“La Notte delle Tigelle Incantate – Sosta Emilia”
Era una sera umida e tiepida, il cielo dipinto a pastello tra le colline dell’Emilia, quando il mio destriero a quattro ruote si fermò davanti a un’insegna che recitava: “Sosta Emilia – Tradizione con il cuore caldo e la pancia felice.” All’ingresso, un’aroma di pane appena sfornato e di salumi stagionati mi afferrò per le narici come un incantesimo, trascinandomi dentro con la forza di un’epica romanza gastronomica.
Il locale sembrava uscito da un sogno rustico: travi di legno che raccontavano secoli, fotografie in bianco e nero di nonni con i baffi e mani esperte che impastano, e una luce soffusa color crema che faceva sembrare ogni piatto un dipinto di Caravaggio.
Appena seduto, mi accolse una cameriera che giurerei fosse la reincarnazione sorridente di una maga romagnola: con un colpo di menù e uno sguardo complice mi recitò la formula magica della casa – “Tigelle a volontà.”
E da quel momento… la realtà scomparve.
Le Tigelle
Morbidamente dorate, perfettamente rotonde, come piccole lune piene appena sfornate. Una dozzina di queste stelle culinarie apparvero sul mio tavolo accompagnate da:
Lardo montato con rosmarino, che si scioglieva come neve d’agosto;
Mortadella tagliata sottile, quasi trasparente, ma con il sapore di un’ode a Bologna;
Crescenza, gorgonzola, e squacquerone, in una danza cremosa che pareva un ballo di corte;
Friggione, ovvero cipolla e pomodoro cotte così a lungo che sembravano raccontarti la storia del mondo;
E un vasetto misterioso, con scritto “Sorpresa della Nonna” (spoiler: era pesto di noci e parmigiano, e sì, era un colpo basso al cuore).
Ogni tigella era un sigillo di sapore. Ogni morso una pagina di una saga medievale fatta di sapori antichi, raccontata tra un bicchiere di Lambrusco frizzante e risate spontanee di tavolate allegre.
Il Finale Epico
Quando credevo di aver vissuto il climax, arrivò la tigella dolce: tagliata a metà, farcita con crema di nocciole e granella di amaretti, leggermente tostata, servita con una pallina di gelato al mascarpone. A quel punto, il mio stomaco firmò una lettera d’amore e il mio cuore chiese la cittadinanza emiliana.
Conclusione
Sosta Emilia non è un semplice ristorante. È una locanda fuori dal tempo, dove ogni tigella è una carezza, ogni salsa è una poesia, e ogni sorriso del personale ti fa sentire parte di una saga familiare che dura da generazioni. Si esce rotolando, sì, ma con l’anima più leggera e un’idea fissa in testa: “Quando ci torno?”
Voto: 11 tigelle su 10 – con lode e stretta di...
Read moreOur order was made at 2:18pm and arrived at 3:00pm. We ordered a basket of tigelle and a soup and waited nearly 45 mins…ok fine they were busy. When the tigelle arrived they were stone cold. I advised the server that they were cold and she laughed and said “non le ho fatto io” and walked away. When we kindly explained to her that that is not a proper response to give a customer and advised her to talk to the kitchen she came back and said “non possiamo fare niente” even though we clearly heard her colleague saying they could redo them. Mi dispiace dirlo ma facendolo a un tavolo di tre persone è imbarazzante, facendolo a tre persone del settore a Modena e commedia tragica. On another note please season your 9euro soup salt no longer costs it’s...
Read moreI had a wonderful dining experience at Sosta Emiliana, a fantastic spot for enjoying authentic local cuisine. The menu showcases the best of Emilia-Romagna flavors, and every dish feels crafted with care.
The tartare steak was the highlight of my meal – perfectly seasoned and incredibly fresh, it truly stood out. The portions here are generous, so come with an appetite! It’s rare to find such a balance between quality and quantity, but Sosta Emiliana delivers on...
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