TENMAYA Ristorante Giapponese: alla carta — Restaurant in Rome

AGGIORNAMENTO 5/09/2020 A distanza di tempo siamo tornati in questo ristorante, completamente rimesso a nuovo (molto carino l'arredamento). La qualità del cibo è sempre buona. Servizio veloce e cordiale! Torneremo sicuramente! . . .

AGGIORNAMENTO: 31/12/2017 Sono rimasto veramente deluso questa volta. Sono stato a mangiare qui la sera di Capodanno ed è stato un vero disastro. Prenotato un tavolo da due alle 21, il primo piatto è arrivato alle 22.30, e siamo usciti dal ristorante a mezzanotte meno 10. Un'attesa infinita. Doveva essere un menù "all' you can eat" ma di "all you can eat" abbiamo visto ben poco: 1) perché tutto il salmone era stato finito da una tavolata che stava dietro di noi, che continuava a ordinare come se non ci fosse un domani e non abbiamo potuto scegliere cosa ordinare perché l'attesa era troppa e ci è stato suggerito dalla cameriera di ordinare dei maki già pronti 2) perché visti i tempi di attesa ci è passata anche la fame. 25 euro buttati. Mi dispiace tanto, perché non era la prima volta che venivo a mangiare qui, e mi è sempre piaciuto, infatti ero abbastanza sicuro di ritrovare un'atmosfera positiva. Mi sbagliavo. Ho solo visto disorganizzazione. Sicuramente non tornerò più qui per le cene di Capodanno. . . . Ogni volta è una conferma. Cucina giapponese di qualità, distante da quella degli "all you can eat". Il pesce è sempre fresco, e le porzioni abbondanti. Lo consiglio vivamente. Servizio veloce, personale gentile e simpatico. (Non troverete il menù fisso, i prezzi non sono alti, ma proporzionati...

Non sono un amante della cucina "etnica", rifuggo gli olliuchenit, non mangio cinese da quando avevo 15 anni. Ho scoperto il ramen grazie ad un amico che mi indirizzò presso un noto franchise, molto buono. Mio figlio (allora 7 anni) divenne un goloso di ramen e per caso scoprimmo questo Tenmaya. Il locale è molto bello ci sono tavoli tradizionali e tavoli con la seduta dentro una sorta di tatami. Poi diverse sale in cui non sono mai stato ma comunque ambiente molto confortevole. Si passa quindi alla cucina: takoyaki( polpette di polpo) gyoza( ravioli tradizionali con un ripieno con vari condimenti), ramen (tradizionale zuppa con delle pasta lunga fatta in casa e con i condimenti diversi tra cui pollo manzo gamberi e verdure) yaki udon e yaki soba (altro tipo di pasta saltata sulla piastra con verdure e condimento come per ramen) i piatti da provare. Ma una cosa soprattutto trovo qui che non ho (sinora) trovato altrove: l'okonomiyaki! La tipica frittata condita in agrodolce con salse e maionese. Una volta abbiamo preso la classica "barchetta" di sushi e con abbondante wasabi è sceso giù a meraviglia senza poi avere problema alcuno. Le bevande sono quelle classiche occidentali ma c'è anche la mitica birra sapporo (dal nome della località), che è buona ma non troppo forte. Prezzi tutto sommato nella norma per una cucina che risulta molto apprezzabile e non banale. Porzioni di ramen, udon e soba...

Avevo voglia di mangiare sushi alla carta, quindi pesce di buona qualità. Purtroppo invece è lo stesso pesce (tonno decongelato del Pacifico, salmone di allevamento, ecc...) che si trova negli "all you can eat" solo a prezzi più alti. Ordino del vino ed una Chirachi di pesce misto senza gamberi, perché sono intollerante, e chiedo se per favore potessi avere un po' Philadelphia a parte, mi dicono che non è possibile, ma me ne possono mettere un po' nella ciotola (chissà la differenza). La quantità di un cucchiaino. La presentazione è scarna, e quando vado a pagare da 16,50 euro come indicato nel menù sullo scontrino indica 20 euro. Chiedo spiegazioni e mi dicono che è per il Philadelphia. Faccio un'espressione di disappunto dicendo che lo trovavo esagerato, ma comunque mi accingo a pagare. La ragazza alla cassa in modo sgarbato risponde che loro le cose le pagano (come se qualcuno avesse ipotizzato il contrario). 20 euro per una ciotola di riso con neanche 200 grammi di pesce (salmone, tonno, spigola, SENZA GAMBERI) non di quelli più costosi, presentato in modo semplice, su una tovaglia di plastica improvvisata, con due spruzzatine di Philadelphi. Ho capito che le cose le pagate, ma c'è un bel rincaro. Non ci tornerò più, ed è un peccato perché mi veniva pure comodo: è...