chiusi in basso dall’Ecce omo e da Santa Veronica. Sotto la parete gaudenziana si aprono tre arcate. Quella centrale immette nel presbiterio, dove si può ammirare l’altare impiallacciato, accurato lavoro d’intaglio ed ebanisteria, costruito nel 1772 da de Vìncenzi, detto il Francese. su disegno di Antonio Orgiazzi. Le due laterali racchiudono le cappelle della Madonna delle Grazie.
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Voluta dal frate francescano Bernardino Caimi, la chiesa di Santa Maria delle Grazie fu costruita in semplici forme tardo gotiche, tra i 1486 e il 1493 in luogo di una piccola cappella poco fuori il centro urbano. Nel 1931 Papa Pio IX elevò la chiesa alla dignità di basilica minore. All’interno si conserva una delle opere più ricercate della Valsesia: la grande “Parete Gaudenziana” un tramezzo affrescato da Gaudenzio Ferrari (1513) nel quale sono illustrati alcuni episodi della Vita e della Passione di Gesù, dall’Annunciazione alla Resurrezione. Il tramezzo affrescato, ideato dal frate francescano San Bernardino da Siena, divide la chiesa in due zone fruibili in modo diverso: la zona antistante la parete anche in passato veniva usata come aula di predicazione nella quale i fedeli prendevano posto per ascoltare le omelie pronunciate dal pulpito; la parte retrostante era invece usata per celebrare la Santa Messa e i fedeli potevano accedervi liberamente. L’immediata comprensibilità e la genuina efficacia generata dal connubio di tecnica e sentimento caratteristici della pittura di Gaudenzio rendono queste scene adatte a rafforzare la predicazione evangelica. La parete varallese misura 10,40 metri in larghezza e 8 metri in altezza. In occasione dei restauri e della mostra presente alla Pinacoteca è possibile vedere da vicino gli affreschi grazie ad un ponteggio istallato in parallelo alla parete, non serve altro che salire ed ammirare lo spettacolo degli affreschi dell'artista, un vero e proprio gioiello ( merita sfruttare questa circostanza dato che la chiesa viene aperta solo in determinate occasioni ). L'impatto appena entrati all'interno è grande, non ci si aspetta nulla del genere, soprattutto se non si ha la minima idea di ciò che effettivamente c'è dentro...questa almeno è stata la mia esperienza.
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Assolutamente stupenda.. Da visitare!!davvero unica nel genere

Monumento nazionale, questa chiesa è situata ai piedi della salita che da piazza G. Ferrari conduce al Sacro Monte e ha ai suo fianco il convento occupato un tempo dai frati Minori Osservanti e ora ospitante la Casa Generalizia dell’Ordine delle Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote. L’edificio presenta le caratteristiche architettoniche delle chiese conventuali francescane, con una vasta parete divisoria che aveva la funzione di separare lo spazio riservato ai frati da quello aperto ai fedeli. La chiesa, sorta quasi contemporaneamente al vasto complesso architettonico del Sacro Monte per iniziativa del frate Bernardino Caimi, venne edificata a partire dal 1486, come emerge da una didascalia presente sulla mappa plano-scenografica della chiesa del 1784, conservata nell’annesso convento. Nel 1493 era ormai completata poiché è citata nell’atto con il quale la Vicinanza di Varallo faceva dono al Calmi del convento con la chiesa e di quanto era già stato edificato sul Monte. Gli storici sono propensi a ritenere che all’arrivo dei frati esistesse già una primitiva cappella, conglobata in seguito nella nuova costruzione: si tratterebbe di quella a destra, sotto la parete affrescata, dedicata alla Madonna delle Grazie. L’interno della chiesa è raccolto e suggestivo e lo sguardo del visitatore è subito attratto dalla grande parete, che rappresenta uno dei più rilevanti capolavori valsesiani. Essa misura m 10.40 in larghezza e 8 in altezza ed è divisa in venti scomparti che circondano la scena centrale della Crocifissione. Il popolo di Varallo all’inizio del Cinquecento affidò a Gaudenzio Ferrari l'incarico di dipingervi la Vita di Gesù. L’artista raffigurò l’Annunciazione, la Natività di Gesù, Adorazione dei Magi. la Fuga in Egitto, il Battesimo di Gesù, la Resurrezione di Lazzaro, l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, L’Ultima Cena, Gesù che lava i piedi agli Apostoli, la Preghiera nell’orto degli ulivi, la Cattura di Gesù. Gesù davanti a Erode. Gesù innanzi a Pilato, la Flagellazione, Gesù ricondotto da Pilato, la Salita al Calvario, la Preparazione della croce, la Deposizione, la Disceso al Limbo e la Resurrezione. Al centro di queste scene spicca con intensa drammaticità la rappresentazione di Gesù Crocifisso. Nella parte superiore della parete. in posizione centrale, è riprodotta l’immagine del Profeta Isaia, mentre in quella inferiore. tra i due pilastri di mezzo, spiccano i due tondi con San Bernardino da Siena e San Francesco d’Assisi, chiusi in basso dall’Ecce omo e da Santa Veronica. Sotto la parete gaudenziana si aprono tre arcate. Quella centrale immette nel presbiterio, dove si può ammirare l’altare impiallacciato, accurato lavoro d’intaglio ed ebanisteria, costruito nel 1772 da de Vìncenzi, detto il Francese. su disegno di Antonio Orgiazzi. Le due laterali racchiudono le cappelle della Madonna...

