Quando si tratta di cercare ristoranti tipici punto sempre su trattorie alla vecchia maniera, perché convinta che siano questi i posti in cui si mangia meglio, più saporito, con porzioni abbondanti e non lamento la mancanza di tanti convenevoli e salamelecchi perché se il cibo è giusto il resto passa in secondo piano. In visita con la famiglia a Cagliari avevo scelto questo luogo proprio lasciandomi guidare da queste preferenze. Venendo al dunque: accoglienza molto gentile di una signora ma purtroppo in sala il personale bofonchia se gli si chiede qualcosa che loro considerano extra, tipo (come è successo a noi) che un bicchiere venisse cambiato perchè sporco o (come abbiamo visto accadere a un signore di un altro tavolo) se si chiede di avere una bottiglia di acqua fresca (la serata era molto calda e il condizionatore nel locale rotto,solo ventilatori a soffitto). Quindi se ci andate tenete presente che loro sono o sembrano molto infastiditi. Più di metà del menù non era disponibile (di sabato sera..), e non parlo dei diversi tipi di pesce, dipendente dal pescato, ma di piatti come la fregola o la zuppa. Peccato, perchè da turista ci tenevo proprio. Ordiniamo 2 antipasti misti in 4, un fritto misto e una grigliata di pescato del giorno. Arrivati gli antipasti scopro con rammarico che le porzioni sono davvero piccole per 4. Piatti di dimensioni normali di pietanze come cozze, bocconi, burrida, tonno e cipolla, polpo e patate. Bocconi e cozze pressoché insapori (le prime con residui di sabbia, le seconde poco "cicciotte"), polpo durissimo, tonno duretto e al sapore di olio di girasole. Abbiamo finito tutto per fame. La grigliata mista constava in 3 pesci poco saporiti (1 spigola e due piccole orate) poggiati su un laghetto di acqua di cui non abbiamo capito il senso. Oltre a freddare il cibo, lo "ammolla". Fritto misto con olio che sapeva di frittone, totani piccoli e rinsecchiti, gamberetti non freschi, non sodi, il tutto troppo salato. Peccato anche per le 2 mosche che ci giravano intorno, forse sarebbe il caso che anche qui i padroni prendano provvedimenti. Puntualizzo che avrei voluto far presente al camerieri questi problemi ma temevo una rispostaccia. Avrei voluto anche provare i dolcetti tipici ma innanzitutto parevano essere graditi anche dalle mosche di cui sopra, secondo poi non sembravano fatti in casa ma in serie. Siamo scappati via (ed è raro che lo facciamo, siamo tutti buone forchette). Forse, voglio sperare, era una serata no per la cucina: il ristorante era pieno, quindi qualcosa di buono deve esserci (oltre al conto, ovviamente economicissimo). Attendo con ansia la risposta del ristoratore perchè vorrei capire. Purtroppo non potrò tornare e dare una seconda chance perché...
Read moreCi sono luoghi che cambiano, evolvono, si rinnovano, si piegano alle mode come canne al vento, e poi c’è La Balena, una trattoria nel cuore di uno di quei quartieri popolari e storici di Cagliari dove ogni vicolo ha un soprannome, ogni portone un litigio antico, e ogni pietra una nonna che ci ha inciampato. Se esiste un antidoto alla gastronomia da Instagram, ai menù degustazione serviti da camerieri in livrea con l’occhio spento del condannato a morte, è qui. In questa tana ostinatamente fedele a sé stessa, dove si mangia ancora come se gli anni ‘90 non fossero mai finiti, e sia chiaro: è un complimento. Al servizio c’è Gigi, che non è un cameriere ma un’istituzione, un misto tra il Cicerone del fritto misto e l’umanità rumorosa e affettuosa che nei ristoranti stellati hanno eliminato con l’aria condizionata. Sempre allegro, il tipo di persona che ti fa sentire il benvenuto anche se arrivi in ritardo, con la cravatta storta, e la suocera di qualcun altroal seguito. Con lui non si ordina: si negozia, si discute, si ride. E si mangia, oh se si mangia. In cucina c’è Cristiana, che probabilmente ha fatto un patto col diavolo perché riesce mantenere lo stesso livello di qualità da quando avevo le ginocchia sbucciate e il walkman nello zaino. Non ha bisogno di reinventare la cucina sarda, perché la fa meglio di tutti senza bisogno di hashtag. Piatti schietti, onesti, profumati di olio buono e di passione vera. Menzione d’onore per la frittura, che fanno anche senza glutine se reso possibile da tempi e orari: croccante, dorata, e senza quella faccia da “compromesso alimentare” che ti rifilano in certi ristoranti dove l’unica cosa inclusiva è il conto. L’ambiente è lo stesso di quarant’anni fa, benedetto sia. Il locale ha visto più brindisi di un matrimonio zingaro, e da sempre la sensazione inconfondibile di essere nel posto giusto. Nessuna ansia da prestazione, nessuna luce al neon a rovinarti la digestione. Solo buon cibo, voci alte, risate, e bottiglie che si svuotano senza che te ne accorga. Ci vado da sempre, e sempre ci andrò, perché La Balena non è solo un ristorante: è un rifugio per chi ha capito che l’amore per la cucina non si misura in stelle Michelin, ma in fedeltà, umanità, e burrida. Bravo Gigi, brava Cristiana. Non cambiate mai. Anche se so già che non lo farete....
Read moreI'm sorry I would like very much to like this restaurant. The first impression was very good.we didn't made reservation but they took us anyway. I love the grandma decor atmosphere with authentic feelings. Felt like we were the only foreigners there. Seems it's famous among locals. For those who read my reviews here and would like to try this resto, please please dont get the fish with nut sauce appetiser.. it taste awful!!.. octopus was good.. mix fried seafood was good. But I think the total price was very expensive for what it is. Services between course was too long..I understand its a small resto with limited staff.. I suspect they're doing this so they can remain local clients rather than...
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