L'Unimore è rinomata per la qualità dell'insegnamento, per la storia in quanto è una delle Università più antiche sul territorio Italiano,ma presenta anche criticità, le quali scoraggiano gli studenti, destabilizzandoli nei percorsi e gestione dello studio. Si riscontrano difficoltà nei quesiti degli esami, con pretese anche nel materiale di studio che risulta vasto complesso, multiplo e non sempre coerente con i cfu associati. Talune volte, le valutazioni risultano poco chiare con sbarramenti arbitrari come punteggi minimi/sufficienze personalizzate dai Docenti, con alcune volte salti d'appello, o doppie valutazioni per valutare la reale preparazione. Inoltre per alcuni insegnamenti con lingue estere, per avere l'idoneità, chi non ha una certificazione valida di lingua, solitamente attua doppi esami anziché uno unico, seppur entrambi certifichino lo stesso livello conoscitivo; Recentemente, inoltre, è stata introdotta per qualche dipartimento,la didattica e-learning, un'innovazione promettente per flessibilità e inclusione, ma nella pratica risulta poco funzionale. Le lezioni, che dovrebbero essere caricate entro 24-48 ore, spesso subiscono ritardi o creano momenti di stallo con attese da caricamenti incerti ed impossibilità, anche nei weekend, di poterle seguire, ostacolando la gestione dello studio autonomo e causando frustrazione e stanchezza. Per alcune lingue "straniere", inoltre, non vengono registrate le lezioni con audio per scelta dipartimentale, ma solo mostrate slides scritte, di fatto mancando la pronuncia, diventa per lo studente, un ulteriore impegno.
Inoltre, pur non essendo obbligatoria la frequenza, vi è spesso una distinzione netta tra studenti frequentanti e non frequentanti, con trattamenti preferenziali per i primi. In questo modo gli studenti si dividono volontariamente tra strudenti di serie A e di serie B. I non frequentanti, spesso costretti a questa scelta per motivi validi, quali: lavoro, distanza, collegamenti/ritardi nel trasporto, impegni personali, assistenza familiari..ecc, si trovano svantaggiati, con lezioni e slide non caricate tempestivamente ed esami differenziati. Purtroppo vige la concezione che chi non frequenti abbia "più tempo" per prepararsi o che non venga per scelta più facile, quando in realtà le difficoltà raddoppiano anche per stare al passo con lezioni ed i problemi che ne conseguono, esami o date esami (per esperienza non comunicati con il giusto anticipo).
Troppo dispersiva invece, l'idea di far usufruire agli studenti di una moltitudine di app/siti web di tutto ciò che riguardante le proprie info universitarie: Un portale per seguire videolezioni, uno per le slides scritte, un'app calendario per orari/numero aule, un'app per prenotazioni e tasse, e infine, un sito web per le stesse procedure ma più dispersivo, quando tutte si potrebbero unificare o disporne in numero minore.
Il Personale, di alcuni servizi importanti per gli studenti, non sempre (e non tutti) è di supporto in modo cordiale ma prendendo, talune volte, sul personale o con risposte sbrigative. Purtroppo se ci sono molte dubbiosità o informazioni da chiedere forse è perché c'è poca chiarezza o vengono date per ovvi procedimenti che possono non esserlo.
Sarebbe auspicabile anche un miglioramento dei trasporti pubblici per facilitare l'accesso ai vari Dipartimenti dell'Università come bus adibiti per i soli studenti. Inoltre e non meno importante, le Mense ed i punti ristoro, in quanto alcuni dipartimenti essendo isolati non possono usufruire di questo servizio molto utile, così come la cura esterna ai dipartimenti, presente ma poco valorizzata. Nonostante le criticità, l'Unimore rimane un'istituzione prestigiosa, ma necessita di aggiornamenti, innovazione ed inclusività per rispondere meglio alle esigenze degli studenti e dei tempi moderni. Ad oggi risulta difficoltosa nell'affrontarla sia a 20 anni ma anche 30,40,50...sopratutto se non frequentanti. Vogliamo tutti un'università che progredisce e si distingua al meglio ascoltando davvero i...
