Ero con una mia amica a fare una sostanziosa merenda/cena in vista del fighissimo Teenage Dream Party, appena scesi dal treno Messina-Catania. Capitiamo qui perché sapevamo che accettasse i miei buoni pasto.

Da fuori sembra un bel posto: chiccoso, con un bello stile architettonico, tanti tavoli. Sembra anche si mangi bene. Come l'ho pensato io, l'hanno pensato in tanti: c'è un caos misto a disorganizzazione tale, che per persone sensibili a questo tipo di folle così caotiche come lo sono io, fa venir voglia di consumare fuori. Dove, però, non ci sono tavolini.

Avendo i buoni pasto, l'intenzione era prendere "multipli di 8", per aggiungere zero o pochissimi contanti. Il primo dei camerieri che ci serve, palesemente non catanese, palesemente non siciliano, ci chiede se siamo siciliani. Io rispetto tutte le culture, ma non rispetto le persone che mi catalogano per cultura. Molto sgarbatamente mi rimanda, così come il suo collega, alla cassa, per conoscere i prezzi della merce. Il cassiere la prima volta risponde, la seconda pure, ma mi guarda con una faccia davvero strana, quasi come se stessi facendo l'elemosina (quando, invece, stavo facendo le somme per prendere multipli di 8€). Io e la mia amica prendiamo il gelato. La ragazza che serve i gelati molto gentile, ma anche lei ignorava il prezzo dei gelati (meno male che il santo cassiere lo sapeva!), poi torniamo al cameriere non siciliano di prima e mi dice che il prezzo di tre pasticcini non era 3€ il 3x ma 6€ l'1x. Rinuncio ad avere buoni interi, andiamo alla cassa.

Lo scontrino porta 20.10€. Chiedo quanto costino i Baci Perugina: 1€ l'uno. Ne prendo 4. Lascio 10 centesimi della vergogna che pensavano mi avrebbero fatto provare sul bancone e me ne esco.

Il cibo non è neppure male, tutto sommato, ma sono dell'idea che se vado in un locale vado per il servizio ancora più che per il cibo. Mi è stata chiesta con disprezzo la mia provenienza geografica. Direi che non è un bel servizio.