Non fatevi ingannare dal nome.. di osteria non ha proprio nulla, è un posto per persone colte che cercano cibo “ricercato”. Un menu scarno e con pochissima scelta. Accostamenti di sapori strani, incomprensibili, spinti tanto in la da essere forzati, come le pesche Saturnine in un’insalata con bocconi di pane bagnato, pomodori e cetrioli i cui sapori erano ovviamente totalmente coperti dalla cipolla cruda. Ho preso un piatto di ravioli di ricotta dal sapore sgradevolmente dolciastro. Il tutto presentato in maniera molto elegante, tanto da dover dire per forza che è buono per non sembrare ignoranti. Ma la colpa sarà mia che non apprezzo la nouvelle cousine. Decisamente una nota stonata in una terra di sapori veri e genuini come le Marche. Porzioni piccole, 50€ in due e sono uscito affamato e con tanta voglia di infilarmi da un’altra parte per una cena come si deve. Peccato, una serata sprecata. Decisamente da evitare.
Edit: si, mi è stata fatta notare dal proprietario una mia uscita infelice che ho scritto in preda alla rabbia e alla delusione per aver buttato 50€ (45, come puntualizzato dal proprietario che evidentemente criticando il mio arrotondamento li ritiene pochi, cosa che per me non è, e che ho voluto spendere per tentare di avere una bella serata) nel cestino e aver passato una brutta serata, e si, essendo in difetto ho modificato la recensione per correggere un mio errore. Cinque, sei, sette, dieci, venti volte se necessario. Non mi vergogno di ammettere di aver sbagliato a parlare, anzi, lo ammetto e correggo ogni volta. Trovo che non ci sia nulla di male in questo. Perché ho scritto quello che ho scritto? Perché ho ricevuto un certo tipo di educazione e non sopporto minimamente che un uomo si tenga il cappello in un luogo chiuso, men che meno a tavola, è un gesto di estrema maleducazione e mancanza di rispetto verso gli altri che veniva ben tollerato dal locale (che deve proteggere i suoi introiti, nessuna critica). Non capisco quale sia la motivazione che porti due uomini seduti a tavoli differenti (quindi non appartenenti allo stesso gruppo) ad essere così maleducati se non per un desiderio di apparenza estetica senza nessun significato. Questo mi ha portato a fare una considerazione sbagliata, di cui mi scuso, sul tipo di clientela. In ogni caso, resomi conto di aver esagerato e non potendo scusarmi coi diretti interessati ho cambiato la recensione, ritirando il mio errore, ma sembra che questo sia l’unico punto su cui il proprietario voglia cercare una discussione. Cambierò recensione ogni volta che lo riterrò necessario. Anche cento volte. Non ho parlato di persone colte con sarcasmo, ma perché penso che serva un certo grado di cultura per apprezzare certi accostamenti di cibo ed invidio chi ci riesce, evidentemente io non ne sono all'altezza. Trovo invece infelice e sgradevole l’accusa da parte del proprietario di avere un tornaconto personale nel dare una recensione negativa. Le recensioni servono a consigliare gli altri utenti. Io non ne ho nessun tornaconto. Lo avrei se fosse un modo per avere un rimborso, ma non è così. A me non viene in tasca nulla, anzi, penso che incentrare tutto il discorso su un errore mio, che ho corretto, sia un tentativo (lecito, si intende) da parte del locale di costringermi a cancellare la recensione negativa per proteggere i suoi interessi ed averne sì un tornaconto. Del resto, avendoci rimesso i soldi per una cena pessima penso di avere il diritto di esprimere il mio parere e di sconsigliare gli altri utenti che sono liberi di prendere in considerazione o meno il mio parere. Declino l’invito a tornare, spero vivamente che per davvero la smettano di far polemica cercando di forzarmi a cancellare la mia recensione negativa (cosa che non farò). Di sicuro il locale non avrà più il dispiacere di avermi come cliente indesiderato e di avere a che fare con una persona sgradevole come me che pensa ancora che i gesti di educazione siano importanti (come il non rivolgersi ai clienti dando del tu), posso rincuorare il proprietario: non ci metterò...
Read moreWow. Wow wow wow! What a gem!
We had tried unsuccessfully to get a table the night before, so we returned for lunch on Sunday.
The restaurant decor and atmosphere is perfect for an Osteria - wooden tables et al.
The service (performed by the two waiters on duty and the hostess) was flawless - with a wonderful mix of knowledgeable formality and friendliness that added to the experience immensely.
The food was seasonal (apparently the menu changes according to what is fresh and available) and executed with masterful inspiration. Bravo chef!
We ordered wine by the glass, and not understanding the local varieties, I relied upon the suggestion of the waiters. We were not disappointed and were introduced to a wine that we had never experienced before during the antipasto course. It had a bouquet of orange blossom honey, but was surprisingly dry. It was Spanish and I wish that I’d taken a photo of the label.
We loved the mushroom antipasto, the spinach pesto with spaghetti (primo) and Beef belly secondo. Fresh tasting dishes made with seasonal ingredients and beautifully presented too.
Dessert was a revelation too - Meringue with lemon sorbet hidden inside! Delicious coffee and after dinner Amari and grappe, all for a very reasonable price.
We can’t...
Read moreConosco l'Osteria dalla sua apertura e ne ho "gustato" tutta la sua evoluzione. Indiscutibilmente vale il viaggio, almeno 4 volte l'anno visto che il menu cambia seguendo con rigore la stagionalità delle materie prime. Queste sono l'essenza del menu e si percepiscono essere anche alla base della filosofia dell'intero locale, dalla cucina alla sala. Da ordinare a occhi chiusi il crostino con paté di fegatini e alici, ma il suggerimento è per il menù condivisione (che non trovate in carta, ma chiedete): scegliere è infatti difficilissimo. Bella sorpresa i fuori carta del giorno, una tagliatella con tartufo bianco incredibile. La carta dei vini è altrettanto eccellente, con tante etichette di nicchia che tradiscono il meticoloso lavoro di ricerca continua che svolgono, perché varia e si arricchisce nel tempo. Ho provato, quest'ultima volta, il "vino della casa" che definirlo così è dir poco offensivo: si chiama infatti "Biagio Fermo" ed è un verdicchio in purezza molto armonico, non chiarificato e non filtrato, realizzato appositamente per l'Osteria da Ca Liptra (piccola realtà tra i Colli di Jesi, una giovane...
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