Read moreMi reco in segreteria in qualità di delegato per il ritiro di una pergamena post Master. La segreteria non è ben segnalata, devo chiedere in giro ma riesco ad arrivare. La raggiungo e noto tre persone, apparentemente indaffarate, alle quali rivolgo la richiesta di ritiro.
Avevo preso accordi per e-mail e telefono, mi era stato assicurato che la pergamena fosse pronta. Chiedo alla ragazza, fornendo i dettagli utili a risalire alla pratica, la quale mi dice che no, la pergamena non è lì dopo aver controllato per qualche minuto in archivio.
Faccio presente, con decisione, che forse è bene guardare meglio, trovo inaccettabile aver fatto un’ora di treno e aver preso un permesso da lavoro per sentirmi dire che non ci fosse la pergamena, peraltro dopo aver avuto rassicurazioni circa il contrario. Mi vengono richiesti codici di cui non so, non essendo io lo studente, e che chiedo prontamente all’interessato. Niente, della pergamena non c’e traccia. Mi permetto di suggerire che non sarebbe male digitalizzare in futuro, i problemi si risolverebbero, così come migliorerebbe il servizio.
A questo punto vengo interrotto dalla signora più matura del team, la quale si dice infastidita dai miei modi. Loro sono un centro di eccellenza riconosciuto a livello internazionale, con studenti da tutta Italia e dall’estero, non è un problema loro se le pergamene non si possono spedire, è il Ministero che non dà i francobolli. Quest’ultimo passaggio segue la mia affermazione secondo la quale, va bene non essere in grado di digitalizzare tutto, ma sarebbe utile spedire le pergamene agli interessati.
Alla fine la pergamena sbuca, ma vengo trattato come un irriconoscente e maleducato per aver espresso la mia opinione, sebbene fosse nel rispetto di tutti.
È preoccupante e nel contempo frustrante che riscontri forniti per aiutare a migliorare i servizi (pare li chiamino feedback) vengano presi sul personale, quasi fosse una critica personale e non un mettere l’accento su ciò che si potrebbe fare. L’atteggiamento per cui “è sempre colpa di qualcun altro, forse la collega ha sbagliato, il Ministero è responsabile”, non solo non aiuta a risolvere eventuali criticità, ma è un chiaro segnale di disinteresse e di scarsa propensione all’aiuto, inaccettabile in una segreteria universitaria.
Le critiche costruttive possono aiutare a migliorare un servizio, un’attitudine. Specie se arrivano da chi è stato studente, anche all’estero in università eccellenti, e contribuisce col proprio lavoro al finanziamento dell’istruzione universitaria.
Non consiglierò a nessuno questa università, le discipline sono inutili se alla base non c’è un concetto ben più grande di rispetto per le altrui opinioni e di inesauribile voglia...
Read moreScrivo questa recensione per aiutare chi sta valutando di iscriversi a questa università, credendo che offra davvero flessibilità agli studenti. Purtroppo, la realtà è diversa. Da esperienza personale, posso dire che questa università non viene incontro a chi lavora, a chi vive in un’altra regione o a chi ha impegni come la maternità. Ho conosciuto persone in queste situazioni e posso dire che chi può frequentare in presenza è spesso avvantaggiato rispetto a chi segue a distanza. Non ha senso definirsi un’università accessibile se poi non vengono garantite le stesse opportunità a tutti. Ad esempio, ho notato che alcuni progetti vengono assegnati solo a chi frequenta in aula, mentre chi segue le lezioni online non può partecipare. Sarebbe possibile trovare un’alternativa, ma questo non avviene. Considerando che tutti paghiamo le stesse tasse, trovo ingiusto che ci siano queste differenze. Inoltre, alcuni professori non permettono nemmeno di sostenere gli esami parziali a chi non frequenta in presenza. Questo è un grande limite, perché esclude chi lavora o chi ha difficoltà a essere sempre fisicamente in aula. Se davvero questa università vuole definirsi accessibile a tutti, dovrebbe garantire pari opportunità, cosa che purtroppo non sempre accade. Se state cercando un’università che offra realmente le stesse possibilità a tutti gli studenti, valutate bene prima...
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