Oggi, 11 dicembre 2024: Scendo a prendere il mio tabacco nuovo fiammante poco prima di pranzo e subito dopo lo studio. Preso dalla fame della mezza decido di concedermi un tramezzino da beatrice (euro 2.5). La giornata é splendente e l'angolo di piazza Carducci é toccato da questa bella luce che da via nizza si allunga fino a porta nuova. Entro e noto che la solita ressa non c'è e la maggior parte dei dipendenti parla totalmente non indaffarata. Prendo il mio tramezzo cotto e capricciosa e mi metto in cassa stranamente vuota. Manca la siura che non sorride mai, che mille volte ho visto impiantata li con la stessa espressione. Un amica ormai. Però ci passo sopra e aspetto di pagare. Dopo un po' uno dei camerieri che solitamente serve i caffè mi si presenta davanti. Non dice niente, allora io indico il tramezzino e dico "questo". Scrive sulla tastiera del pos 4.00 e dice "sono 4 euro". Io lo guardo stupito e dico " ah... Ma prendo solo il tramezzino.. non era 2.50 € ?" Lui mi guarda e mi dice "guarda abbiamo cambiato gestione, io di solito non sono neanche qua in cassa. Una azienda ha comprato l'attività ma noi lavoratori (camerieri e pasticceria) rimaniamo gli stessi a parte qualche cambiamento". Io riluttante pago questi 4 euro, ma dalla faccia faccio capire il senso di stranezza che m'avvolge. Lui coglie il momento per aprirsi con me, forse perché le forze malvagie del capitale hanno vinto e si sente di scusarsi. Magari lui stesso si sente in qualche modo responsabile di questo scempio e vuole distaccarsi. Urlare "Hey tu, uomo, io sono uomo come te, capisco il tuo disappunto.. ma la macchina del capitale é un signore della guerra infallibile. Anche noi di Beatrice siamo i caduti di questa guerra, come te." E invece no mi dice con la faccia di una persona che sta per snocciolare una verità scomoda che nessuno si aspetta: "posso fare una mia critica personale su tutto cio?" Io faccio un cenno affermativo con la testa, penso " si confratello, compagno, esprimiti. Caccia fuori la tua lama per un ennesimo colpo nel vuoto verso questo sistema malato". Lui impettito dal permesso datogli da me e dalla signora ricchissima dietro di me, anch'ella incuriosita da questa ondata di cambiamento. "Io penso che prima i prezzi... Erano troppo bassi. Questa é un azienda seria, é venuta e ha diviso il capello in quattro. Ora i prezzi.." non finisce la frase che lo interrompo " certo i prodotti sono eccellenti, questa di Beatrice era una bella eccezione. Io sono fan di questi tramezzini da anni ormai... Solo che sono uno studente.." Lui mi guarda e mi dice con la stessa faccia tranquilla di quando ti serviva il caffè ".. si certo, forse per gli studenti e i militari i prezzi sono un po' alti.." Rimango allibito, la signora dietro di me gli da ragione e si approccia a pagare i suoi 35 euro di vassoio di pasticcini. Esco mentre quelli parlano del più e del meno. La luce ora mi batte dietro. Sento che qualcosa non va, ma io devo andare avanti. Se mi guardassi indietro ora rimarrei accecato da quel sole che prima mi aveva attratto.
"A guardare al passato
potresti rimanerne
accecato"
Forse questo é l'ultimo dolce che mi ha servito Beatrice. Una frase amara ma che alla fine ti fa guardare avanti. Grazie Beatrice, gli addi di solito non mi piacciono. Ma ora, di fronte al portone di casa, con il sole che mi batte sul fianco sinistro della faccia guardo quell' angolo con piazza Carducci. Non mi era mai sembrato così lontano. Non sapevo quando sarebbe diventato passato.
Grazie Beatrice É stato...
Read morePurtroppo l’era della storica pasticceria Beatrice è finita. Sono rimasta profondamente delusa dalla nuova gestione, decisamente non all’altezza della precedente, che interrompe una tradizione durata anni di un fiore all’occhiello di Torino. Ci siamo seduti per una cioccolata calda e ci è stato chiesto di cambiare tavolo per fare sedere 4 persone al divanetto dove eravamo noi, quando anche tutti gli altri tavoli da quel lato erano occupati da coppie, quindi le 4 persone avrebbero potuto aspettare che chiunque di noi finisse per sedersi, come sempre. Ci siamo comunque spostati sulle sedie. La cioccolata calda niente di speciale, la panna servita a parte era praticamente un cucchiaino (quindi avrebbero potuto servirla insieme così almeno non si sarebbe notato così tanto - vedi foto) ed era granulosa, come se lo zucchero non si fosse sciolto. Mi è stato tolto dalle mani il contenitore con le bustine di zucchero perché da riempire (e poi sono state aggiunte ben due bustine di dolcificante) e quando è stato riportato al tavolo mi hanno spostato il braccio per poterlo appoggiare quando l’altro lato del tavolo era completamente libero. Nonostante il locale fosse ancora pieno (intorno alle 18 di venerdì) il personale stava pulendo gli ottoni della vetrina con il prodotto apposta e ha continuato a farlo anche alla cassa, MENTRE stavamo pagando (per intenderci: puliva dove avremmo dovuto poggiare le monete). Conto salato: ben 14.40€ per due cioccolate calde con panna passabili. Banco della pasticceria completamente vuoto, e normalmente in questo periodo era pieno delle loro confezioni natalizie di biscotti e pasticcini. Che...
Read moreIl ricordo di quelle tazze in porcellana boheme viennesi blu, del caffè vergnano, hanno lasciato il posto alle tazzine piccine bianche e strette, la classica tazzina della normalita'. Rimane il ricordo della singolarità di una tazza di caffè, rimane il ricordo dell'instancabile Donato, con la sua discrezione non mancava del caloroso benvenuto. Luciano con il quale si faceva partecipe di brevi battute. Francesco staccanovista dei tramezzini, gamberetti in salsa rosa, uovo e tonno ed altre specialità. Era il mio bar delle 10,30 dove puntualmente incontravo i clienti affezionati. Nella sua regale eleganza rimaneva un bar famigliare, venivi accolto e servito con rispetto e galanteria ma non eri un estraneo. Oggi si presenta con gestori appartenenti a gruppo di altri investitori del settore, c'è pulizia, attenzioni al dettaglio ma l'asettico non è poesia. Chiedo un caffè, ho dinnanzi un rispettabile signore che continua a lavare le tazze sotto i miei occhi, e nel frattempo il caffè scorre, lasciato solo, lo scorrimento si esaurisce, ma lui continua a lavare, poi prima che si raffreddi, si volta lo raccoglie e me lo serve. Una coppia anche loro chiedono due caffè, ed aggiungono: ""in tazza bollente mi raccomando!!!""" Non occorre altro per me è stato un sincronismo junghiano. Purtroppo quando arrivano questi investitori si cercano i ricavi e spesso molto spesso il personale non è correttamente attenzionato e nemmeno potrebbe esserlo in quanto pagati con il salario sindacale. Altra cosa quando un locale nasce dalle mani del suo...
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