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La chiesa di Santa Maria delle Grazie è considerata il prologo e la sintesi dell’esperienza al Sacro Monte. Tra i 1486 e il 1493 in luogo di una piccola cappella poco fuori il centro urbano sorse una delle chiese più importanti di Varallo. Voluta dal frate francescano Bernardino Caimi, essa fu costruita in semplici forme tardo gotiche. Nel 1931 Papa Pio IX elevò la chiesa alla dignità di basilica minore.

All’interno si conserva una delle opere più ricercate della Valsesia: la grande “Parete Gaudenziana” un tramezzo affrescato da Gaudenzio Ferrari (1513) nel quale sono illustrati alcuni episodi della Vita e della Passione di Gesù, dall’Annunciazione alla Resurrezione. Il tramezzo affrescato, ideato dal frate francescano San Bernardino da Siena, divide la chiesa in due zone fruibili in modo diverso: la zona antistante la parete anche in passato veniva usata come aula di predicazione nella quale i fedeli prendevano posto per ascoltare le omelie pronunciate dal pulpito; la parte retrostante era invece usata per celebrare la Santa Messa e i fedeli potevano accedervi liberamente. L’immediata comprensibilità e la genuina efficacia generata dal connubio di tecnica e sentimento caratteristici della pittura di Gaudenzio rendono queste scene adatte a rafforzare la predicazione evangelica.

Nelle chiese francescane non è insolita la presenza del tramezzo affrescato: ne sono esempi mirabili la chiesa di San Bernardino a Ivrea, di Santa Maria degli Angeli a Lugano, di San Bernardino a Caravaggio, di Santa Maria delle Grazie a Bellinzona.

La parete varallese misura 10,40 metri in larghezza e 8 metri in altezza.

Negli stessi anni di edificazione della chiesa, Bernardino Caimi riceveva dalle mani dei maggiorenti varallesi le prime opere costruite al Sacro Monte. La corrispondenza tra i riquadri della parete della chiesa e le rappresentazioni interne alle cappelle del Sacro Monte è totale e la “parete” costituisce una sorta di preparazione all’ascesi proposta nel percorso cristologico e mariano del Sacro Monte.

La chiesa è situata ai piedi della salita che da piazza Gaudenzio Ferrari conduce al Sacro Monte (strada pedonale, servizio Funivia). Oggi il chiostro accanto alla chiesa ospita la Casa Generalizia dell’ordine delle Suore Missionarie di Gesù...

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avevo già visto questa bellissima chiesa e ci sono tornato in occasione della mostra dedicata a Gaudenzio Ferrari per ammirare ancora una volta il bellissimo ciclo di affreschi che si trova sulla parete che separa la parte destinata ai religiosi da quella dove sostavano i fedeli. realizzata a fine '400 Santa Maria delle Grazie si trova a circa 100 metri dal Palazzo dei Musei, altra sede della mostra, e proprio di fronte alla funivia che porta al vicino Sacro Monte - anch'esso incluso nel percorso di visita della mostra -. sorge accanto alla piazza Ferrari, dove campeggia una statua dedicata al pittore. sul lato opposto si può vedere la casa dove soggiornò qualche anno. gli affreschi , da lui realizzati nel 1513, tengono tutta la grande parete e raccontano in 21 riquadri storie della vita del Cristo, con alcune parti in rilievo che rendono ancora più scenografiche le scene. al centro campeggia una grande Crocifissione. sotto la parete, nella parte sinistra, in una nicchia, vi sono altri affreschi realizzati dal Ferrari. la nicchia di destra è meno leggibile. per il periodo della mostra è stato allestito un ponteggio decisamente brutto da vedere ma che al contempo consente di visionare più da vicino il grande affresco. sulla sinistra si trovano 5 piccoli pannelli informativi che illustrano altrettante chiese dove si possono ammirare apparati decorativi simili. per accedere al ponteggio occorre dotarsi del biglietto che si può fare al palazzo dei musei. costa 15€ e dà accesso al museo, al ponteggio e alla funivia. gratis con abbonamento musei. la chiesa, sempre aperta anche in altri periodi, fino al 16 settembre - data in cui si chiude la mostra - è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. consigliatissima la visita abbinandola alle altre sedi della mostra - Sacro Monte, cappella di Loreto e palazzo...

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