They claim to be the oldest inn in Europe, and supposedly, Copernicus, who studied at the University of Ferrara, rented a room upstairs. The interior is amazing, with a collection of thousands of antique bottles. It's located across the street from the Cathedral in a characteristic narrow, medieval alley. They have a very extensive list of wines. I strongly recommend the l'ambrusco salamino. It is a dry red wine (not sparkling). Especially if you're from the US and you've been tricked into drinking fake l'ambrusco, the real thing is something else. They have a very interesting kosher menu. The food of the area is mostly based on pork, and during the Renaissance there was a large Jewish community established in Ferrara. Since no one wanted to give up on prosciutto and salame, they made a kosher version of them instead (using goose). This place is great for a whole meal or just for a snack and a...
Read moreProvato tempo fa Una visita alla meravigliosa Ferrara, dove si trova quella che il Guinness dei Primati certifica come essere la più antica osteria del mondo. Le prime notizie risalgono al 1435 dove l'osteria operava sotto il nome di Hostaria del Chiuchiolino (da Ciuc = ubriaco). Ha dato ristoro a personalità quali Benvenuto Cellini, Tiziano, Ariosto, Tasso. Insomma non solo l'ambiente trasuda storia, ma anche la posizione (di fianco alla cattedrale di Ferrara) e le bottiglie provenienti da mezzo mondo con due dita di polvere sopra. Ma veniamo a noi: l'oste, molto gentile e disponibile mi consiglia di iniziare a sorseggiare in attesa del pranzo un calice di Miniato di Francesconi Paolo, un interessante blend di Sangiovese di Romagna e Cabernet Sauvignon, che ho gustato con degli stuzzichini (ciccioli, formaggi). Come primo piatto ordino un "Pasticcio di maccheroni alla ferrarese", una particolare proposta dolce/salata dove il dolce della pastafrolla si sposa molto bene con il salato dei maccheroncini che costituiscono il "ripieno" di questo tortino. Un piatto comunque da perfezionare e da riequilibrare in quanto il dolce prevale un po' troppo. Accompagno il primo con un calice di Tajaven 2007 della Cà dei Quattro Archi, un Sangiovese Superiore Riserva di Romagna DOC. Di secondo ordino un piatto che si rivela un inno alla gioia: un misto di bolliti con purè e salsa verde. Nel piatto c'era un "Cappello del prete (guanciale di maiale), dello stinco, manzo e la tipica salamina da sugo". Il vino che mi è stato suggerito è un Bursòn riserva del 2005 fatto con uve Longanesi dall'azienda Agricola Randi: un vino veramente "unico", di certo non di facile bevibilità, ma di sicuro sorprendente a cominciare dal "naso" molto "selvatico". Il prezzo direi assolutamente onesto è...
Read moreA very odd and very unique place, serving food and wines that absolutely feel local. These are definitely not fancy dishes that are made to look good, but rather to give you a taste of what locals have enjoyed for many centuries.
Inside it is quite hectic with dust covered shelves and bottles, many instruments hanging down from the ceiling. Not the cleanest place for sure, but it just kind of adds more to it's soulful, olden atmosphere.
Be sure to ask for the local wine(s), if you are lucky you get to try the owner's orange one, real crafty - I wish I could remember...
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