Andrò semplicemente per punti. Il servizio. Entriamo, e veniamo scortati ad un tavolo da un cameriere praticamente muto. Nulla contro il ragazzo, magari timido, ma un posto che si propone come un bistrot contemporaneo, deve necessariamente seguire determinate regole, con un tovagliolo almeno di stoffa e non di carta, e delle posate trattate con aceto o simili per evitare aloni post lavaggio ad alte temperature. Quindi, non si può proporre un cameriere impacciato, di sabato sera, e che non segue un’adeguata impostazione per come questo posto si pone. Ci vengono portati i menu. Inizia ad arrivare altra gente. Ci viene tolto un menu senza che ci venga chiesta l’ordinazione o se avessimo finito di consultarlo, e viene dato al tavolo accanto. Allora, con quel numero ristretto di coperti non ci si può permettere la pessima figura di avere pochi menu e ripiegare su questa roba imbarazzante. Ci viene tolto anche il secondo menu e ancora non ci viene chiesto di ordinare. Vengono prese però le ordinazioni a due tavoli accanto arrivati dopo di noi (decine di minuti dopo di noi), altro errore elementare che un posto che si propone in un certo modo non può fare. Ci viene riportato il menù dal titolare per ordinare, uno solo, ed eravamo in due, ma noi avevamo già consultato e attendevamo di ordinare. Non ho il tempo di dirglielo che si era già dileguato. Allora tengo alto il menu e al cameriere indico che ci era stato portato di nuovo, non so perché (anzi lo so, scarsa attenzione e comunicazione inesistente tra i membri dello staff). Il cameriere non prende l’ordinazione e va via. Finalmente riusciamo ad ordinare. Una degustazione di antipasti Un primo Un secondo Dolce Un calice di vino Una coca zero E due bottiglie d’acqua (la seconda non arriverà mai al tavolo) Cibo Se un locale si propone come, testuali parole del titolare: “cucina tradizionale reinterpretata in maniera contemporanea”, mi aspetto esattamente ciò che dici. Ma qui il disastro è praticamente di proporzioni bibliche. Esistono due tipi di persone che lavorano in cucina nella ristorazione, i cuochi e gli chef. Si tratta di due categorie distinte e non si tratta di migliori o peggiori. In quel posto lo chef non è uno chef ma un cuoco, per quanto si ostinino a chiamarlo chef. E questo perché i piatti sono poco curati con notevoli e diversi errori sia strutturali sia di “rivisitazione”, errori banali di preparazioni molto semplici. Le purea fave era asciutta e completamente senza sale (come molti altri piatti dopo). Alchè si sarebbe potuta chiamare in altro modo poiché la consistenza non era quella di una purea o di una crema. Insomma, in base ad una consistenza uso ovviamente il termine esatto. Guancia di maiale nell’ antipasto vecchia e secca, e differiva da quella arrivata ckme secondo. Ripetizione di preparazioni in più piatti: la crema rossa sulle burrate e sulla guancia, la riduzione di negroamaro idem su due piatti completamente diversi. Questi fanno parte di errori più che basilari all’interno della creazione di un menu e questo è un motivo più che sufficiente, oltre alla scarsa tecnica di esecuzione dimostrata in quei piatti, per definire quella figura un cuoco e molto lontano dall’essere definito uno chef. Peccato, secondo me l’errore più che nella conoscenza qui è nell’ignoranza sul mondo della ristorazione da parte dei titolari. Unica nota positiva è stato il primo di tortelloni su crema di zucca (insipida, quando il dolce della zucca dovrebbe esplodere), ma il tortello in sè era buono. Guancia di maile brasata malissimo, il vino non è penetrato nelle fibre della carne, la barbabietola e le pere messe lì senza essere lavorate come dovrebbero per dare un contrasto o per accompagnare. Purtroppo ho un limite di caratteri, ma posso affermare di essere molto deluso. Peccato, perché ci sono dei presupposti per raggiungere anche livelli molto alti a Taranto. Ma consiglio al titolare di rivedere l’intero staff senza aver paura. Se si deve lavorare in un qualsiasi settore, o lo si fa per bene e con le persone giuste o non lo si fa. Non ci sono...
Read morePranzo dai fratelli pesce ( eccellente) , cena dai fratelli filetto ( schi….fetto) , spiegando nel dettaglio le motivazioni : Ordiniamo patate al forno ( se possibile prima della carne ), un arrosto misto ed un gulash, 1 acqua ed una coca normale come da’ menu….
il gulash è il mio piatto preferito, ma quello che ho mangiato ieri in questo locale immangiabile per il cattivo odore. Quando il cameriere ( presumo che fosse anche il titolare ) ha visto il piatto cosi come l’aveva portato,ha chiesto come mai ??, al mio dire che la carne puzzava e che non aveva nemmeno i sapori del classico gulash, ha tentato di giustificarsi ( garantisco che è stato un tentativo fallimentare) dicendo che il loro è un gulash pugliese rivisitato ( io direi riciclato) , aggiungendo che non c’era alcun problema che non l’avrebbe messo nel conto😂😂… la coca cola portata a tavola già nel bicchiere con 14 cubetti di ghiaccio, forse di coca cola c’erano 50 ml, ( nemmeno nelle discoteche lo fanno con questo rapporto ghiaccio coca), dopo aver ritirato i piatti ci chiede se volessimo il dolce o caffè, li abbiamo fatto notare che aspettavamo le patate al forno 😞😞😞… esperienza negativissima P.S. Per correttezza di info , nel menu c’è scritto GULASH DI MANZO ( ne rivisitato e né pugliese) Stesso discorso per le bibite Coca...
Read moreRistorante situato in via Pitagora, in pieno centro a Taranto e conosciuto tramite TheFork. Che dire, inizio con il servizio davvero eccellente, i camerieri sono stati sempre presenti per tutta la cena ma senza mai essere invasivi, versandoci di volta in volta il vino, davvero apprezzato. Iniziamo poi con una degustazione di antipasti, tutto davvero buono e ben presentato. Piatti forti, per me, prosciutto di coniglio e soufflé. Ma anche bombette, fiori di zucca e carpaccio erano davvero buoni e comunque diversi dal solito. Passando poi al piatto principale, ho preso una Entrecote marinata al whisky, tra le più buone che abbia mai mangiato, sia come qualità sia come cottura, perfetta al sangue, come l’ho richiesta. Dolce devo dire un po’ sottotono rispetto al resto. Come vini ho bevuto un ottimo primitivo di Manduria, a soli 18€. Perché 4 stelle? Perché su TheFork era previsto lo sconto del 20% che non ci è stato fatto e ce ne siamo accorti solo dopo aver pagato. Sicuramente ci ritorneremo, ma comunque se non fosse stato per TheFork non avremmo mai conosciuto questo posto ed è quindi giusto che lo sconto venga fatto. A parte questo, assolutamente...
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