Ristorante La Caponata San Vito Lo Capo — Restaurant in San Vito Lo Capo

Attenzione!! Fraude!

I was there together with my husband. First of all: beautiful place, good taste in music. The young owner (or son of the owner) was also really friendly and spoke English well. We sat down and wanted to just have a normal, mid-sized meal. We wanted to order it, but the owner told us that he will make something special for us. "What will it be?" we ask him. "Well, just a bit of antipasti and a bit of fish". So we asked, what exactly, so that it won't be too much. We were looking in the menu, but couldn't find it. "Oh don't worry, trust me!" was his response. "I will make something special for you". We were not sure and wanted to know what exactly, but all he was saying was "Trust me!". So we did. In the end, it was too much, of course. We said, we don't need more when he brought the first plate. But he kept on insisting, that he already started with "all of the other food" - we were like "You said it won't be that much". His answer: "Just trust me!". The food was not bad, nothing special, just normal food on the same level as other restaurants around.

The best part: He charged us 95 Euros! 95 Euros!! That's incredible, as you get the same amount of food in all the restaurants around for around 30-35 Euros.

You can take a look at the invoice - 30 Euros for the antipasti (couple of small stuff on a plate) and 30 Euros for the second plate (couple of small stuff on a plate). The first plate was only like a little piece.

We complained about the amount of the invoice and it was actually quite funny how he reacted to it - he basically said he needs to do something in the kitchen to avoid an argument.

In the end we paid, because we didn't want to fight on our holiday over a really ridiulous price. It is a pitty, because he seemed like a really nice guy and then you understand that this "Trust me" thing is just a charade to skim tourists.

I would be...

Di passaggio di fronte a questo delizioso ristorantino il gourmant che è in noi non ha potuto fare a meno di posarci gli occhi.. L'ambiente è molto gradevole, sia i tavoli di fronte, che quelli sul retro, anche se questi ultimi a dire il vero un poco risentono degli effluvi espulsi dall'areazione della cucina. Personale molto attento e dinamico, invero anche troppo, a nostro avviso. L'istrionico metre prende subito il sopravvento e riesce ad imporci piatti che in verità non avevamo in mente di prendere, ma siamo curiosi e ci lasciamo guidare. Il bello è anche questo nel rapporto di fiducia che si instaura tra oste e avventori. Degno di plauso il fatto, che avendo chiesto un calice di vino, la bottiglia ci è stata mostrata e aperta davanti. Bravi, così si dovrebbe fare sempre! Per antipasto ci è stata propsta una polpettina al tonno, ben presentata ma purtroppo assai sapida e con la mentuccia che oscurava completamente il tonno. Passi, una ciambella senza buco può capitare e, come è nostra abitudine, non avremmo scritto prima di una seconda prova, ma purtroppo la cosa che non ci è piaciuta proprio è che alle nostre pacate osservazioni (quello che non va lo chiariamo subito in sala senza recensioni a tradimento, perché rispettiamo il lavoro di chi fatica per offrire buon cibo) il metre se ne è andato mentre esponevamo i nostri dubbi. Così non si fa, il servizio è la prima regola!! Tralasciamo la descrizione dei primi piatti, dai condimenti ben fatti, ma dalla cottura irrimediabilmente lunga che ne ha rovinato la riuscita. Citiamo però la tagliata di tonno, molto tenera, ma financo troppo insipida per essere così fresca come decantato dal buon metre imbonitire. In realtà il punto è che la preparazione è stata irrispettosa delle nostre richieste che chiedevano carni ben cotte ed invece la presentazione è stata al sangue, che avevamo chiesto di evitare. Niente da dire sul conto, corretto. La base è buona, i peccati di cucina sono veniali e rimediabilissimi, ma sul servizio non si transige, non può essere così improvvisato e superficiale. Su questo occorre lavorare per migliorare, e se verrà fatto, il locale acquisterà punti, ma per ora possiamo dire che a San Vito esistono offerte più adatte a...

Delizioso ristorantino che ci ha convinti ad entrare, la proprietaria ci ha messo a nostro agio confermando le nostre scelte: frittura di paranza e cous cous di pesce. Di li a poco arriva la nostra ordinazione e fin qui tutto bene. Nel frattempo si presenta il cuoco che chiede una recensioni un po' a tutti i clienti. Ecco la mia. Paramza 9 Cous cous 3 (niente a che vedere con quello del ristorante accanto mangiato la serva prima, oppure gustato a Mazara e Marsala) Vino 6- Prezzo 5 (elevato per la qualità) Servizio 6 Ma il bello deve ancora venire! Il cuoco ancora in giro e gli chiedo un consiglio di come abbinare i due piatti. La risposta è sorprendente: cous cous con le posate e pesce con le mani. Ma giura!! Il cuoco resta in zona a colloquiare con degli amici seduti al tavolo dietro al nostro e sento che confabula qualcosa in siciliano stretto, non capisco. Nella frittura (ottima) ci sono anche dei pesci grossi dei quali non voglio mangiare le lische quindi uso le posate. Il cuoco dice in siciliano prima ai suoi amici poi ripete alla mia compagna che la frittura si mangia con le mani che è una offesa per il pesce usare le posate e le dice: come fa a stare con un uomo così. Entrambe pensiamo che cercava di essere simpatico. Purtroppo non è così perché si alza si avvicina al tavolo e in modo aggressivo ripete nuovamente la sua storia di come si mangia la paranza. Evidentemente non voleva voleva essere simpatico e capiamo che forse ha bevuto un paio di bicchieri di troppo! Lasciamo perdere. Pago il conto e affronto la proprietaria speigandole quando accaduto e che era stato un episodio per niente piacevole. Mi aspettavo delle scuse ma la risposta è stata che il cuoco aveva lavorato al caldo per farmi la frittura ed aveva il diritto di dirmi quello che voleva. Cuoco voto 0 Friggere sono capaci tutti, cucinare cous cous...