Ristorante dagli interni molto accoglienti. Le sale, ristrutturate con l’accortezza a mantenere e valorizzare le antiche mura in pietra di tufo a vista e il soffitto a vela in mattoni, appaiono arredate con precisione ed eleganza. Il menù, curato e non dispersivo, propone una ottima scelta di antipasti, primi e secondi. Altrettanto ottima la scelta delle pizze. Carta di vini che raccoglie diverse eccellenze sarde (bianchi e rossi fermi) con un occhio attento ad una rappresentanza di bollicine che va dalla Franciacorta al Trento doc. Tra i gli antipasti la scelta d’obbligo va sul Polpo fritto, presentato su un letto di delicate maionesi e chips di topinambur, che ne esaltano qualità ed eccellente gusto. Passando ai primi abbiamo deciso per una buona selezione: Cacio e Pepe, morbida e delicata, Carbonara tartutafa, rivisitazione riuscitissima del classico piatto romanesco, profumatissima, poi si è passati ai Tagliolini ai gamberi e lime, e al Mare nero, sempre tagliolini nel cui impasto viene aggiunto nero di seppia, impreziositi da un condimento di gamberi, cozze, calamari e pomodorino fresco. Sul piano delle carni, anche qui, chi ha curato il menù ha pensato ad una offerta di tagli importanti e di gran pregio. Picanha, Fiorentina, Bavetta, Manzetta Prussiana, Angus, e non per ultimo suggerisco di non dimenticare il Petto d’anatra, davvero speciale. Presente anche il Tomahawk, taglio che ricorda l’antica ascia indiana, proposto sempre alla griglia. Parte dei dessert sempre home made, è dedicata tra gli altri, a semifreddi al gianduia, frutti rossi, ma io consiglio quello al Mojito, una versione “solida” del celebre cocktail, ottimo. Per finire il tutto è condito da una squadra efficiente al servizio che viene guidata con competenza e attenzione dal capitano Nicola. Complimenti. Torneremo sicuramente!!!